Capitolo XXVI

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Era passato un mese da quell'orribile giorno in cui Luke e Kristal avevano litigato.

Luke non faceva altro piangere, drogarsi e tagliarsi e più tempo passava e più era triste e disperato.

Io invece trascorrevo le giornate a passeggiare per le strade di Londra a pensare, non riuscivo a restare a casa, non ce la facevo più a sentire i singhiozzi e le urla soffocate di Luke, il mio cuore era a pezzi, non potevo fare niente per aiutarlo, mi sentivo così inutile e in colpa, sarei dovuta rimanere a casa quel giorno in cui lo incontrai per la prima volta così tutto questo non sarebbe successo,

"Perchè esisto! Faccio schifo, sò solo far star male le persone a cui tengo di più"

Dopo aver pensato quell'ultima frase, scoppiai a piangere e mi graffiai il viso con le unghie fino a farmi scendere il sangue sulle guance.

Ad un tratto sentii piangere dietro un cassonetto, incuriosita, mi avvicinai e quando sbirciai rimasi senza parole,

C'era kristal.

Lei appena alzò la testa, mi vidde e urlò:

-Vattete stronza!! Cosa vuoi da me!!

Io abbassai la testa e le risposi:

-Kristal..Voglio solo parlarti.

Kristal mi fulminò con lo guardo e disse con rabbia:

-No!! Non voglio parlare con te! Vattene!!

Abbassai di nuovo la testa e le dissi con tristezza:

-Kristal, ti prego, Luke è a pezzi, da quando avete litigato passa le giornate chiuso a chiave in camera sua a piangere, a tagliarsi e a drogarsi...

Senza di te è perso e disperato.

Kristal, pensò alle parole che avevo detto per qualche secondo poi rispose:

-Lucy, non ti credo.

Io la guardai dritta negli occhi e le dissi:

-Kristal, devi credermi, Luke senza di te non ce la fà più a vivere, se mi segui fino a casa, lo vedrai, vedrai il dolore che lo stà divorando con i tuoi stessi occhi.

Lei riflettè per qualche secondo poi rispose:

-Ok.

In quel momento il mio cuore si alleggerì di tanti sensi di colpa che oramai sembravano non lasciare mai più la mia anima, forse c'era qualche speranza di salvare Luke da quell'abisso in cui era caduto irrimediabilmente.

Era l'una di notte quando arrivammo davanti la porta della casa.

Kristal tremava per il freddo così sensa perdere nemmeno un secondo, estrassi dalla tasca dei jeans le chiavi, le infilai nella serratura e dopo qualche secondo la porta si aprí.

-Kristal-

Quando entrai in casa, rimasi senza parole, c'erano ancora tutte le decorazioni di quel giorno orribile e tutto era perfettamente nella stesso punto in cui l'avevo messo io tempo fà.

In quel momento ricordai la felicità con cui appendevo lo striscione con scritto "Buon complanno "Luke e tante lacrime iniziarono a rigarmi il viso, Luke mi aveva tradita, ma mi mancava, mi mancava da morire ed anche se ogni parte del mio corpo, pensava che a lui non gli importava niente di me, il mio cuore diceva il contrario

Passai quei minuti imnersa nei miei pensieri e nemmeno mi accorsi che eravamo già davanti la sua camera.

Lucy provò ad aprirla ma era chiusa a chiave cosí bussò ma dall'altra parte della stanza di sentivano solo dei lamenti e dei singhiozzi.

Lucy bussò di nuovo e disse:

-Luke, ti prego apri quí con me c'è Kristal, vuole parlarti.

Dopo che ebbe detto quelle parole Luke rispose con una voce impastata dal pianto:

-Lucy, finiscila di prendermi in giro, lei non è quí, lei non sarà mai più quí...Leii....

Non finí neanche di parlare che scoppiò a piangere disperatamente.

Lucy mi guardò con tristezza poi disse:

-Entriamo dalla finestra della sua camera, basterà arrampicarci su un albero quí intorno.

Io annuii, la seguii, con facilità mi arrampicai sull'albero e quando sbirciai dalla finestra della camera di Luke il mio cuore si spezzò in mille pezzi:

Luke era in un angolo della sua stanza, aveva il braccio pieno di siringhe, il suo corpo era completamente ricoperto di tagli e sangue.

Con tristezza guardava le mie foto, faceva finta di accarezzarmi i capelli facendo scivolare il dito sulla superficie della fotografia e stringeva forte il cuscino dove di solito dormivo mentre soffocava tra le lacrime.

Scoppiai a piangere anch'io in quel momento.

Era vero che senza di me era a pezzi, era vero che gli mancavo da morire, era vero che mi aveva sempre amato...

Ad un tratto i miei pensieri furono interrotti da Luke, che disse, con la voce più triste che avessi mai sentito:

-Senza di te, non ha senso continuare a vivere.

Dopo aver detto quelle parole con un gesto disperato, prese una corda, fece un cappio e l'appese al soffitto, spalancai gli occhi, provai immediatamente ad aprire la finestra ma era chiusa...

Anche un killer è capace di amare?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora