Una famiglia originale

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Alias salutò la Ciurma di Cappello di Paglia, che se ne andò via prendendo il mare. Sentiva già la loro mancanza ma aveva anche il presentimento che presto o tardi li avrebbe rivisti e magari, quando questo sarebbe accaduto, avranno avverato i loro sogni.
Era in una cabina che le era stata assegnata e si stava preparando.
Indossò una maglia  a maniche corte sul lilla e pantaloncini verde scuro.
Guardò per un attimo la spada nella fodera, poi la prese e se la mise in spalla. Stava meglio con Arashi dietro, si sentiva più al sicuro. Quando ebbe finito si diresse fuori dalla cabina.
Ace le aveva detto di raggiungerlo in mensa all’ora di pranzo. Solo che guardandosi attorno, Alias si rese conto di non saper esattamente dove dovesse andare. Quella nave era enorme, non sapeva come muoversi.
Così si diresse sottocoperta per vedere se si trovava lì ma niente, il posto era vuoto. Non poteva neanche chiedere a qualcuno indicazioni, la nave era deserta, sembrava che centinaia di persone fossero scomparse di colpo, chissà dove.
Camminò per il corridoi a lungo, finché non si ritrovò di fronte una porta più grande di lei, almeno di dieci volte, di due navate. Una porta del genere non passava di sicuro inosservata e la incuriosiva parecchio. Così decise che sarebbe entrata solo un attimo, per vedere il suo interno.
Quello che vide però al suo interno la sollevò, aveva trovato la mensa.
Il posto doveva essere lungo almeno quanto la nave, alto un po’ più della porta che aveva appena attraversato ed era stracolmo di pirati, per questo in giro non c’era nessuno, erano tutti lì a mangiare.
Scorse tra tutti Capitan Baffuto con il boccale in mano che rideva allegramente con i suoi sottoposti. Chiunque l’avrebbe notato per la sua mostruosa altezza. Vedendo tutta quella gente riunita nella nave si ricordò di quello che le aveva detto Ace, sul fatto che in questi giorni si erano radunati tutti i capitani delle flotte e le loro ciurme, per un evento. Una specie di festa… se non si sbagliava per l’anniversario di qualcosa come la costruzione della nave, infatti lo provava il fatto che erano tutti a bordo della festeggiata.
Alias era così persa tra i suoi pensieri che si accorse solo dopo di una mano che sventolava in alto tra la gente e che le faceva cenno di avanzare.
-Alias, di qua!- urlò Ace cercando di farsi sentire sopra al chiasso.
Lei si diresse verso di lui decisa, senza esitazioni -Vieni ti ho tenuto il posto!- disse facendogli segno di sedersi vicino a lui.
Alias non si fece problemi e si sedette accanto al ragazzo. Subito sentì davanti a sé qualcuno sbuffare. Alzò lo sguardo e incrociò subito gli occhi di un ragazzo particolare con capelli lunghi neri racchiusi in un concio, truccato in viso e che indossava un kimono rosa pastello.
La stava guardando davvero male -Problemi, Izo?- chiese Ace nominando il nome del ragazzo.
Izou incrociò le mani al petto col fare indispettito -Il posto per l’equipaggio si trova in fondo. Questo tavolo è riservato ai capitani delle divisioni.- fece con tono irritato.
Ace, che stava mangiando tranquillamente una coscia di carne con le mani, posò il cibo sul piatto col fare seccato -E allora?- chiese con estrema serietà in volto.
-Allora sai bene che lei non può star qui, non capisco il perché tu l’abbia chiamata anche se lo sapevi.- rispose tranquillamente il moro, rendendo pubblico il suo disappunto.
-E se io voglio che stia qui?- ribatté provocatorio Portuguese, sfidandolo con lo sguardo a replicare, mentre tutti nel loro tavolo smisero di mangiare per vedere la scena, prevedendo guai.
-Non conta. Non dobbiamo essere carini con lei solo perché ha il padre nella marina!- lo contraddette Izou con tono sarcastico, facendo comparire sull’altro un’espressione di incredulità.
A quelle parole Ace stette per picchiarlo. Appoggiò i palmi sul tavolo e stette per alzarsi per prenderlo a botte ma venne preceduto dalla ragazza al suo fianco, che agì prima di lui.
Alias era stranamente tranquilla in piedi, seria mentre guardava Izou -Scusa, non sapevo che era il tavolo dei capitani.- affermò, ed accennò ad un sorriso, sorprendendo molti lì attorno.
-Ma Alias…- stette per ribattere Ace.
Lei lo interruppe ancora -Non è un problema per me. Veramente. Ci si vede più tardi…- disse al moro al suo fianco, sempre sorridente, poi tornò a guardare il ragazzo dall’altra parte del tavolo, non perdendo il sorriso -E… è stato un piacere conoscerti, Izo.- affermò prima di scavalcare la panca e incamminarsi verso il fondo della stanza con passo tranquillo.
Solo in quel momento notò quanto davvero fosse lunga la fine di quella mensa, ma alla fine riuscì ad arrivare ad un tavolo in fondo apparecchiato con nessuno su cui era disposto del cibo.
Infatti ogni tavolo era apparecchiato appositamente per avere del cibo sopra e poi i pirati si distribuivano dove più gli pareva. Lei prese posto sulla panca vuota e osservò la marea di cibo davanti a lei. Non aveva molta fame a dire il vero, e il cibo su quel tavolo era decisamente troppo per lei da sola. Decise che avrebbe mangiato qualcosina tanto per mettersi qualcosa in pancia per poi bere un boccale di liquore e poi ritirarsi nelle sue stanze. Lei tanto si rilassava così, non aveva bisogno di gente intorno. Lei stava bene da sola, lo era sempre stata.

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