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Per molte settimane, non si sentì parlare del verde se non dai suoi vecchi compagni di classe o dai professori e questo non poteva che sarà fastidio alla 1-A poiché ritenevano che il loro compagno fosse una questione di vitale importa, al contrari...

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Per molte settimane, non si sentì parlare del verde se non dai suoi vecchi compagni di classe o dai professori e questo non poteva che sarà fastidio alla 1-A poiché ritenevano che il loro compagno fosse una questione di vitale importa, al contrario degli adulti che iniziarono a odiare il broccoletto che un tempo si credeva morto.

"Giovani embrioni, lo so che questa situazione è veramente stressante per voi ma dovete pensare al meglio! Abbiamo recuperato il giovane Bakugou e il giovane Mineta!" esclamava ogni volta All Might quando li vedeva con lo sguardo perso nel vuoto.

Del biondo non si poteva dire, di certo, di "esser stato recuperato" poiché aveva sempre la testa tra le nuvole e delle occhiaie terribili sotto i suoi occhi rubino.

«È di nuovo nel suo mondo, ragazzi...» sussurrò Kirishima sventolando la propria mano di fronte al volto del ragazzo, senza ottenere risposta alcuna. «Che facciamo?»

«Lasciamolo qui, se ci cerca siamo a fare l'intervallo in giardino...» mormorò Uraraka uscendo dalla classe.

Fino a quando nell'aula non rimase soltanto Katsuki, quest'ultimo non si mosse dal proprio banco. Si girò verso il posto destinato al verde e ripensò agli ultimi momenti della mattinata prima che "scomparve" diventando, così, un Villain.

"Sembrava stare bene" pensò.

Sorrideva come sempre, rideva come sempre...soltanto il suo sguardo era diverso. Era cupo e qualche volta vedevano tutti che si perdeva nei propri pensieri fissando un punto impreciso fuori dalla finestra.

Tutti quanti pensarono che fosse un semplice malore o una minima preoccupazione che affliggeva il ragazzo che lasciarono stare ma, dopo aver notato la sua assenza nelle lezioni per un paio di settimane, iniziarono a preoccuparsi decidendo, quel freddo pomeriggio d'inverno, di andare a fare visita al loro amico.

"Ascolto la pioggia,e penso a te...ho voglia di sprofondare languidamente nelle tue parole, ho voglia di perdermi pigramente nel tuo universo..." pensò guardando i grandi nuvoloni che iniziarono ad accumularsi sul cielo limpido. "Manchi come il tempo che non abbiamo passato insieme. Manchi come le cose che non ci siamo detti, come quelle parole che non hanno mai varcato la soglia della nostra bocca e sono rimaste dove nessuno le può ascoltare. Manchi come quello che c'era ed ha smesso di esserci. Manchi come manca ciò che mancare non dovrebbe" sospirando, si mise seduto al banco del verde e gli saltò all'occhio un piccolo rialzamento sotto la superficie legnosa.

Confuso, si abbassò e notò una piccola botola. Prese la forbice e ne tracciò il contorno per poi prenderla delicatamente tra le mani senza fare alcun rumore.

"Un diario?" di domandò in mente sua a dir poco confuso ma, quando iniziò a sfogliarlo, capì che quella era la scrittura di Izuku. "Tra le pagine si sente il suo profumo..." constatò sorridendo leggermente.

Trasalì al suono della campanella e tornò seduto al suo posto mettendo il quaderno nel suo zaino, ancora assorto nei suoi pensi.

"Cosa ci sarà scritto? Perché poi nasconderlo in classe? Che volesse che qualcuno lo scoprisse? Era indirizzato, in tal caso, a qualcun'altro?" tante domande assalirono il biondo, domande a cui non avrebbe avuto risposta fin quando non sarebbe andato a casa e non avrebbe letto quelle pagine macchiate d'inchiostro.

Blackout ||BakuDekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora