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Cosa poteva mai fare il biondo per riportare indietro il suo amico? Di sicuro stando a piangere su letto non lo avrebbe aiutato!

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Cosa poteva mai fare il biondo per riportare indietro il suo amico? Di sicuro stando a piangere su letto non lo avrebbe aiutato!

«Donna! Io esco! Non cercarmi!» urlò nel mentre si metteva le scarpe. Non ricevette risposta così, con una scrollata di spalle, uscì dall'abitazione diretto al parchetto dove da piccoli giocava sempre insieme al verde.

"Come faccio a  riportare qui il nerd?" si chiese camminando per il parco ormai abbandonato.

Camminò per molto tempo, con lo  sguardo basso ma, giunto di fronte ad una quercia secca,gli vennero a galla dei ricordi che credeva perduti.

Crollò sulle ginocchia, con un singhiozzo soffocato,per poi rannicchiarsi contro le radici fredde dell'albero.

In quel luogo, esattamente l'anno precedente la comparsa del Quirk di Bakugou, aveva promesso al verde di proteggerlo dai bulli più grandi, che non gli avrebbe mai fatto del male eppure lui oramai faceva parte della fazione nemica soltanto per colpa sua, tutto perché non era mai stato capace di esser gentile con lui e ritornare di nuovo amici.

La sua paura, in quei mesi, era diventata realtà: ora, anche lui come moltissime altre persone, lo odiava.

Il  biondo, in quel momento, piangeva per chiedergli scusa, piangeva per sfogarsi, per liberarsi di tutta la pressione che aveva accumulato in quei dannati e lunghissimi giorni senza il suo broccoletto che gli stava alle calcagna.

«Fin da piccolo tu mi sei stato accanto anche quando gli altri mi evitavano, in fondo al cuore ero felice di questo ma visto il dannato orgoglio, ti insultavo fino ad arrivare a suonartele a sangue. Non sopportavo il fatto che difendevi altri bambini prendendo i pugni al posto loro e in tutto questo non hai mai detto una parola agli adulti, anzi! Mi difendevi persino da mia madre!» ridacchiò nonostante le lacrime, strinse il colletto della magliette nei  pugni chianandosi lentamente.

Sorrise amaramente quando gli tornòin emnte il sorriso spensierato del ragazzo e il nodo alla gola tornò ancora più forte di prima.

«Ti sono veramente grato per essermi sempre stato vicino, nonostante tutto...nonostane me. Ti dicevo in continuo che ti odiavo, che eri un "merdeku" e che avresti fatto megio a morire...ma la verità è che io senza di te non sto bene. È come se mi mancasse una parte. La parte più grande, la parte più bella. Quella che avrai sempre tu...» sussurrò al nulla per poi appoggiare il capo alla corteccia della quercia ripensando a quel dannato giorno in cui gli promise che, nel bene o nel male, avrebbe potuto contare su di lui.

Quella mattina i ragazzi più grandi se la presero  di nuovo con il piccoletto ma,non appena nella discussione entrò anche il biondo, scattò in loro una sorta di disagio, o sesto senso, che li fece scappare di corsa.
«Sei ferito, Izuku?» il verde scosse la testa sorridendo.
Si alzò dal prato simile al colore dei suoi capelli grazie all'aiuto dell'amico.
«D'ora in avanti non mi staccherò nemmeno per un secondo da te, ok? Non posso metter loro di farti del male» il verde annuì di nuovo prima di correre ad abbracciarlo infossando il capo tra il collo e la spalla. Il biondo lo sentiva sorridere, cosa che alleggerì il peso che iniziava a crescere nel proprio petto.

Blackout ||BakuDekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora