L'Antiquario

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L'investigatore nel sentire quelle parole rimase sbigottito, come faceva un umile pescatore ad avere così tante monete d'oro? Non poteva essere né un'eredità né una vincita alla lotteria!
Doveva investigare molto su questa  cosa  e il barman poteva essergli utile, infatti lo ringraziò di cuore per le informazioni ricevute e uscì fuori dal locale per fumare un sigaro.

Intanto si mise a sedere su una panchina in ferro battuto color grigio fumo, prese dallo zaino il suo inseparabile taccuino e iniziò a scrivere tutte le notizie ricevute dal barman.
Ad un certo punto sentì il suo telefono, precedentemente poggiato sulla panchina,  vibrare.
Era Fiona che lo stava chiamando, impaziente di sapere  se ci fossero novità sulle investigazioni.

All'inizio lei si arrabbiò un po' con Thomas visto che non la chiamava da giorni, ma poi si calmò dopo aver saputo che l'investigatore stava andando alla grande. Lui non le raccontò  per filo e per segno tutte le informazioni avute, ma le disse che era su una buona strada, una strada che forse lo avrebbe portato a scoprire il famoso segreto del pescatore. Fiona per non infastidirlo e per fargli continuare il suo lavoro, senza esitare chiuse.

L'investigatore riprese il taccuino e continuò a scriverci sopra tutti i dettagli, senza tralasciare niente. Dopo averci scritto sopra tutto quello che poteva essergli utile, posò la sua piccola agenda nello zaino, si alzò dalla panchina su cui era seduto e s'incamminò verso la sua moto nera.
Aveva le idee ben chiare e questo lo rendeva molto felice. Sarebbe dovuto andare da un suo vecchio amico di nome John, ex abile ricettatore di origine anglosassone.

L'aveva conosciuto all'inizio della sua carriera da poliziotto, all'epoca commetteva tanti di quei crimini che nemmeno l'intero taccuino bastava a contenerli, era fra i più ricercati della città, ma dopo aver passato un anno intero in carcere capì che doveva smetterla se voleva vivere serenamente, così cambiò vita e divenne un apprezzato antiquario.
Thomas pensò che John, pur avendo smesso con quel tipo di lavoro, poteva essergli utile per sapere se in passato il signor Garcia gli avesse venduto qualcosa, forse qualche moneta d'oro.

L'investigatore era, di suo, una persona molto diffidente e anche se il barman gli aveva detto chiaramente che il pescatore aveva un'infinità di monete d'oro, doveva accertarsene per essere sicuro di non aver avuto notizie false, quindi pensò che l'indomani gli avrebbe fatto visita .
Il mattino dopo, di buon'ora, salì sulla moto ed andò verso la casa dell'ex ricettatore.
Doveva percorrere un sentiero lungo e tortuoso dato che l'uomo che stava cercando non viveva vicino al mare, bensì sul pendio di una montagna molto distante da lì.

Thomas, era stato a casa sua diverse volte da quando John aveva cambiato vita ed era diventato una brava persona. Aveva un buon ricordo di lui.
La sua, più che casa sembrava una baita per le vacanze invernali, fatta interamente in legno color noce, piccola e accogliente che ospitava lui e la moglie, che non aveva ancora conosciuto.

Durante il lungo viaggio che doveva intraprendere, l'investigatore si fermò ad osservare il paesaggio circostante e a scattare qualche foto, d'altronde non aveva nessuna fretta, poteva andarci con tutta la calma del mondo.
Attorno al piccolo sentiero diretto alla baita c'erano cedri, mogani, ebani e palme a non finire, tutti di un verde vivo, le gocce di rugiada poggiate su di essi sembravano tanti piccoli diamanti che splendevano alla luce del sole.

Quasi arrivato a destinazione notò una miriade di uccelli dai colori sgargianti, era tutto di una bellezza unica che affascinava Thomas.
Ci volle circa un'ora per arrivare alla baita di John ma ne valse la pena, l'investigatore vide dei paesaggi che non si sarebbe mai aspettato di vedere tanto erano belli.
Si avvicinò alla piccola abitazione con passo felpato e bussò alla porta. Venne aperto da una giovane donna con in braccio un piccolo bambino che piangeva spaventato. Con sospetto gli chiese cosa ci facesse da queste parti e chi stesse cercando.

Lui rispose dicendole che era amico di John e voleva incontrarlo al più presto per parlare di affari privati. La signora annuì ed entrò in casa. Dopo un po' di tempo, al suo cospetto si presentò un uomo alto e robusto che lo accolse gentilmente.
I due si salutarono cordialmente perché era da un po' di tempo che non si vedevano, John gli presentò sua moglie, si sedettero in salotto ed iniziarono a conversare allegramente fra loro, ricordando i vecchi tempi e bevendo una tazza di tè. John nel frattempo si era sposato e aveva avuto due bambini. Poi parlarono del suo lavoro di antiquario e del fatto che si trovava molto bene.

Verso la fine Thomas gli chiese se in passato un certo "Garcia" fosse stato fra i suoi clienti.
L'uomo esitò un po' prima di rispondere, non ricordava tutti i suoi clienti anche perché era passato un bel po' di tempo, ma l'investigatore, prese il taccuino dallo zaino e tirò fuori una sua foto, mostrandola a John che lo riconobbe subito.
Thomas sorrise e, subito dopo formulò un' altra domanda. «Per caso ti ricordi che tipo di oggetti ti ha venduto questo signore ?» Gli domandò.

John rispose dicendogli che si ricordava bene di lui proprio per la particolarità della merce che gli portava! Delle antiche monete d'oro spagnole! Continuando a parlare, si alzò e da un cassetto di un vecchio mobile tirò fuori una scatola di legno pregiato, l'aprì e su un panno di velluto rosso vi era adagiata una luccicante moneta d'oro!
«Questa è una delle tante che mi ha portato il signor Garcia, l'ho tenuta per ricordo!»

Il mistero del mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora