«Izuku...» lui spalancò gli occhi girandosi lentamente. «Mi sei mancato veramente tanto...» sussurrò.
«...mamma» mormorò guardandola negli occhi identici ai suoi.
«Piccolo mio» disse prima di sedersi di fronte a lui.
Izuku non osava guardarla negli occhi, vergognandosi di sé stesso, mentre la donna sorrideva dolcemente.
«Non devi preoccuparti di nulla, io ti amo così come sei» sussurrò. «Anzi, tutto questo è successo perché io non sono stata una buona madre e non sono riuscita a capire il tuo stato d'animo...»
Il verde non sapeva che dire, non reputava tutto quello per colpa sua, anzi!
«Io lo sapevo che senza tuo padre non sarei riuscita a combinare nulla ma ho voluto tentare lo stesso» sorrise amaramente con gli occhi lucidi. «Sai, era un giorno di febbraio quando è passato tuo padre, prima di andarsene, guidando un camion U-Haul nel vialetto. Sapevo che prima o poi quel giorno sarebbe, all'improvviso, diventato realtà. Ti avevo detto di non venire fuori ma non mi hai ascoltata e quando hai visto quel camion hai sorriso emozionato. Un vero camion "vivo" nel tuo vialetto. Alla fine eravamo rimasti solo io e il mio piccoletto con la casa che sembrava così grande mentre io mi sentivo così piccola. Quella notte ti ho messo a letto e non dimenticherò mai come ti sei seduto e hai detto "C'è un altro camion che arriverà nel nostro vialetto? Un altro camion che porterà via anche la mamma?". Anche in quel momento la casa sembrava così grande, ma io mi sentivo sempre così piccola» sorrise lasciando il via a quelle lacrime che non aspettavano altro che un pretesto per iniziare a scorrere su quelle guance paffute, identiche a quelle del figlio.
Il ragazzo rimase in silenzio, ascoltando la donna, mentre i ricordi di quella giornata tornarono vividi nella sua mente.
«E sapevo che ci sarebbero stati momenti nei quali mi sarei persa...e sapevo che ci sarebbe stato spazio che non avrei potuto riempire. Già ero consapevole che sarei venuta meno nel ruolo di madre in un miliardo di modi diversi. Ma come quel giorno di febbraio, prenderò la tua mano, la stringerò forte e dirò "Non c'è un altro camion nel vialetto, tua madre non va da nessuna parte, tua madre sta qui, tua madre non va da nessuna parte. Non importa cosa. Sarò qui"» si alzò per andare ad abbracciare il figlio completamente in lacrime che la strinse, come poté, a sé tremante.
«M-Mamma...» balbettò.
«Non scappare più da me, ok?» chiese guardandolo negli occhi.
«N-Non posso promettere un qualcosa che non posso fare...» sussurrò. «Ormai la Lega è come una mia seconda famiglia, non posso andare via da loro»
La porta si spalancò di scatto rivelando la figura del biondo alquanto incazzata.
«Però non ci pensi due volte a lasciare indietro coloro che ti hanno cresciuto!» urlò adirato prendendolo per il colletto della felpa e dargli un sonoro pugno sullo zigomo nonostante la vista appannata dalle lacrime. «Non ci pensi due volte a lasciare qui Inko...a lasciare qui me!» continuò a tono di voce alto .
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Blackout ||BakuDeku
Fanfiction(Villain! Deku x Bakugou) Ormai tutti lo credevano morto, tutti eccetto Inko Midoriya e Bakugou Katsuki. Che strano scherzo, vero? Colui che lo aveva torturato per così tanto tempo era...preoccupato per quel "Nerd di merda" come lo chiamava il bion...