° Capitolo 17 °

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Jimin, Hoseok ed Ada si trovavano in una grande stanza con un lungo tavolo in legno di pino laccato ed intagliato. Il re Kim era seduto a capo tavola e scriveva su delle lunghe e pregiate pergamene con l'inchiostro ed una piuma lunga e rossa, la principessa si trovava in piedi, alle sue spalle, che leggeva incuriosita mentre una domestica le aggiustava la gonna del lungo abito giallo ocra e dai ricami in rosso veneziano.

Hoseok avanzò lungo la sala per raggiungere il re ed iniziare a parlare del motivo per cui si trovava qui seguito dalla principessa Ada e Jimin, ma ad attirare l'attenzione del re Namjoon fu Jungkook che spalancò una delle tante porte che portavano in quella stanza; aveva il fiatone e al suo fianco vi era un enorme cane nero pece dai grandi occhi gialli simili all'oro. La sua entrata però fece notare al re Kim la presenza anche degli altri ospiti.

-Re Jung, mi scusi per non essermi accorto prima della sua presenza ma questo regno mi ucciderà a causa dei mille lavori che mi procura-

La principessa Kim sorrise alle parole del fratello ed arrossì quando vide Jungkook avvicinarsi al tavolo per sedersi e riprendere aria.

Quando tutti furono seduti e pronti per iniziare a parlare il re mandò via la servitù.

-Laila dovresti andare anche tu, non sono affari per una principessa-

-Cosa?! Fratellone te ne prego, fammi restare! Farò la brava e non mi immischierò!-

Il re sospirò e prese la mano della sorella.

-Leila non farmi ripetere le cose, fai la brava e torna nella tua stanza-

La principessa sbuffò e si alzò liberandosi dalla mano del re.

-Maestà, non dovete preoccuparvi della presenza della principessa, persino noi ci portiamo appresso una bambina dal sangue reale-

Hoseok sbiancò al commento di Jungkook, si sporse verso l'amico e gli tirò un colpo sulla testa.

-Sei stupido e senza tatto, inoltre fortunato ad essere sotto la mia protezione-

Jungkook si massaggiò la testa ed ignorò il maggiore notando come entrambe le principesse stessero ridendo della situazione piuttosto che sentirsi offese.

-Stupido Hoseok sarai tu-

Jimin scosse la testa e sospiro dando un colpetto con il gomito a Jungkook dicendogli di finirla mentre Ada tirò Hoseok per farlo risedere, la principessa Kim si risedette al fianco del fratello e gli sorrise.

-Okay iniziamo allora!-

Era un luogo tranquillo e tra il fitto degli alberi era facile nascondersi. Dopo quella sera era riuscito a non farsi prendere ma sapeva che lo stava cercando, oramai l'arcipelago era l'unico luogo in cui l'oscurità delle nubi nere non arrivava e anche unico luogo in cui l'uomo non avrebbe mai potuto mettere piede.

A nord la foresta si faceva sempre più fitta ed ingarbugliata, i fiumi erano più limpidi e grandi e gli animali più tranquilli ed innocui, invece a sud le terre erano più aride e creature di dimensioni enormi e feroci vagavano senza meta con lo scopo di eliminare chi non appartenesse a quel luogo sacro ed immacolato.

Mentre si riposava all'ombra di un albero notò che dall'altra sponda del fiume un essere elegante e dal muso lungo si stava abbeverando, la sua figura e le sue possenti ali erano nascoste dagli alberi e dalla vegetazione circostante ma le sue squame ed il suo manto di un rosa tenue, i suoi occhi bianchi e candidi ed il fumo chiaro che emanava il suo corpo glielo fecero riconoscere.

Quando si alzò per andarsi a sedere vicino al fiume il drago lo guardò dritto negli occhi facendogli arrivare un piacevole tepore.

-Allora sapevi che ero qui non è vero? Quanti secoli saranno passati dall'ultima volta che ci siamo visti?-

Il drago avanzò di qualche metro facendo uscire lentamente il suo corpo dal fitto degli alberi.

-Non guardarmi con quegli occhi, io dei vostri affari non ne voglio sapere proprio nulla! Se il mondo dovrà cadere cadrà!-

-Sei sempre stato il più tranquillo di noi quattro, non sei cambiato neanche un po'-

-Per quanto mi riguarda neanche tu sei cambiato Taehyung, sei sempre stato il più bello ed elegante e soprattutto il più buono, dopo di me ovviamente-

Il drago rise e si accomodò sull'erba per continuare la conversazione.

-Dimmi dunque, perché sei qui?-

-Lo sai perché sono qui-

Il ragazzo sbuffò e si scompigliò i capelli argentei con la mano.

-Certo che il fratellone ha fatto un gran bel guaio! Io non ho il potere di scegliere se quel "ragazzo" deve vivere o morire-

-Yoongi -

-Se scegliessi scoppierebbe una guerra tra creature che gli umani non dovrebbero vedere! Se decidessi e prendessi una posizione le vostre furie sarebbero incontrollabili, non puoi chiedermi di fare una preferenza tra di voi-

-Ma lui è innocente, non ha colpa!-

Yoongi tirò un sasso nel fiume e sospirò.

-So dove vuoi arrivare, mi ha già fatto una ramanzina quel rompi scatole di Seokjin-

Taehyung appoggiò il capo sulle zampe e guardò Yoongi che s'era rattristato tutto d'un tratto.

-Non voglio dare colpe a nessuno Yoongi. Deve mancarti molto non è vero? Manca tanto anche a me...-

Yoongi sorrise dolcemente e poi tornò a riguardare il drago di Autem.

-So che quel ragazzo è qui, sento il suo potere, e so anche che mi sta cercando insieme ad altri-

-Mi farai restare nel tuo regno Yoongi?-

Il ragazzo annuì.

-Però quando arriverà gli dirò tutta la verità, non merita di vivere nelle bugie e tantomeno di non sapere perché rischia la vita-

Il drago di AutemDove le storie prendono vita. Scoprilo ora