Chi fa da sé, fa per sei

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Alias entrò dentro alla locanda e li trovò esattamente dove li aveva lasciati, cosa che non la stupì. Si avvicinò al tavolo dei capitani, i quali ridevano allegramente ancora sotto l’effetto degli alcolici. Loro si accorsero di lei solo quando si avvicinò di più.
-Ho in mente un modo per trovare il tesoro.- disse a questi.
Loro la guardarono interrogativi -Sentitela, prima fa la permalosa e adesso chiede il nostro aiuto.- affermò in tono divertito Marco.
Alias aggrottò le sopracciglia in modo accigliato -Non sto chiedendo l’aiuto di nessuno!- replicò lei.
-E allora perché sei venuta da noi?- chiese il biondo diventando serio tutto a un tratto.
“E… Lunaticman è tornato…” pensò lei. Ma lo faceva apposta?! Un minuto prima era sotto l’effetto dell’alcool e un secondo dopo era più serio che mai, impressionante.
-Voglio solo chiedervi se vi andava di rendervi utili, tanto perché dopo non deva guardare i vostri musi lunghi per la sconfitta.- ribatté lei a tono.
E lei che era venuta lì con intenzioni pacifiche! Però quel tipo le faceva andare via tutta la pazienza che aveva in corpo, con una sillaba.
Lui ghignò -Cos’è insulti un imperatore e già ti monti la testa?- chiese con una sprizza di irritazione nella voce.
A quelle parole i capitani si fecero seri -Continui con questa storia?- chiese snervata Alias.
-Dipende, quanto dovrai continuare a essere irrispettosa?- replicò lui appoggiando sul tavolo il boccale.
Lei appoggiò le mani sul tavolo, fulminandolo con lo sguardo -Cosa dovrei fare? Leccargli il pavimento su cui cammina, come te per caso?-  domandò lei.
-Cosa hai detto?- chiese lui alzandosi di colpo dal tavolo.
-FINITELA!- urlò Ace all’improvviso zittendo entrambi i due che si voltarono sul moro confusi.
Ace guardò accigliato il biondo -Tu Marco finiscila di comportarti da bambino!- disse facendolo risiedere per poi voltarsi verso la ragazza -Quanto a te, impara a rispettare meglio il babbo. Ti ha concesso di entrare nella ciurma, ed è un privilegio. Vedi di mettertelo in testa.- affermò in tono duro, schietto.
Lei lo guardò con un sopracciglio alzato. Lui, che la conosceva più di chiunque altro, adesso se ne usciva con questa frase. Al diavolo l’andarci piano perché erano sbronzi.
-Sai bene che faccio il possibile…- affermò lei stringendo i pugni lungo i fianchi.
Pugno di Fuoco alzò il boccale, bevendo -Beh, allora non basta. Se non riesci a far di meglio, puoi anche andartene dall’equipaggio.- disse serio in volto.
Alias sobbalzò, sgranando di colpo gli occhi -Scherzi vero?- domandò.
-Nessuno ti costringe a restare- disse irritato lui non guardandola neppure più, limitandosi ad bere ogni tanto.
Lo guardò in pieno viso, sperando che alzasse gli occhi e glielo dicesse in faccia di andarsene, ma non incrociava neppure il suo sguardo. L’unico motivo per cui lei sopportava tutto ciò, era per lui. Aveva fatto tutto per lui, ogni sua singola scelta. E questo a lui non bastava.
Si voltò e si allontanò dal tavolo, limitandosi al silenzio. Appena fu lontana i capitani tornarono a ridere e a scherzare, come se nulla fosse. Lei si sedette su un tavolino dall’altra parte della locanda. Ordinò una birra e rimase lì assorta nei suoi pensieri. Non avrebbe cercato il tesoro solo per farla passare liscia a quelli lì. Sarebbe rimasta lontano da loro, finché non sarebbero rientrati alla nave, per poi godersi i rimproveri del Vecchio. In quel momento voleva solo rimanere da sola, tra i suoi pensieri.
Ace sapeva tutto su di lei. Sapeva che la ragazza faticava enormemente a fidarsi delle persone. Quante volte gli erano state voltate le spalle nella vita? Quante volte l’avevano pugnalata alle spalle? L’unico che si era dimostrato diverso era Ace. Lei glielo aveva detto, glielo aveva spiegato.A quanto pare lui non poteva capire i suoi sentimenti. Forse si era illusa troppo nella vita.
Strinse i pugni ripensando a quelle parole.

 -Nessuno ti costringe a restare.-



Quelle parole la perforarono da parte a parte.
Se era così, allora perché tutto questo? Perché si era scomodato tanto?
Quelle parole gli avevano trapassato il cuore.
 

Ribellarsi al fato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora