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Intanto, nell'ospedale della città, la madre del verde iniziò ad aprire gli occhi e guardarsi attorno

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Intanto, nell'ospedale della città, la madre del verde iniziò ad aprire gli occhi e guardarsi attorno. «Inko...» sussurrò Mitsuki passandole dell'acqua.

«I-Izuku...?» la bionda scosse il capo non incrociando il suo sguardo. «Che cosa mi è successo?» chiese toccandosi la testa dolorante.

«Sei stata attaccata da dei Villain»

«Parlavano di Izuku» sussurrò guardando il vuoto. «il mio bambino...» la donna stette in silenzio ad ascoltare l'amica che sussurrava frasi disconnesse fino a poco prima di andare a chiamare i medici che fecero delle visite di controllo alla donna.

«Bene, signora Midoriya, domattina potrà tornare a casa sua ma stia a riposo, ok?» disse l'infermiera scrivendo i risultati sul tacquino.

Sorridendo, uscì dalla stanza facendo entrare quasi tutta la 1-A con la testa china.

«Signora, ci spiace che alcuni non siano con noi ma erano in una missione...» ruppe il ghiaccio Todoroki posando i fiori sul comò accanto al letto. «Le giuro che riporteremo Izuku da voi» la donna annuì cercando di sorridere.

«Che mi dite della scuola, ragazzi, tutto bene?» chiese loro, cercando di alleviare la tensione nell'aria.

Inko Midoriya, una donna dall'animo dolce che si preoccupava di tutti e che non si spiegò la scomparsa del figlio non dando la colpa a nessuno.

«si tutto bene, ultimamente ci stiamo mobilitando anche noi per ritrovarlo» esclamò Mina sorridendo come suo solito poco prima che si spegnessero le luci.

Tutti gli studenti si guardarono attorno confusi, eppure la donna sembrava calma...rilassata.

«Ti voglio bene...mamma» sussurrò una voce facendo impietrire tutti per poi, nel momento in cui tornò l'energia, guardare il vaso di rose bianche sul tavolino accanto a lei.

«I-Izuku...» la donna non poté evitare di scoppiare in lacrime prendendosi la testa tra le mani scuotendola con vigore.

«Signora si calmi...» Todoroki le si avvicinò e, con un po' di calore, riuscì a tranquillizzarla. «Ce ne occuperemo noi, ok?»

Passarono lentamente le 48 ore predestinate ma, cosa che non migliorò l'umore a tutti, verso le 16:30 il telefono di Bakugou iniziò a squillare, segnando un numero sconosciuto.

«Oi, comparse...chiamate i prof» disse facendo scattare tutti.

«Alla buon'ora! Il tuo Deku è qui!» esclamò sistemando la telecamera senza smettere di sorridere sadicamente.

«Cosa vuoi da me?»

«Oh, da te proprio nulla...» disse scrollando le spalle. «Ricordi? Ti ricordi quei giorni? Come oggi cadevano le foglie e una leggera nebbia velava il mondo, riparandoci dai suoi occhi. Ricordi? Ci bastava poco, così poco...e quel poco era il nostro tutto. No, non ricordi. Non puoi. Hai automaticamente calcellato tutti i ricordi con me, vero?» si finse dispiaciuto asciugandosi una finta lacrima.

Blackout ||BakuDekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora