Quando i tuoi scudi cadono la corazza si sbriciola, ti ritrovi fragile e indifeso come un bambino che ha solo bisogno di essere protetto, e per chi si è sempre difeso da solo è come essere completamente nudo.
«Ci spiace, ma pensiamo che il vostro amico sia ormai morto» quelle parole, dette dal capo della polizia, fecero crollare il mondo addosso a Bakugou Katsuki, assieme ai numerosi sensi di colpa.
Già, poco prima della sua scomparsa non fece altro che ripetergli quanto fosse inutile o quanto la sua morte potesse giovare al mondo intero, ricevendo, in risposta, solo del mero silenzio da parte del verde.«N-Non è possibile...io sento che il mio bambino è ancora vivo e potrebbe essere in pericolo» mormorò scioccata la madre del ragazzo scuotendo con vigore il capo stringendo a sé la maglia del suo bambino mentre Bakugou, in tutto questo, rimase ancora in silenzio troppo preso dai ricordi passati. «Katsuki...perché lo insultavi?» chiese con le lacrime agli occhi la donna non guardando il biondo. «P-Perché torturavi il mio Izuku...?»
«N-Non lo so» sussurrò a testa bassa.
«Questa non è una risposta»
«Forse credevo che lui era migliore di me e non accettavo la cosa...forse sapevo che sarebbe diventato più forte di me e non accettavo nemmeno questo»
«Lui ti aveva sempre ammirato, ogni giorno non faceva che lodarti» disse prima di andare via dalla stazione di polizia con ancora le lacrime che le rigavano il volto.
La U.A. ormai non era più la stessa senza il ragazzo, ormai creduto da tutti, "morto": c'era chi si metteva a piangere dopo aver visto, anche di sfuggita, il banco dietro a Bakugou, ormai vuoto, mentre quest'ultimo passava i pomeriggi affacciato alla finestra della sua camera sulla quale si poteva vedere il parco...il loro parco.
"Se mi affaccio alla finestra vedo ancora noi, lì sotto casa...mentre ridiamo, scherziamo, complici di un sentimento che stavamo scoprendo insieme...ancora innocenti su quello che in realtà era. Se mi affaccio alla vita reale vedo che non c'è più...e fa male, fa male saperti lontano da me, fa male non poterti amare come avrei voluto fare..." pensò il biondo con gli occhi lucidi.
Ci sono volte in cui siamo costretti a tenerci tutto dentro, perché non sempre chi sta accanto a noi sa ascoltare.
Ci sono giorni in cui senti che la strada che hai intrapreso è quella giusta e ti affretti a percorrerla nel modo migliore, emozione dopo emozione, cercando di ponderare al meglio le tue scelte, passo dopo passo, senza farti condizionare da nessuno; e ci sono giorni in cui senti che le tue 'certezze' stanno per venir meno, i giorni duri, quelli che vorresti far passare in fretta, quando senti il cuore battere forte in gola e credi di camminare senza una meta.
È in quei giorni che rafforzi la tua fede, il tuo sentire, perché a cadere si fa presto, è rialzarsi che è difficile. È quello il momento più delicato, quello in cui ci si può perdere.
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Blackout ||BakuDeku
Fanfiction(Villain! Deku x Bakugou) Ormai tutti lo credevano morto, tutti eccetto Inko Midoriya e Bakugou Katsuki. Che strano scherzo, vero? Colui che lo aveva torturato per così tanto tempo era...preoccupato per quel "Nerd di merda" come lo chiamava il bion...