° Capitolo 5 °

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Le biblioteche di Acer erano le più grandi in tutto il regno: scaffali e librerie chilometriche dove vi era appoggiata per ognuna una scala in legno d'acero che si muoveva a dipendenza del libro che si cercava. Grandi tavoli rotondi erano riuniti al centro dell'enorme struttura e li vi erano quaderni e carboncini per scrivere, erano illuminati dalle grandi vetrate sul tetto e dal soffitto pendevano lunghe edere con fiori appena sbocciati.

Hoseok e Jungkook erano seduti a terra tra due grandi librerie intenti a sfogliare più libri possibili sulle leggende di draghi. Con loro vi era anche Ada che si era offerta di accompagnarli ed aiutarli, lei prendeva i libri tra gli scaffali e li lanciava ai due ragazzi evitando di cadere dalle altissime scale su cui si trovava.

Avrebbero passato la mattinata a quel modo, tra i libri ed il silenzio della biblioteca, e poi jungkook sarebbe andato di nuovo nella foresta a cercare le rovine. Hoseok invece sarebbe rimasto a palazzo per discutere con il re su quanto avessero trovato nella biblioteca e ne avrebbe approfittato per passare un po' di tempo anche con la principessa.

Di libri sui draghi ve ne erano parecchi eppure dicevano tutti le stesse cose con parole solo diverse se non di un registro più elevato e difficile da capire, alcuni erano scritti in lingue antiche che non sapevano criptare ed altri ancora erano solo ad immagini.

Ada scese dalle scale per poi accovacciarsi al fianco di Hoseok per vedere il grande libro rosso che aveva tra le mani, era scritto in maniera semplice con frasi basilari e decorato da grandi disegni rappresentanti draghi e folletti.

-Avete trovato qualcosa?-

Hoseok scosse la testa per poi passare al prossimo libro.

-Le immagini di questi scritti sono completamente diverse dal drago di Autem e da quello di Sapientae, probabilmente saranno basati solo dalle descrizioni delle leggende-

La principessa annuì per poi vedere che Jungkook stava confrontando due libri.

-Cosa fate signor Jeon?-

Jungkook si sporse per far vedere all'amico. Stava confrontando due libri, uno della biblioteca mentre l'altro era il suo rovinato e piccolo.

-Hoseok guarda, sono scritti nella stessa lingua-

Il re guardò e notò che fosse vero, la primissima pagina del libricino di Jungkook era scritta in una lingua strana e impossibile per loro da decifrare.

-L'hai scritta tu questa cosa Jungkook? E' l'unica parte scritta così in tutto il libro-

Jungkook scosse la testa per poi allontanarsi ed alzarsi in piedi.

-Dove vai adesso?-

-Devo scrivere una lettera ad un amico, al nostro ritorno nel regno potrei aver scoperto qualcosa-

Jungkook si allontanò lasciando Hoseok ed Ada tra quelle due librerie.

Ada si allontanò di colpo arrossendo violentemente e l'altro fece altrettanto.

-D... dovremmo tornare a palazzo-

-Si credo di si-

--Nella foresta del tempio di Magnolia--

Jungkook era sceso da cavallo e camminava tra gli alberi tenendo strette le redini di Leslie. Aveva appena inviato la lettera per Jackson Wang sapendo che a scrivergli quella cosa fosse stato lui dieci anni prima quando sua madre gli comprò il libricino. Nella lettera gli chiese di tradurglielo e che una volta che sarebbe tornato, per poi fare lo stagista, che gli insegnasse quella lingua remota ed antica.

Come il giorno precedente gli uccellini danzavano e cantavano tra un ramo e l'altro e il vento giocava con le foglie degli alberi, i raggi del sole erano flebili ma illuminavano quel mondo di fauna e di flora.

Raggiunse un fiume dopo diversi minuti di camminata: l'acqua era fredda ma il rumore che emetteva era uno dei più rilassanti che avesse sentito. Sulle sponde vi erano numerosi alberi di salice e folti cespugli di rose selvatiche, i pesciolini nuotavano tra le alghe e le rane saltavano da un sasso all'altro.

Jungkook liberò Leslie dalla sella, dalle redini e dalle borse per poi tirarla con se nel fiume immergendovi i piedi e lavarla. Il ragazzo era completamente vestito e aveva abbandonato i suoi stivali vicino alle borse per poi arrotolarsi i pantaloni sotto le ginocchia, gli parve per un attimo di dimenticare il vero motivo per cui si trovava in quel luogo ma non appena sentì il rumore di un rapo rompersi si mise in guardia impugnando la spada.

Da dietro il tronco di un albero comparvero due manine piccole e poi dei capelli biondo cenere, Jungkook abbassò l'arma per poi vedere meglio la figura del ragazzo.

Era basso dalle guance paffutelle e labbra piene e carnose, due grandi occhi marroni e le ciglia lunghe come quelle di un gatto, era magro ed indossava una lunga camicia in cotone bianca un po' scollata che mostrava parte del suo petto e dei pantaloni larghi e marroni. Non indossava le scarpe e teneva stretto a se un grande libro dalla copertina blu scuro.

-Non volevo disturbarvi signore, mi scusi-

Jungkook scosse il capo e ripose la spada tornando a lavare Leslie.

-Mi scuso io nell'essere stato avventato nel prendere la spada-

Il ragazzino si sedette sull'erba e guardò incuriosito l'uomo che era davanti a lui.

-Come vi chiamate signore?-

Jungkook guardò nuovamente il ragazzino che aveva portato le ginocchia al petto e che lo guardava con grande curiosità.

-Jeon Jungkook, voi?-

-Park Jimin-

Al maggiore parve di perdere un battito, si inchinò immergendo il ginocchio nell'acqua congelata e abbassò lo sguardo.

-Maestà mi spiace averle alzato un arma contro, non immaginavo il re avesse un altro figlio-

Quando Jungkook si rialzò notò lo sguardo triste negli occhi del ragazzo, aveva messo il broncio e si era chiuso ancora di più nelle spalle.

-Non sono principe infatti, non preoccupatevi. In molti lo credono dato che ho lo stesso cognome del re-

Jungkook annuì perplesso, più guardava quel ragazzo e più gli era familiare.

-Dove vi ho già visto?-

-Come scusi?-

-MA CERTO! Voi siete il ragazzo di ieri, quello che dormiva vicino al drago di Autem!-

Jungkook uscì dall'acqua per poi sedersi vicino al ragazzo guardandolo con curiosità.

-Ah, dunque eravate voi seduto dall'altra parte del prato-

Jimin iniziò a torturarsi le mani finché non decise di aprire il libro e di leggere, calò il silenzio.

Leslie beveva l'acqua del fiume e degli uccellini si posarono sul suo dorso mentre Jungkook era sdraiato di fianco alla figura minuta del ragazzo biondo che leggeva.

Dietro ai cespugli vi era qualcuno d'altro che riposava e che nessuno dei due ragazzi notò, era rimasto lì da quando aveva notato qualcuno immergersi nel fiume e da allora si era messo a dormire appoggiato al tronco di un albero.

Il drago di AutemDove le storie prendono vita. Scoprilo ora