Le ricchezze dell'isola

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Sono rimasto solo.... il diario di bordo finiva con queste drammatiche parole e tutto lasciava presupporre che anche il capitano fosse morto di quella strana malattia.
Il diario aveva destato in noi entusiasmo e curiosità, era un reperto di eccezionale valore storico e, inoltre, intravedevamo la possibilità di scoprire il prezioso carico del galeone.

Presi da un'irrefrenabile voglia di scoprire subito se quanto scritto nel diario corrispondesse al vero, iniziammo una meticolosa perlustrazione dei dintorni; per prima cosa scoprimmo uno scheletro con un'antica spada su un fianco, adagiato su quello che un tempo doveva essere un letto di legno: erano senza dubbio i resti del capitano.

Siamo rimasti entrambi in silenzio a pensare agli ultimi, drammatici, momenti della vita di quest'uomo, quanto dev'essere stato terribile trovarsi da solo con la consapevolezza di  dover morire senza nessuno  che potesse prestarti aiuto!
Dopo un po', ci ritornò la voglia di perlustrare ogni angolo di quell'isola per trovare il prezioso carico della nave, eravamo molto emozionati, il nostro cuore batteva a mille, non avevamo mai fatto un'esperienza del genere!

Non dovemmo cercare a lungo, in una capanna poco lontano da noi, trovammo una catasta di forzieri di legno ormai marcio, messi uno affianco all'altro in modo ordinato. Presi da un'irresistibile curiosità ne aprimmo alcuni, erano colmi di monete d'oro, tutte dello stesso tipo,  ne aprimmo altri ed erano pieni di lingotti d'argento, pietre preziose e gioielli, sicuramente appartenuti ad antiche civiltà dell'America Latina depredate dai conquistadores; insomma era un enorme tesoro d'inestimabile valore.

In un primo momento volevamo condividere con il mondo intero quell'incredibile scoperta, ma poi, affascinati dalla  bellezza del luogo e dalle possibilità che una tale ricchezza potesse darci, decidemmo egoisticamente, di tenerla tutta per noi.

Lasciammo il lavoro e insieme a parenti ed amici fidati  ci stabilimmo qui, usammo una parte del tesoro per comprare l'occorrente e rendere abitabile questo paradiso, ovviamente ci teniamo molto a non avere visite indesiderate, per questo abbiamo alimentato la cattiva fama che circonda questi luoghi, e infatti il sommergibile serviva solo a spaventare e allontanare le persone dall'isola, non di certo a portarle qui; certo alcune volte capita che qualcuno, accidentalmente, arrivi sull'isola, e allora li costringiamo con le buone o con le cattive a rimanere con noi e a preservare il nostro segreto minacciandoli di morte.

Tu, purtroppo, sei uno di questi, stavi affogando e noi ti abbiamo salvato e portato qui.
Lo so che ci odierai per il resto dei tuoi giorni ma , ormai questa sarà la tua nuova dimora e spero che ti ci abituerai in fretta.
Cerca di guardare il lato positivo di questa storia, ti trovi in un posto incantevole, circondato da gente colta e disponibile e anche se non potrai più rivedere i tuoi parenti  e gli amici, potrai conoscerne tanti altri .

Io mi sentii morire, volevo ritornare dalla mia famiglia, dai miei amici, alla mia quotidianità, non restare in quel posto per sempre, avevo molta paura, di sicuro i miei familiari si sarebbero preoccupati moltissimo per la mia assenza, mi avrebbero creduto morto!

Jack continuava a raccontarmi come erano riusciti, senza farsi scoprire, a comperare tutto l'occorrente per vivere e costruire tutto quello che avevo visto, compreso il misterioso sommergibile e tante altre macchine che permettevano agli abitanti dell'isola di vivere in maniera agiata e in armonia con la natura, ma io ero troppo spaventato e mi si era annebbiato talmente tanto il cervello che  non capii più nulla di tutte le cose che mi stava raccontando e alla fine Jack terminò dicendo: «ma non perdiamo altro tempo, avrai modo di sapere e conoscere tutto il resto, intanto va' ad ambientarti e a fare nuove conoscenze, sono sicuro che ti piacerà stare qui, questa sera ti presenterò agli abitanti dell'isola e ti assegnerò un alloggio dove potrai stare, ti auguro una buona permanenza e ci vediamo qui all'imbrunire...»

Nel sentire quelle parole mi abbattei ancora di più, come potevo iniziare una nuova vita lontano dai miei affetti e completamente da solo? Anche se era passato solo qualche giorno mi mancavano già tutti  e parecchio pure, avevo il forte desiderio di ritornare da loro ma non c'era modo di farlo...incominciai a guardarmi intorno, ero rassegnato e spaventato allo stesso tempo, ma anche tanto curioso di conoscere tutti i segreti dell'isola.

Il mistero del mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora