Il segreto del pescatore - prima parte

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«È una storia molto lunga e complicata da raccontare, siete gli unici a cui lo sto per dire, nessuno lo sa, nemmeno i miei amici più cari e neanche i miei parenti, ma visto che mi state implorando di raccontarvelo farò una piccola eccezione.
Lo faccio soprattutto perché mi dispiace tanto per vostro figlio perchè magari potrebbe essere ancora vivo e ve lo auguro con tutto il cuore.»

Al sentire quelle parole Fiona scoppiò in lacrime dalla commozione, ma allo stesso tempo era così felice di sentire quelle parole provenire dalla bocca di un tipo così burbero e riservato come il signor Garcia che lo abbracciò d'istinto. Il marito,  per non sembrare debole cercò di trattenere le lacrime, ma l'emozione era tanta e non ci riuscì.
Il pescatore aspettò che i due si calmassero, dopodiché continuò il racconto.

«Tutto questo iniziò una calda mattina d'estate, ma questo già lo sa Fiona perché un po' di tempo fa, le raccontai una parte di  questa storia e a dire la verità mentii su alcune cose. Quello che le raccontai quel giorno era solo l'introduzione della lunga storia che sto per raccontarvi. L'indomani sarebbe stato il compleanno di mio nonno che, per colpa dei vari acciacchi e della sua veneranda età, non riusciva più a camminare.

Lui adorava il mare, infatti era un pescatore molto conosciuto nella zona per la sua bravura nel pescare pesci pregiati.
Purtroppo era molto tempo che non usciva più di casa e non vedeva la bella spiaggia di Hosinta, ma desiderava tanto ritornare a pescare per assaporare pesci particolari e prelibati che solo lui riusciva a prendere in quanto conosceva perfettamente i posti, neppure mio padre, abile pescatore ci riusciva.

Perciò mi venne l'idea di tentare io a pescare un  bel pesce per lui, per farlo felice  e renderlo orgoglioso di me.
Quindi il giorno prima del suo ottantesimo compleanno andai insieme a mio padre e a mio zio sulla costa perché volevamo uscire in barca, come spesso facevamo, ma quel giorno notammo che il mare era in tumulto ed era impossibile navigare in quelle condizioni.

Entrambi  mi sconsigliarono vivamente e m'invitarono a ritornare a casa con loro, dicendomi che ci avremmo riprovato il giorno dopo, ma io, testardo e cocciuto come un mulo, non mi arresi, non potevo tornare da mio nonno a mani vuote, non era da me.
Aspettai un po' finché i due si allontanassero parecchio, guardai il mare sempre più agitato e che non prometteva nulla di buono, ma niente, ero troppo deciso a provarci.

Quindi con tanta forza di volontà e soprattutto con tutto il coraggio e l'incoscienza che solo un ragazzo giovane può avere, presi la mia modesta barca e mi spinsi molto al largo perché era lì che si trovava  quel tipo di pesce e volevo far vedere a mio padre e a mio zio fin dove potevo spingermi.
Mi fermai solo quando non vidi più neanche l'ombra della spiaggia, molto, ma molto lontano.

Una volta arrivato abbastanza al largo smisi di remare, presi la canna da pesca ed iniziai a pescare con difficoltà in quanto la piccola barca veniva sballottata, a destra e a sinistra, dal mare agitato. Stetti per più di un'ora ma nulla, nessun pesce abboccava, solo stupidi pesci insignificanti. Disperato mi sedetti e pensai a mio nonno... il mio intento era farlo felice  e fargli capire col mio gesto quanto tenessi a lui, ma forse avevano ragione mio padre e mio zio, era impossibile pescare in quelle condizioni.

Ad un certo punto sentii un rumore assordante e vidi un qualcosa di molto grande che non avrei saputo identificare venirmi addosso e mi ritrovai in acqua, aggrappato alla mia barca spezzata in due. Il mio cuore batteva a mille per la paura. In quel momento pensai di non farcela e mi tornarono in mente le parole di mio padre che mi supplicava di lasciar perdere e di non sfidare le acque di un mare in tempesta!

Proprio davanti ai miei occhi c'era qualcosa di gigantesco, una specie di mostro marino che avrebbe fatto paura perfino all'uomo più coraggioso del mondo.
Devi sapere Fiona, che non sono svenuto come ti avevo raccontato, quella era una bugia per non raccontarti il seguito!»
Fiona guardò il pescatore con gli occhi sgranati dallo stupore, ma allo stesso tempo terrorizzati per ciò che le stava raccontando.

Era troppo felice, stava per scoprire il suo misterioso e, per certi versi, inimmaginabile segreto. D'altronde sarebbe stata la prima a scoprirlo! Per questo era molto grata al signor Garcia.
Era da molto tempo che aspettava quel momento. Con fatica riuscì a calmare le sue emozioni e continuò ad ascoltare il seguito della storia.

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