Completa

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Francine sentì la sensazione di potere sopraffarla. Il piacere fisico di essere nuovamente chiusa nell'abitacolo del Daikatana, il suo corpo abbracciato dalla macchina, le fece fremere le viscere. Non sarebbe mai stata completa senza il suo gigante di ferro, quello che la guerra le aveva strappato via dalla viva carne il myrmidon gliel'aveva ridato. Non era qualcosa che potesse combattere o fosse giusto combattere, era la sua natura.

Artemisia e Maschera di Ferro non avevano raggiunto l'hangar, ma non era preoccupata. Trovava impossibile che qualcuno fosse capace di sconfiggere lo spadaccino e sperava che il suo luogotenente fosse abbastanza furbo da stargli vicino.

"Sono cinque, qua fuori." gli urlò il capitano dei lealisti. Parlava di Myrmidon e continuava a non capire. Non capiva cos'era appena diventata. 

Fece fare un passo avanti a Daikatana. "Aprite le porte." ordinò.

"Le esplosioni hanno bloccato il meccanismo."

Il metallo del doppio battente era deformato, con dei rigonfiamenti che si erano andati a incastrare nel terreno. Alcuni dei cardini erano saltati. Meglio così, non avrebbero capito cosa stava succedendo.

Francine mandò sotto pressione il motore di Daikatana, le ali di vapore si dispiegarono bianchissime sulla sua schiena. Quando fu certa di avere a disposizione abbastanza potenza caricò la porta come aveva imparato a fare con i nemici. Questa saltò via in maniera insospettabilmente rapida, volando per alcuni metri. Nessuno dei suoi nemico stava puntando in quella direzione con le sue armi, nessuno si aspettava uscisse. Riuscì a inquadrarli tutti prima che reagissero, prima che potessero sparare un solo colpo di fucile nella sua direzione. Aumentò ulteriormente la pressione nelle sue gambe e spiccò un salto, ricadendo con la lama sguainata in mezzo a loro. Col solo peso dell'atterraggio strappò via il braccio a uno di loro all'altezza della spalla.

Solo gli ORL e i Konsole erano adatti al close combat. In realtà gli ORL erano una follia ingegneristica, non aveva senso chiedere a dei piloti di andare addosso ai propri avversari armati. Erano stati disegnati quando ancora i myrmidon non esistevano, quando tutti gli avversari che potevi trovarti intorno erano inferiori. Eppure erano sopravvissuti a tutte le iterazioni della Guerra del Vapore perché le persone avevano imparato a usarli. Esistevano diverse tecniche per mettere a frutto le capacità di un ORL spadaccino, tecniche imparate sul campo di battaglia. Le reclute le imparavano nei campi di addestramento. Lei le aveva inventate.

Era troppo vicina perché loro potessero fare qualcosa. Girò intorno a un altro tunguska e gli mozzò entrambe le ginocchia, mettendolo poi tra sé e il resto dei nemici. C'era anche uno dei loro ORL nel gruppo dei nemici, ma in configurazione fucile. Anche lui troppo vicino. Quando alzò il braccio per spararle lei aveva già iniziato l'affondo che l'avrebbe neutralizzato.

La battaglia non poteva durare tanto. Gli scontri tra Myrmidon non duravano mai tanto, solo i piloti credevano di vivere nell'abitacolo una vita intera. Ogni movimento doveva essere calibrato per colpire perché per quanto i comandi si fossero affinati non era possibile correggere imprecisioni. Di imprecisione in imprecisione la macchina avrebbe finito col diventare vulnerabile. Francine sapeva che questo non doveva mai accadere.

Aveva abbattuto quattro dei suoi avversari. Il quinto, un altro tunguska, aveva avuto l'intelligenza di allontanarsi da lei, ma a quel punto non sapeva più che fare. Esitò poi girò sui tacchi e batté in ritirata. Seguirlo non era nei suoi piani.

Francine si sforzava di incorporare nella sua strategia le informazioni sulle armi anti-Myrmidon che aveva visto all'opera. In contesto cittadino erano una variabile da tenere in considerazione. Se i rivoluzionari ne avessero avute avrebbero potuto usarle contro di lei. Si fidava abbastanza della corazza del Daikatana, ma non poteva abusare di quella fiducia. Invece di quegli ordigni, però, arrivò giù per la strada solo una camionetta, con un uomo sul cassone. La camionetta ebbe l'intelligenza di fermarsi a debita distanza da lei.

"Va bene, generale Santaroche! Trattiamo!" disse l'uomo sul cassone, usando uno strumento per amplificare la sua voce. Era Pasternak.

Valerius Demoire - vol. 5Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora