Dolorosi ricordi

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Le settimane che Alias passò con la Ciurma di Cappello di Paglia furono davvero divertenti… e faticose.
Doveva ammettere però che le piaceva quella ciurma.
Stavano sbarcando su un isola per fare una breve sosta quel giorno. Non era un isola molto grande ma si estendeva un villaggio molto accogliente, pieno di negozi e locande. Quella volta non fecero in tempo ad attraccare alla costa che Luffy si era già lanciato dentro il villaggio. I compagni di ciurma sembravano del tutto calmi della cosa, anzi rilassatissimi.
-Io vado a comprare qualche attrezzo.- ci informò Franky mentre scendeva dalla Sunny.
-Io vado a farmi un giro.- disse Zoro anche lui scendendo dalla nave.
-Aspetta!- gli urlò contro Nami -Non possiamo dopo impiegare ore a cercarti per via del tuo pessimo senso dell’orientamento.- sbraitò la donna che era contraria all’avventura -Usopp seguilo!- ordinò.
-Ma perché io?- si lamentò il nasone.
-Fallo e basta!- ribatté la ragazza.
Alla fine Usopp obbedì e seguì lo spadaccino per la città, non che avesse altra scelta.

Passarono alcune ore da allora ma del capitano e degli altri due, neanche l’ombra. Il resto della ciurma si stava annoiando, anche Alias trovava la situazione noiosa. La ragazza estrasse la spada dalla fodera per poi prenderla in mano e osservarla attentamente.
La lama era stata riparata dal naufragio grazie a Zoro, era stata una fortuna che sulla nave dov’era naufragata ci fosse stato qualcuno che se ne intendeva. Alias non sapeva il perché ma teneva a quella spada. Però non ricordava per niente da chi l’aveva avuta o quando, sapeva solo che era importante per lei e che non riusciva a separarsene.
La rinfoderò. Il suo sguardo cadde sulla fodera. A differenza della spada, questa era stata tutta scorticata e rotta. Continuando così, avrebbe perso Arashi per la strada. Un idea le balenò in mente. Mise la mano nella tasca in cerca di monete o soldi, trovandone alcuni.
-Scendo a terra, ne approfitto per una commissione.- avvertì gli altri, loro annuirono con malavoglia per via della noia.
-Vuoi che ti accompagno, Alias-chan??- domandò Sanji piroettandole attorno.
-No, posso cavarmela da sola. Ma grazie Sanji.- fece lei scendendo dalla nave.
Lui sembrò dispiaciuto ma si riprese in fretta –Come vuoi tu Alias-chan.- rispose per poi mormorare –Com’è forte e indipendente Alias-chan…-
-Se vedi quegli idioti, digli ti tornare a bordo della nave!- le urlò dietro Nami. Alias fece un cenno d’assenso, per poi scomparire tra le mille vie del villaggio.
 

Camminava tra le bancarelle, rimanendo incantata nel vedere cose nuove, mai viste. Ogni tanto si fermava e le ammirava, incuriosita. Conoscere nuovi villaggi la rendeva sempre di buon umore. Camminò per un po’, finché non si ritrovò davanti ad una bancarella che faceva al caso suo. Guardò le fodere che erano in esposizione. Ce n’erano di semplici che costavano davvero poco, mentre quelle più personalizzate avevano un costo maggiore. Erano così tante che non sapeva da quale partire anche solo per considerarle.
Le stava guardando quando una voce attirò la sua attenzione -Ti ho detto che dobbiamo tornare alla nave!- diceva questa.
-Ho detto non ancora.- replicava l’altro.
-Perché no?? Cosa devi ancora fare qui in giro?-
-Voglio guardare le bancarelle.-
-Troverai altre bancarelle su altre isole!-
Alias guardò Zoro e Usopp litigare come bambini decidendo sul da farsi, erano davvero patetici. Così li raggiunse, lasciando perdere le fodere. Loro appena la videro sembrarono sorpresi.
-Che ci fai qui?- chiese il nasone.
-Compere.- sintetizzò lei -..e Nami vuole che torniate alla nave.- continuò.
-Te l’avevo detto che era meglio tornare!- ribeccò il cecchino allo spadaccino, il secondo alquanto annoiato dalla situazione.
-Ma dai, che vuoi che ci faccia quella strega…- commentò lui.
-Non lo voglio sapere!- replicò Usopp con gli occhi fuori dalle orbite.
Alias ci pensò un attimo per poi dire pensierosa -Beh, forse… farvi pagare ogni secondo che le avete fatto perdere tempo…- rifletté convinta.
La ragazza giurò per un attimo di averli visti impallidire. Non riuscì a trattenere una risatina alla vista delle loro facce, che sorprese lo spadaccino. Alias stava per chiedere il perché di tale comportamento quando si sentirono degli urli nella piazza. Si girarono e videro un cuoco di una locanda, furioso, che inseguiva un ragazzo con in bocca un quintale di carne.
-Torna qui, furfante!!- urlava il cuoco inseguendo il ragazzo. Non ci voleva un genio per capire che quello che girava con la carne in bocca, non era altro che il loro capitano.
Luffy mentre correva li vide e fece un cenno con la mano come saluto, mentre cercava di farfugliare qualcosa che non si capì per la carne in bocca -Usgngn! Zorufgnfn! Alrfggnn! Scusfghh…hhgn...unh…ghhfhfgh…-
Il capitano dopo aver detto una frase perfettamente capibile lasciò l’area insieme all’inseguitore.
-Qualcuno ha capito che ha detto?- osò chiedere Alias, sapendo già di avere formulato una domanda inutile.
-No, affatto.- risposero insieme i due.
Rimasero un po’ così, finché un idea balenò nella mente di Usopp -Dobbiamo dire a Luffy di tornare sulla nave!- si ricordò -Alias tu controlla Zoro, bada che non si perda! Io corro da Luffy, ci si vede alla nave!- urlò il cecchino prima di sparire. Lei non ebbe il tempo di replicare che si ritrovò costretta a fare da balia allo spadaccino.
Quando Alias vide il cecchino sparire dietro l’angolo sospirò -Possibile che a te serva sempre un baby-sitter??!- chiese pensierosa più a se stessa.
Lui sobbalzò -Ehi, posso fare benissimo da solo. Non ho bisogno proprio di niente.- ribatté offeso voltando la testa di lato.
Alias si mise a ridere nel vederlo col broncio. Quando la ragazza alzò lo sguardo su di lui, notò che la stava guardando sorpreso.
-Che c’è?- chiese interrogativa.
-Per via... no, è che...- cercò di rispondere lui -..è raro vederti ridere. Sono sorpreso, tutto qui.- disse serio.
Lei ci rifletté un attimo. Lo spadaccino aveva ragione, da quando si era unita alla ciurma aveva solo accennato un sorriso qualche volta. Un po’ le dispiaceva, non voleva sembrare alla gente una musona ma era così di natura, non poteva farci nulla. E purtroppo non era la prima volta che le facevano notare qualcosa del genere.
-Beh, sarà perché non ci sono abituata…- rifletté lei, pensando alla cosa più plausibile -..navigare da soli per mare porta a questo.- precisò.
Lui la guardò per un attimo << Mhm. Dovresti ridere di più… hai una bella risata.- affermò.
La ragazza lo guardò seria -Sei sincero?- chiese.
Lui si accorse di quello appena detto e arrossì leggermente, senza farsi vedere, nemmeno lui sapeva cosa aveva detto -Sì…- rispose insicuro -Piuttosto… cosa dovevi fare qui in giro?- chiese cercando di cambiare argomento.
Lei si ricordò della fodera -Giusto!- disse incamminandosi alla bancarella e lui la seguì.
-Avevo deciso di comprarmi una fodera della spada, la mia è tutta rovinata.- spiegò togliendosi dalla spalla la fodera e mostrandogliela. Lui ammise che la ragazza aveva ragione, era ridotta davvero male.
Zoro si mise a guardare le fodere nella bancarella e si soffermò su una che attirò la sua attenzione -Che ne dici di questa?- disse prendendola e porgendola alla ragazza.
Lei guardò la fodera. Era nera con delle ricamature argentate, ed era abbastanza spessa per contenere Arashi. Pensò che era perfetta. Prese i soldi dalla tasca e li contò, erano circa 13000 Berry. Guardò il costo della fodera e si accorse che costava circa il doppio.
Ripose la fodera nera al suo posto -Meglio di no, ne prenderò una un po’ più alla mia portata.- disse prendendone una grigia e semplice. Lui sbuffò, prese i soldi dalla tasca e pagò l’uomo della bancarella per la fodera nera e argentea.
-Tieni.- disse dandola alla ragazza facendola sobbalzare dalla sorpresa, poi si voltò per andarsene.
-No,no, non posso accettare…- rispose lei tendendogliela -La fodera ora è tua.- aggiunse.
Lui alzò gli occhi al cielo -Vedi le mie spade?- chiese facendo un cenno verso di loro -Ce l’hanno già la fodera. Prendi questa e sta buona.- replicò. Lei ritirò le mani, osservando la fodera, senza sapere cosa dire -Ti restituirò i soldi.- disse alla fine.
Zoro fece spallucce -Se ci tieni, tanto non ho fretta. Per chi mi hai preso? Per quella tirchia della navigatrice?- chiese con ghigno.
La ragazza guardò la fodera. Era davvero perfetta.
Alzò lo sguardo sullo spadaccino –Grazie.- disse mostrando un sorriso sincero.
Lui sobbalzò e si girò frettolosamente -Bene ora andiamo.- disse agitato, per togliersi dall’imbarazzo.

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