Lo sconforto di Fiona

54 6 2
                                    

Quella notte non fu molto tranquilla, né per Fiona né  per Aaron, entrambi nel bel mezzo della notte ebbero un incubo che li fece svegliare di colpo.
La sera prima andarono molto tardi a dormire, nonostante la stanchezza , rimasero un po' a parlare e riflettere su tutte le informazioni trovate finora.
Mentre lui era molto entusiasta per aver trovato diversi dettagli sulle sparizioni improvvise raccontategli dal capitano e da altri personaggi incontrati,
Fiona era soddisfatta ma... dentro di lei c'era una strana sensazione, era molto angosciata.

Il marito si accorse di questo suo malessere  così si sedette affianco a lei e le chiese il perchè di questa insolita tristezza.
Sebbene neanche lei sapesse con certezza il motivo, rispose dicendogli che, di tutte le storie  ascoltate dal capitano su quelle strane sparizioni  nessuna fosse andata a buon fine e non si hanno più tracce dei malcapitati, quindi facendo due più due, Fiona pensò con malinconia che Karl potesse essere davvero morto.

Aaron la sgridò affettuosamente e cercò di rincuorarla come meglio poteva ma
Fiona non lo ascoltò, il suo viso era solcato da enormi lacrime, niente o meglio, nessuno poteva consolarla. Andò in bagno per non farsi vedere dal marito e scoppiò in un pianto sfrenato, si sentiva moralmente a pezzi.

Ad un tratto le venne l'idea più stupida che avesse mai avuto finora, cioè di abbandonare le ricerche perché non avevano speranze, si sciacquò il viso e raggiunse il marito che nel frattempo era andato in camera da letto, si era appena sdraiato a pancia in su, stava quasi per addormentarsi quando Fiona entrò con delicatezza, socchiuse la porta e si sedette accanto a lui, aveva voglia di parlare.

Aaron aprì dolcemente gli occhi e le chiese cosa succedesse, Fiona non aveva il coraggio di dirglielo, così cambiò discorso parlandogli di cose di poco conto. Nello stesso tempo però non  poteva andare a letto senza avergliene parlato quindi con coraggio condivise con lui quella che lei reputava una tragica verità. All'udire quelle parole il volto di Aaron divenne improvvisamente pallido... quelle parole se le sarebbe aspettate da tutte le persone sulla faccia della terra ma, non da Fiona che l'aveva invogliato più volte a continuare nell'impresa, era stata proprio lei a cercare più informazioni possibili riguardo l'accaduto, erano già a metà strada nella ricerca e, secondo lui, non potevano rinunciare senza averci provato fino in fondo.

Così, senza pensarci due volte, Aaron bocciò l'idea di Fiona e, inoltre, le spiegò quanto questa fosse insensata. Lei, dopo aver ascoltato le opinioni del marito si sentì stupida perché dopo tanta fatica non potevano lasciar perdere proprio adesso. Un po' imbarazzata dalle sue stesse parole e allo stesso tempo arrabbiata con sé stessa, chiese scusa al marito e lo tranquillizzò dicendogli che non lo pensava veramente.

Lui l'abbracciò e, ormai stanchi morti si misero sotto le lenzuola e, mano nella mano si addormentarono o meglio, Aaron si addormentò, Fiona invece era troppo pensierosa per addormentarsi, infatti stette sveglia la maggior parte della notte ma poi, finalmente crollò nelle braccia di Morfeo.
Mentre la luna piena di quella splendida nottata, risplendeva nel cielo buio, le menti dei due coniugi viaggiavano nella fantasia.

Fiona si ritrovò seduta sulla spiaggia a piedi nudi insieme al marito Aaron, erano vestiti con una tunica bianca con qualche dettaglio dorato, in compagnia della cartomante, del pescatore e del capitano, vestiti anche loro con una tunica, ma a differenza di quella di Fiona ed Aaron, la loro era azzurra, con qualche fiorellino blu scuro all'altezza del cuore. Sembravano tutti un po' angosciati, le loro espressioni erano vuote, sembravano privi di anima.

Fiona molto impaurita dalla situazione strinse la mano a quello che, secondo il sogno sarebbe stato Aaron, ma quando tese la mano verso quella del marito, lui scomparve e al suo posto apparve suo figlio Karl, proprio com'era vestito quella mattina d'estate.
Tutti fecero un passo indietro tranne Fiona e suo figlio. Karl le prese la mano e l'accompagnò sul bagnasciuga.

Fatto questo la spinse in acqua e dopodiché tornò dagli altri. Lei cercò di indietreggiare ma c'era un qualcosa che la costringeva ad andare avanti, lei a piccoli passi avanzò finché non vide una strana creatura.
Era un'immagine molto sfocata, non riusciva a capire bene cosa fosse, ma l'unica cosa che si potesse dedurre osservandola attentamente era la grandezza di quell'enorme essere che la invogliava a seguirlo e lei lo fece, la stava portando in un posto molto strano, quando stava per vedere tutto con chiarezza, fu svegliata di colpo dalle urla di terrore del marito.

Appena ritornò alla realtà, trovò Aaron terrorizzato. Ovviamente gli chiese il perché di quelle urla e lui le raccontò  che l'aveva sognata mentre si buttava in mare e ad un certo punto non riusciva più a tornare a riva ed urlava ....più o meno avevano sognato le stesse cose.
Dopo essersi confrontati provarono a dormire nuovamente anche se troppo agitati, ci provarono più e più volte ma nulla da fare, non riuscivano proprio a riaddormentarsi.

Il mistero del mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora