Il colpo stava per andare a segno, era questione di secondi. Alias chiuse gli occhi, presa dalla paura e dal terrore per quello che stava per capitarle.
In una frazione di secondo però un bastone parò il colpo, spingendo indietro l’ammiraglio sfruttando la sua stessa forza. Alias aprì gli occhi di scatto e lo vide davanti a sé che gli faceva da scudo. Di fronte a lei, in piedi, con in mano il suo bisento, la figura imponente di Barbabianca si trovava fra lei e il padre, impedendo quest’ultimo di sferrare i suoi attacchi.
Lei lo guardò con occhi sgranati, non riuscendo a focalizzare la situazione.
Barbabianca guardava nei occhi Akainu con determinazione, non distogliendo lo sguardo nemmeno per un secondo -Sono molti i nomi con cui ti chiamano…- iniziò dire il vecchio in tono solenne -E io rispetto sia te che questi.- affermò all’ammiraglio -Ma non posso sopportare che uno di questi nomi sia padre!- urlò scagliandosi contro l’uomo.
I due si misero a lottare, senza risparmiare colpi. Inizialmente era il babbo ad attaccare ripetutamente, l’altro parava solo i colpi. Poi le cose si capovolsero e sembrò Akainu avere la meglio. Da quel che si poteva vedere, nessuno dei due era intenzionato a perdere.
Alias si riprese quando avvertì un movimento sul patibolo.
Si voltò e vide con orrore che i soldati si preparavano per l’esecuzione. Sgranò gli occhi e si alzò di scatto, ma tutto ciò gli provocò una fitta che la fece ricadere a terra dolorante.
“Non sono ancora passati tre minuti!” pensò la ragazza maledicendosi.
Se voleva salvare Ace non doveva strafare o sarebbe morta prima di salvare il ragazzo, per questo doveva aspettare tre minuti dal riattivare il Frutto del Diavolo. Tutte le volte doveva attendere questo lasso di tempo altrimenti non avrebbe retto lo scontro.
Al momento ne erano passati poco più di due, e i soldati erano pronti per l’esecuzione. Si misero in posa, pronti all’ordine del loro superiore.
Alias provò ad rialzarsi ma non ci riuscì. L’ordine arrivò e i soldati alzarono le spade e si scagliarono sul ragazzo. Un millesimo di secondo prima che questi colpirono Pugno di Fuoco, venne scagliato un colpo netto sugli esecutori, mettendoli fuori gioco. L’esecuzione era stata fermata, tutti si voltarono verso il responsabile di tutto ciò, che stava in mezzo alla piazza immobile col volto impassibile.
Alias aveva visto il colpo e lo aveva subito riconosciuto ma era troppo confusa per l’accaduto, non poteva crederci.
-Maledetto… credevo che il tuo obbiettivo fosse Barbabianca.- gridò Sengoku furioso -Crocodile!-
In mezzo ai pirati e i marines, l’uomo con l’uncino e l’aria indifferente ghignò rigirandosi tra i denti il sigaro. Nei suoi occhi si poteva ben notare il divertimento nel vedere il Grandammiraglio furioso. Allo stesso tempo però pareva che non gli importasse nulla della sua stessa azione.
-Anche se sono venuto per assistere alla morte di quel vecchio…- disse con sigaro tra i denti Crocodile -..non vuol dire che permetterò a voi della Marina di sorridere per la vittoria.- spiegò tutto tranquillo.
Alias guardò Crocodile da lontano, con sguardo attonito. Era una cosa del tutto insensata. Era così sorpresa che si mise a voltare il suo sguardo continuamente dai flottari all’ex-compagno che aveva fermato l’esecuzione. Non ce n’era uno normale in tutto quel gruppo, per niente! Erano uno più strano ed insopportabile dell’altro, e lei lo sapeva bene. Moria aveva una risata così fastidiosa che preferiresti staccarti la testa piuttosto di starla a sentire ancora. Hancock nominava la parola “bellezza” di continuo, dalla mattina alla sera, per di più associandola sempre ad “mia”. Doflamingo sorrideva sempre in un modo più inquietante di Luffy, per non parlare dei vestiti rosa. Mihawk da quando lo aveva visto la prima volta da piccola, non aveva sentito altre parole uscire dalla sua bocca se non “si” o “no”. Per non parlare di Bartholomew, che in questo periodo era anche peggio di Occhi di Falco, faceva solo cenni con la testa. Jimbe sembrava l’unico con una normale mentalità, a parte il fatto che fosse mezzo pesce, e ti portava a chiederti come fosse capitato con dei personaggi del genere. Infine c’era Crocodile, qualunque cosa stesse facendo potevi star certo che il suo scopo era un altro, era un doppiogiochista nato.
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Ribellarsi al fato
RomansaUna ragazza rinchiusa nella base della marina fin da piccola. Un padre spietato che non è mai presente. E un destino crudele. Tutto cambia quando può finalmente prendere il mare grazie a un ragazzo che l'ha salvata da tutto ciò. Ma potrà coronare il...