EPILOGO

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Erano giorni ormai che Bakugou pareva sempre più triste, forse perché si stava avvicinando il 15 luglio

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Erano giorni ormai che Bakugou pareva sempre più triste, forse perché si stava avvicinando il 15 luglio...tutti ormai avevano compreso che il cuore del biondo era stato inevitabile rapito dal Villain e che non sarebbe riuscito ad amare nessun altro oltre che a lui.

«Figlio ingrato, dopo passiamo da Inko, chiaro?!» urlò Mitsuki bussando insistente alla porta del figlio. «Abbi la decenza di rispondermi,coglione!» niente, nessuna risposta.

Presa dalla rabbia, spalancò la porta trovando la finestra di fronte a lei completamente spalancata con le tende che si muovevano dal forte vento.

«Katsuki...» sussurrò stringendo un pugno all'altezza del cuore. «Stai attento...» continuò lei sospirando.

Intanto suo figlio stava correndo per il bosco assorto nei suoi pensieri finché non vide l'albero caduto che, quando erano piccoli, usavano come ponte per attraversare il piccolo fiume sotto di loro. Sorrise inconsciamente al ricordo della sua rovinosa caduta e al fatto che l'unico a preoccuparsi realmente non fu nientemeno che Izuku Midoriya.

Abbassò lo sguardo verso il punto in cui sbatté la testa.

Diceva che stava bene, eppure quella botta  gli fece venire un grande bernoccolo e si era anche sbucciato le ginocchia.

Voleva evitare di far vedere al verde il suo malessere, ma la prese nel modo errato dato che si accanì contro il povero bambino.

Voleva rimediare ad ogni suo singolo errore...voleva chiedergli scusa per tutte le volte in cui il suo orgoglio prese inevitabilmente il sopravvento del lieve amore che già provava verso l'amico.

«Tsk...» sussurrò digrignando i denti. «Stupido Deku»

«Kacchan!» sgranò gli occhi e si voltò di scatto. Vide solo alberi e cespugli.

"Questa situazione mi è familiare..." constatò sorridendo divertito. "Se è come la scorsa volta lui...è ancora vivo!" tentò di autoconvincersi della cosa,annuendo.

«Deku...» sussurrò al nulla chinando lo sguardo. «Ci mancano le tue sparate all'improvviso dove nessuno riesce a capirci qualcosa...la classe è più silenziosa senza di te. Faccia tonda non sorride più tanto spesso come prima...io e Kirishima non ci parliamo più...Iida cerca di superare la cosa» si sedette contro l'albero, con le ginocchia al petto e il mento posato su di loro e il viso rivolto verso la direzione in cui sentì il suono. «Anche ai professori manchi, sai? Loro ormai cercano sempre la tua figura tra gli altri, ma quando non vedono la tua chioma perdono la speranza che avevano nello sguardo non appena entrati in classe» ridacchiò amaramente prima di stringere i denti e alzare la testa, dando ripetuti colpi alla corteccia. «Manchi anche a me...sembrerà strano, ma sento un vuoto...proprio qui, all'altezza del petto che non mi dà tregua da mesi» si indicò il petto senza distogliere lo sguardo dal cielo limpido sopra di lui.

Il vento parve per un attimo alzarsi e trasportare con esso il suo profumo. Il biondo si alzò di scatto guardandosi attorno con ansia.

«Deku...Deku dove sei?!» chiese al nulla ripetute volte fino a quando non arrivò ad un lago che non aveva mai visto prima di allora. Alla riva era seduta una figura che ormai lui conosceva da anni. «I-Izuku...» sussurrò cadendo sulle ginocchia e la bocca spalancata.

Blackout ||BakuDekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora