° Capitolo 2 °

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In una foresta ai confini di Autem le leggende narrano vi sia un tempio oramai abbandonato da secoli e ricoperto da edere possenti e difficili da districare; fiori di rose rosse e di ciliegi appena sbocciati coloravano l'altare dedicato agli dei per la pace su quelle terre.

Si narra che a proteggere quel tempio vi sia il drago di Autem, una creatura dai colori caldi e dalle ali lunghe ed affilate

-Peonia, tu vuoi vederlo un drago?-

La bambina si era addormentata tenendo stretto l'indice di Jungkook come fosse un tesoro da non perdere. Il ragazzo si mise a ridere e dopo aver chiuso il libro si liberò delicatamente dalla stretta della piccola evitando di svegliarla.

-Buona notte e fai sogni d'oro piccola Peonia-

Quando scese le scale i signori Conspersa erano indaffarati a preparare l'impasto del pane per il mattino seguente. La madre di Peonia si accorse della presenza del ragazzo e si pulì le mani sporche di farina sul grembiule bianco per poi avvicinarsi a lui.

-Jungkook grazie mille per esserti occupato della piccola oggi, ti ho preparato la cena così la porti a casa e mangi, mh?-

-Non doveva, l'ho fatto con piacere e poi mi piace raccontare delle storie a Peonia-

La donna sorrise e poggiò una mano sulla guancia del ragazzo.

-Proprio come tua madre faceva con te, vero?-

Jungkook annuì per poi fare un passo indietro.

-Allora vado, grazie mille e buona serata-

Prese la borsa che gli porse la donna ed uscì.

Una forte folata di vento lo travolse facendolo chiudere un po' nelle spalle, si avvolse per bene la sciarpa di lana che il padre gli aveva regalato per il suo diciassettesimo compleanno e tenendo salda la borsa a tracolla iniziò a camminare verso la parte opposta del villaggio.

La piazza era discretamente illuminata dalle candele dei lampioni e le finestre delle piccole abitazioni erano chiuse per non far entrare il freddo dell'inverno. Arrivato dietro alla chiesa salì le scale che furono costruite dal suo bisnonno sulla collinetta che affacciava sull'intero villaggio, collinetta dove vi era casa sua. Era una casetta molto bella, circondata da fiori di ogni tipo; il tetto era ricoperto da muschio e piante rampicanti così come le pareti e le porte.

Varcata la soglia di casa un flebile tepore si fece sentire e Jungkook appoggiò la sua borsa sulla sedia del tavolo da pranzo insieme alla sua cena, sfilò la sciarpa e levò il cappotto appendendolo sul muro.

Quando andò in cucina notò con grande stupore che vi era una lettera ed un mazzo di fiori di campo.

Per Jeon Junkook

Dal re Hoseok

Jungkook levò il sigillo ed aprì la busta per leggere quello che v'era scritto.

Amico, sarei venuto a dirtelo di persona ma negli ultimi tempi sono sommerso di lavoro e pare debba cercare moglie.

Ti scrivo dunque per informarti che domani al sorgere del sole amico mio verrò in cavallo fino alla tua dimora e partiremo verso le terre di Autem. Fatti trovare pronto e prepara un pranzo al sacco.

P.s Porta arco e frecce ed anche una spada, domani sarai mio cavaliere.

Finito di leggere la lettera Jungkook si mise a ridere. Erano mesi oramai che non viaggiava e finalmente ne avrebbe avuto modo.

Finita la cena preparò arco e frecce e le mise in una capiente borsa da attaccare alla sella del suo cavallo, mise la spada nel fodero e la legò ad una cintura che avrebbe messo il giorno seguente.

Il drago di AutemDove le storie prendono vita. Scoprilo ora