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«Toga, portalo in camera mia

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«Toga, portalo in camera mia...» sussurrò Izuku togliendosi la cravatta rossa aspettando che la bionda arrivi con il piccolo nano viola.

«Ecco a te, capo!» esclamò lei divertita posizionando, sul letto, un corpo completamente legato e semicosciente del nuovo arrivato.

«Ciao, Bakugou!» disse sorpreso Mineta appena vide il biondo sul letto di fronte a lui. «Come stai?»

«B-Bene...credo...» sussurrò flebile chinando il capo. «Che ci fai qui?» chiese confuso.

«Volevo giocare con lui!» esclamò il verde mentre si slacciò i primi bottoni della camicia nera. «Vogliamo far vedere come ci siamo divertiti?»

«Fottiti!» urlò sputandogli in faccia. «Non appena verranno a prendermi, ti faccio provare le stesse cose!»

«Non vedo l'ora...» sussurrò divertito Izuku prima di voltarsi verso il nano. «Visto che sei nuovo ci andrò piano, ok? Bene!» prese i vari oggetti, gli stessi usati su Bakugou, per usarli anche sul nuovo arrivato che rideva oppure urlava dal dolore. «Sei interessante! Non solo urli dal dolore ma osi anche ridere?!» rise sadicamente avvolgendo il suo collo le mani guantate. «Voglio che fai questo sguardo, non quello che sembra che mi prendi per il culo, chiaro?!»

«Ma io mi sto divertendo troppo!» disse con il fiato corto prima di perdere i sensi con un sorriso divertito stampato sul volto.

«Tsk, che essere inutile...» sussurrò disgustato Midoriya allontanandosi dal corpo incosciente del ragazzino prima di voltarsi verso il biondo. «È il tuo turno! Vedi di farmi divertire, chiaro?!»

«Quanto manca, professore?» chiese Kaminari guardando innumerevoli volte l'ora dal telefono.

«Dovremmo essere lì tra meno di cinque minuti...» rispose Aizawa. «State tranquilli, riusciremo a salvare i vostri amici» tutti i ragazzi annuirono incerti mentre le ragazze, ormai, erano in un mondo tutto loro fatto solamente di tremorii e singhiozzi.

«Salveremo anche Izuku, vero?» i professori si guardarono a vicenda, per poi sospirare e annuire.

Anche se gli adulti avevano accennato positivamente, in cuor loro sapevano che era del tutto inutile ma cercavano sempre di essere il più positivi possibili.

«Bene, siamo arrivati, ragazzi...scendete in silenzio» annunciò il capo della polizia scendendo dal veicolo per riunirsi con i suoi colleghi.

«Tenete a mente il piano, ok?» gli alunni annuirono prima di seguire il poliziotto e appostati davanti l'edificio abbandonato. Al segno dei prof gli alunni, insieme alle forze dell'ordine, entrarono a forza dopo aver sfondato la porta.

Iniziarono subito a sparpagliarsi in tutte le direzione mentre tutta la 1-A della U.A cercò l'origine delle urla di dolore che rimpombarono tra le mura.

«Bakugou...» sussurrarono in coro scendendo delle scale da cui il suono sembrava molto più forte.

Di fronte a loro si parò una porta poco curata visto il legno trasandato e rotto da cui si poteva vedere l'interno grazie ad uno spiraglio.

Blackout ||BakuDekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora