Condizioni seccanti

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Quella mattina Ace si svegliò trovando tra le sue braccia la figura minuta di Alias che dormiva beata. Sorrise istintivamente, senza svegliarla.
Si godé quel momento abbracciato a lei. La amava con tutto il cuore dal primo momento che l’aveva vista in quella cabina della Marina, aveva sempre saputo di amarla con tutto se stesso solo che se n’era accorto col tempo. E finalmente era lì, al suo fianco. L’aveva ritrovata, non avrebbe permesso a nessuno di portargliela via, sarebbe sempre rimasto accanto, qualsiasi cosa fosse accaduto.
Guardò il suo bel viso, sereno e luminoso.
Decise di alzarsi e lo fece il più lentamente possibile per non svegliarla. C’era quasi riuscito quando aveva sentito un sussurro provenire da lei.
-Dove… vai?- chiese sonnecchiando con gli occhi chiusi.
-Vado a parlare col babbo. Tu dormi ancora un po’.- la rassicurò, lei per tutta risposta si raggomitolò tra le coperte.
A quel gesto così tenero lui non resistette nel baciarle di nuovo la fronte. Poi si vestì e uscì dalla cabina, diretto verso i suoi compagni.

Dopo un quarto d’ora, sotto ordine di Ace, tutti si erano radunati sul ponte per richiesta di un’immediata riunione della ciurma. Barbabianca si era seduto sul trono sul ponte della sua nave. Si chiese cosa c’era di tanto importante per richiedere un riunione di tutto l’equipaggio.
Ace stette fermo davanti al vecchio pronto a parlare mentre tutti gli altri erano intorno ai due in assoluto silenzio.
-Parla Ace.- ordinò Barbabianca al ragazzo.
Il moro aspettò un attimo per trovare le parole giuste -Ti chiedo umilmente di far entrare Alias nei Pirati di Barbabianca.- confessò infine, facendo alzare commenti di tutti i tipi.
-Alias? Intendi la mocciosa di ieri?- chiese incuriosito il babbo.
-Esatto.- annuì il ragazzo.
-Sai cosa mi stai chiedendo…- affermò Barbabianca menzionando al fatto che solo lui poteva scegliere chi voleva nella sua ciurma.
-Lo so, per questo ho chiesto una riunione dell’intera nave…- specificò lui.
-L’ho trovata…- li interruppe Marco porgendo al babbo la taglia della ragazza.
Barbabianca prese il minuscolo foglio nelle sue mani, scrutandolo, un particolare attirò la sua attenzione.
-Suo padre fa parte della marina…- affermò -..è lui che ti preoccupa.- arrivò alla conclusione, come se cercasse di indovinare in un programma televisivo a quiz.
-Sì.- rispose semplicemente lui guardando a terra.
-Chi è suo padre?- chiese Marco curioso dalla notizia.
Ace si voltò verso di lui, guardandolo dritto negli occhi. Per la prima volta da quando lo conosceva Marco provò paura nel vedere quello sguardo neutrale su di sé.
-Meglio non saperlo.- si limitò a dire Ace.
Un minuto di silenzio ci fu sulla nave -Cosa ti fa pensare che la prenderò con me?- chiese il babbo rompendolo.
-Ha perso la madre e il padre è più uno sconosciuto per lei. La marina gli è alle costole e l’unica persona su cui può contare, o che gli è rimasta, sono io…- iniziò col dire facendo una pausa -Ho passato abbastanza tempo al tuo fianco per notare che hai arruolato pirati di tutti i tipi. Pirati che hanno bisogno di una famiglia. Non credo che tu abbia il coraggio di abbandonarla… e credimi quando ti dico… che non c’è persona che ha bisogno di una famiglia più di lei.- concluse, Ace non sapeva più che dire, se questo non funzionava, non sapeva che fare.
Se la risposta sarebbe stata no, era già sicuro che avrebbe lasciato i Pirati di Barbabianca per star con lei, anche se dovesse per questo lasciare delle persone così care a lui.
Il babbo ci pensò su, come per decidere sul da farsi -Va a chiamarla.- ordinò.
 

-Quindi è un addio?- chiese tristemente Luffy.
-No, non proprio un addio. Ci rivedremo.- lo rassicurò Alias.
Quella mattina aveva dato alla ciurma la sua decisione di lasciare la nave per prendere il mare con Barbabianca o da sola, in caso questo rifiutasse. Non aveva comunque altro motivo per restare con quella ciurma. Doveva ammettere però che le sarebbe mancata. Avrebbe voluto dirgli tutto, di suo padre, di Ace. Ma le parole del ragazzo gli rimbombavano nella mente.

Stavano abbracciati nel silenzio per un po’.
Ace ad un tratto la scrostò da sé per guardarla bene in viso -Alias, non dobbiamo dire di noi a nessuno.- gli disse con malinconia nel volto.
Lei si tirò su per guardarlo bene -Ace capisco. Ma sei sicuro di volerlo nascondere al Vecchiaccio, se non sbaglio è come una famiglia per te, no?- domandò la ragazza guardandolo nei occhi, sapeva che non era facile per lui tutto ciò.
-Sì però… non voglio assolutamente che la notizia dilaghi, sai bene che se tuo padre dovesse venire a sapere che stai con me sarebbe pronto a far fuori il mondo intero per evitare di farci stare assieme.- affermò prendendola per abbracciarla forte.
Nessuno gliel’avrebbe portata via, nessuno.

-Io ed Ace, dopo la discussione di ieri, abbiamo chiarito e abbiamo trovato questa decisione la più giusta da fare.- ammise con tono triste.
Zoro guardò la scena senza dire niente, nemmeno un commento gli uscì dalla bocca. Si limitò a guardarla mentre lei cercava di sforzare un sorriso. Alias si limitò a salutarli tutti così. Lo spadaccino sentiva come una fitta al cuore nel pensare che non l’avrebbe più rivista. Doveva però dimenticarla. Sì, avrebbe fatto così. Quale modo migliore per riuscirci se non vederla mai più? Però chissà il perché sentiva che l’avrebbe rincontrata.
Tutti i compagni l’abbracciarono in segno di saluto. Poi erano stati interrotti dall’avviso di Ace che diceva che era richiesta dal Vecchio.
Pochi minuti prima che lei si presentasse Ace aveva avvisato il babbo -Ehm… non far caso al tono di voce che usa lei. Non è che è irrispettosa, è per il fatto che è diffidente della gente che le è attorno… per via di brutte esperienze in passato…- spiegò il ragazzo.
Il vecchio annuì soltanto, si aspettava proprio un atteggiamento del genere da quella ragazza.

Alias si stava dirigendo davanti al vecchio. Sulla schiena, dentro la fodera, teneva la sua compagna fidata Arashi. Se lo scordavano se si sarebbe presentata senza difese di fronte a quell’individuo. La ciurma di Barbabianca la guardava di sbieco e con curiosità, cosa che a lei aveva dato fastidio.
Poi si era fermata davanti a Barbabianca, in viso un espressione neutrale e decisa -Non  posso ammetterti nella mia ciurma, senza sapere di cosa sei capace di fare. Dimostramelo!- fece l’imperatore.
Lei alzò gli occhi al cielo, la cosa la interessava quanto la scocciava.
-Scegli il tuo avversario.- ordinò indicando l’intera ciurma che ghignava.
La ragazza fece schioccare la lingua contro il palato -Tsk… non sono ancora nella ciurma che ti atteggi già a darmi ordini.- commentò incrociando le braccia al petto.
Ace sospirò –Ecco che ricomincia.- commentò il ragazzo tra se e sé per poi rivolgersi alla ragazza -Potresti evitare di ribattere su tutto- chiese grattandosi la testa.
Lei si voltò verso di lui -Ma l’hai sentito?! Chi si crede di essere questo Vecchio Baffuto?!- fece lei sdegnata.
Marco era arrabbiato per la mancanza di rispetto verso il babbo. E loro dovevano prenderla nella ciurma? La cosa gli andava a genio come vedere Ace al timone della nave in preda alle onde create dal babbo. Era inaudibile.
Ghignò decidendo di cambiare la situazione -Lascia perdere babbo. Forse ha paura di fare una figuraccia, la ragazzina.- la prese in giro Marco facendo ridere la ciurma.
Ace si era dato un colpo in testa con la mano, come per rinunciarci -Pessima mossa.- sussurrò Pugno di Fuoco. Sentiva già l’emicrania premergli contro la testa per i guai che sarebbero arrivati.
Alias rimase seria per un po’, per poi ghignare e voltarsi verso il vecchio -Va bene, ci sto… affermò per poi voltarsi nella direzione di Marco -Scelgo te.- fece decisa.
Il biondo ne rimase sorpreso -Spero tu sappia cosa fai.- commentò ridendo insieme alla ciurma. Si chiese se la ragazza avesse tutte le rotelle a posto per sfidare tra tutti il numero uno di un imperatore.
Lei gli fece segno di battersi, incitandolo con la mano ad avvicinarsi -Fatti sotto… la ragazzina vuole farti vedere cosa sa fare.-

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