La famiglia Diaz

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«Mi chiamo Andrea Diaz e sono il penultimo di sette figli. I miei genitori si chiamavano Alfredo e Marcela ma, purtroppo non ci sono più ormai da parecchi anni.
Erano entrambi molto poveri, lavoravano come operai in una piantagione di tabacco. La casa dove siamo cresciuti non era di nostra proprietà ma, era in affitto e per riuscire a pagarla ogni mese, anche noi figli, seppur molto piccoli, aiutavamo i nostri genitori facendo piccoli lavoretti: alcuni si sono dati da fare aiutando i pescatori quando uscivano in barca, cercando d'imparare da loro il mestiere, come mio fratello Pablo, altri facevano da manovale ai muratori nella costruzione di abitazioni, edifici, ecc. le mie sorelle invece, cucivano con le loro abili mani vestiti di ogni tipo e lavoravano anche a maglia confezionando maglie, cappelli e sciarpe.

Purtroppo però, venivano sfruttati tanto e pagati pochissimo. Poi ci sono io, che non avevo voglia di lavorare proprio perché non mi piaceva essere sfruttato da nessuno e mi dedicavo a piccoli furti nelle ville delle persone più ricche ed importanti della città.
Con il passare degli anni però, quei piccoli furti si trasformarono in grandi rapine, come ben sai, che mi portarono in prigione diverse volte.

Oggi non so dove siano i miei fratelli e nemmeno se siano vivi o morti, non ho avuto più loro notizie proprio perchè entravo ed uscivo di prigione di continuo.
Solo mio fratello Pablo mi è stato sempre accanto, sia nei momenti felici che in quelli tristi. A lui tengo tantissimo, è l'unica persona che mi è rimasta di tutta la famiglia, darei la vita per lui.

Pablo è una bravissima persona e ha sempre lavorato onestamente, al contrario di me, quindi non so spiegarmi il perchè tu lo stia cercando».
«No! Non ha fatto assolutamente niente di male, lo so che è una brava persona, mi sono informato attraverso gente del posto e tutti mi hanno detto che è sempre stato un bravo cittadino, volevo solo sapere  il motivo della sua improvvisa ricchezza».
Rispose l'investigatore.

«Beh, non so dirti precisamente come ha fatto a diventare benestante, Pablo è un uomo molto riservato e non gli piace parlare delle sue cose personali, nemmeno con me che sono suo fratello.
So solo che è sempre stato un uomo molto povero che viveva del suo pescato ma, da un po' di tempo è cambiato tanto, ha iniziato a vestirsi in modo diverso, con abiti eleganti, si è comprato una bella casa ed una macchina nuova di zecca e ha pagato perfino le cauzioni per farmi uscire di prigione, cifre molto alte.

Ti ho detto tutto quello che sapevo, mi dispiace ma non so altro su questo argomento e anche se fosse, in questo momento mi si è annebbiata la mente, quindi non ricordo quasi niente».
L'investigatore lo ringraziò per tutte le informazioni ricevute, si alzò dal divano su cui era seduto e si avviò verso la porta, prima di uscire gli consigliò di trovarsi un lavoro onesto e non fare più sciocchezze.

Uscì dall'abitazione sconfortato e a testa bassa, raccolse la sua moto da terra e si sedette sopra. Appena girò le chiavi, fu fermato dalla voce di Andrea che lo invitava a tornare all'interno. Una volta dentro, il fratello di Pablo disse all'investigatore che finalmente era riuscito a ricordarsi qualcosa riguardo l'improvvisa ricchezza del fratello.
Senza esitare, i due si sedettero nuovamente sul divano ed iniziarono a parlare.

Andrea disse  che, pur non conoscendone il motivo, si ricordava che, da quando Pablo ha incominciato a frequentare un certo Garcia, in men che non si dica la sua vita è cambiata in meglio. Prima che l'investigatore potesse intervenire, Andrea aveva già iniziato a raccontare di Pablo:
"Mio fratello, fin da piccolo era appassionato di mare e di pesca, s'imbarcò da subito sui pescherecci facendo i lavori più umili, per poi da grande avere una piccola barca, tutta sua, con cui svolgere il proprio lavoro.

Ovviamente tutti i pescatori, tra di loro, si conoscono e hanno un buon rapporto ma, soprattutto con tre di loro, si creò un'amicizia particolare.
I tre amici erano tutti benestanti ma quello più ricco era proprio Garcia: si vestiva con abiti eleganti, possedeva una macchina che nessun cubano si sarebbe potuto permettere ed aveva una villa spettacolare.

Proprio dopo averlo conosciuto tutt'ad un tratto mio fratello da povero divenne benestante.
Quindi se vuoi scoprire il motivo della sua ricchezza, visto che mio fratello non l'ha mai detto neanche a me e sicuramente non lo dirà a te nemmeno sotto tortura, non ti resta che chiedere direttamente al signor Garcia.»
L'investigatore lo ringraziò per le notizie ricevute e, con soddisfazione si avviò verso casa sua.

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