Erano passati già 10 minuti ma ancora nulla, la galleria sembrava non finire mai, io mi sentivo sempre più angosciato e nervoso perché non capivo né dove mi stessero portando e né che fine avrei fatto. Passarono altri minuti ma non vidi ancora nulla, quella galleria sembrava infinita proprio come la mia paura in quel momento.
Presi coraggio e stavo per chiedere ai due signori spiegazioni su dove mi stessero portando e quanto sarebbe ancora durato il viaggio quando intravidi una fioca luce provenire da lontano che, pian piano si avvicinava sempre di più .
Improvvisamente dall'oblò vidi che stavamo riemergendo, lo capii perchè l'acqua era limpida e molto più chiara e potevo vederne quasi la superficie e poi sentii che l'intensità del rumore dei motori diminuiva sempre più e la luce pian piano apparire, finalmente stavo per rivedere la luce del sole.Ero molto contento di uscire da quel maledetto mostro meccanico, ma allo stesso tempo avevo paura di sapere cosa mi avrebbero fatto quei due signori e dove mi avrebbero portato, il mio unico desiderio era quello di tornare a casa perché l'indomani sarebbe stato il 70° compleanno di mio nonno e non potevo mancare ad un giorno così importante.
Ad un certo punto sentii il sommergibile fermarsi all'improvviso, così forte da farmi cadere a terra.
Poi vidi la signora cliccare strani tasti del suo apparecchio, tirare leve ed alzarsi insieme al compagno.
Dopo essersi alzati, mi fecero segno di seguirli e s'incamminarono verso una scala di ferro, molto alta e robusta.L'uomo salì per primo, aprì la botola ruotando con forza la maniglia ed uscì fuori, poi la signora lo seguì e subito dopo anch'io.
Finalmente vidi la luce del sole, così abbagliante da non farmi vedere quasi nulla inizialmente, dopo un po' mi ci abituai e riuscii a guardare il paesaggio intorno a me, ero troppo curioso di sapere dove mi trovassi.Appena osservai bene il luogo circostante mi brillarono gli occhi, mai visto posto più stupefacente di quello, sembravano tanti paesaggi in un luogo solo.
Era incredibile sapere che eravamo emersi in una specie di grande lago circondato da una lussureggiante vegetazione di un verde intenso con enormi palme di ogni genere, giardini dai fiori particolari e dai colori accesi che variavano dal rosso fuoco al magenta sgargiante.Particolari abitazioni da me mai viste prima, moderne e tutte uguali, dello stesso colore, lineari e con grandi finestre scure, tutte con un giardino ed una piccola piscina scavata nella roccia, erano diversi soltanto gli arredamenti esterni, alcuni avevano un gazebo in giardino, altri delle fontanelle artificiali insomma, quelle erano le uniche differenze che distinguevano le abitazioni. Sembrava di trovarmi dentro una fiaba!
Alzando lo sguardo vidi che il tutto era circondato da alte montagne , che si chiudevano a forma di imbuto, e lì capii l'incredibile verità, cioè che ci trovavamo addirittura all'interno del vulcano dell'isola di Minartias, da tutti conosciuta come un'isola inospitale e pericolosa proprio per l'attività del vulcano. Inoltre vi erano strane leggende su quel posto che lo classificavano come un posto maledetto, dove chiunque si avvicinasse, veniva posseduto dallo spirito di Juan Carlos Navarro, il comandante della nave Nuestra Señora de Atocha, morto dopo il naufragio avvenuto molto tempo fa nei dintorni.
Appena finii di osservare il paesaggio che mi circondava, mi avvicinai, correndo, ai due signori e feci loro tante domande, una tra tutte era sapere come facessero a far sembrare attivo il vulcano che, inevitabilmente, era spento, infatti dalla spiaggia di Hosinta, ogni tanto si vede uscire del fumo, com'era possibile ?
L'uomo mi ordinò di seguirlo per poi raccontarmi tutto ciò che c'era da sapere.Così fece, mi portò di fronte ad una di quelle case moderne, molto probabilmente era la sua, mi accompagnò in giardino e mi fece sedere su una poltroncina all'interno del gazebo. Una volta accomodati entrambi, il signore iniziò a raccontare:
«Innanzitutto devi sapere che se ti svelo queste cose è solamente perchè non potrai più uscire da questo posto, ormai conosci il segreto di quest'isola e non lo devi spifferare a nessuno e visto che non ci fidiamo degli estranei ti tratterremo qui per sempre, quindi vedi di abituarti e d'integrarti fra noi.Ora che ti ho avvisato posso continuare, noi abbiamo delle tecnologie che voi del mondo esterno nemmeno osereste immaginare, per far si che nessuno si avvicinasse a quest'isola abbiamo creato marchingegni spettacolari!
Per simulare l'attività del vulcano non abbiamo avuto bisogno di inventare nulla perchè proprio al centro di questo posto c'è un piccolo geyser che emette continuamente vapore dando l'impressione che il vulcano fosse attivo.Invece, per far si che tutti avessero paura di avvicinarsi a queste acque per poi scoprire il segreto del vulcano, un team di ingegneri qualificati hanno progettato e costruito, con tanta fatica ed impegno, questo mostro marino meccanico che, accidentalmente ti ha inghiottito.
Abbiamo preso spunto da una vecchia legenda caraibica poco conosciuta che narrava di un mostro marino metà calamaro gigante e metà squalo, ma al posto dello squalo, io e la mia compagna abbiamo deciso di ricostruire il muso di lampreda, molto più terrificante di quello dello squalo.
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Il mistero del mare
Action[COMPLETED STORY] Questa è la storia di Karl , ragazzino tredicenne scomparso in acque caraibiche in circostanze misteriose. La ricerca disperata da parte dei genitori di un impossibile ricongiungimento; antiche leggende; inconfessabili segret...