L'appuntamento

64 6 2
                                    

C'era un vento molto  forte e piovigginava così Fiona prese un ombrello prima di avviarsi verso la trattoria di zio Bean.  La macchina, sfortunatamente , era dal meccanico visto che si era rotto il motore, quindi fu costretta ad andare a piedi.
La trattoria, molto distante da casa sua e con stradine strette e tortuose, si trovava in cima ad un'alta collina.

Si armo' di coraggio e pazienza e s'incamminò. Fortunatamente, non molto distante da lì, vide una lussuosa macchina  fermarsi davanti a lei, era il signor Garcia che, vedendola molto affaticata da gentiluomo, si offrì di darle un passaggio.
Quella sera era vestito elegantemente, con una giacca nera gessata, una camicia grigio fumo ed infine un papillon bianco. Questa volta non aveva messo gel nei capelli ma sembrava essere andato dal parrucchiere per farsi fare un ciuffo talmente lungo che copriva  gran parte della fronte.

Entrambi erano molto eleganti, invece il locale era orrendo, fuori c'erano ratti che frugavano nella spazzatura in cerca di cibo, gatti che si aggiravano nel locale rilasciando peli ovunque ed infine il proprietario.......era molto strano, avrà avuto secondo Fiona almeno settant'anni ed era lieto di ricevere finalmente dei clienti.
Il proprietario si scansò e diede spazio al cuoco che faceva anche da cameriere.
Aveva un ciuffo emo nero e verde, aveva abiti per niente adeguati ad un cuoco ed era felicissimo di accontentare le richieste dei primi clienti dopo tanto tempo.

La struttura era molto antica, sembrava stesse per crollare, le pareti erano di un giallo sbiadito, sul tetto c'era un'insegna con scritto "La trattoria di zio Bean " che sembrava potesse cadere da un momento all'altro. Ma la cosa più inquietante del posto era il pavimento, era sporchissimo, c'erano macchie di salsa talmente vecchie da potersi classificare come reperti storici. Il signor Garcia rimase  scioccato nel vedere quel posto dimenticato da Dio, non faceva altro che disinfettarsi le mani, lui era un tipo  molto schizzinoso e  mai sarebbe andato in un posto del genere.

Il cuoco chiese loro cosa volessero mangiare, i due si guardarono attorno e, ovviamente, stavano per dire niente, ma visto che non potevano accomodarsi senza ordinare niente presero due pizze da dare ai due gatti che li fissavano affamati. Fiona cercava di chiedergli qualcosa ma era distratta dal signor Garcia che si disinfettava continuamente le mani, lei gli disse di smetterla ma il pescatore le rispose che era soltanto colpa sua e della pessima scelta del locale, se così si potesse chiamare quella lurida topaia, quindi lei tacque.

Dopo un po' Fiona gli chiese come mai fosse così ricco pur  facendo un lavoro così umile. Lui cercò di cambiare argomento invogliandola a parlare un po' di sé stessa. «Non cambiare discorso » gli disse Fiona con rabbia.
Il pescatore sembrava stesse nascondendo qualcosa, appena aprì bocca lo interruppe il cuoco dando loro le pizze.

Finalmente iniziò a parlare:«Beh, mio padre era molto ricco e, quando sfortunatamente morì, diede tutta la sua fortuna a me».
Lei non ci credette minimamente, sapeva che non era quello il vero motivo. D'altronde il nonno di Fiona le aveva sempre descritto la famiglia Garcia come gente umile, povera e senza denaro. Pensò che fosse inutile parlare con lui se non volesse dirle niente a riguardo, quindi secondo lei sarebbe stato meglio non insistere troppo, magari avrebbe chiesto informazioni su di lui agli altri tre pescatori e decise di cambiare totalmente discorso.

«Visto che volevi sapere qualcosa in più su di me, ti racconterò tutto» gli disse Fiona.
Io sono cubana, mentre mio marito è originario della Germania ma per lavoro si dovette trasferire qui. Infatti lui è l'ingegnere che ha progettato la fabbrica di birra "Tropicana Cerveza". Invece io sono una semplice impiegata.
Il nostro è stato amore a prima vista, appena vidi Aaron, bello, alto e occhi azzurri me ne innamorai subito, stessa cosa lui di me. Decidemmo quasi subito di sposarci e poco dopo nacque Karl. La nostra era una vita felice e senza problemi fino a questo momento drammatico.

Poi Fiona presa dalla malinconia per il triste ricordo del figlio si alzò di scatto, diede le pizze ai gatti e decise di tornare a casa facendosi accompagnare dal pescatore.
Appena arrivata sotto casa, Fiona era sommersa da mille pensieri e tutto aveva fuorché sonno, quindi invece di entrare dentro e andare dal marito, s'incamminò verso la spiaggia.

Lì c'era un gruppetto di pescatori che si preparava ad andare a pesca. Tra loro Fiona riconobbe i tre che stava cercando e quindi non perse tempo e chiese loro se il signor Garcia fosse stato da sempre un uomo molto ricco. Tutti risposero di no, descrivendo Garcia come un uomo molto  povero che viveva solo del pesce pescato, ma improvvisamente dopo il suo famoso incontro con il mostro marino, divenne ricco sfondato.

Il mistero del mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora