Trattativa semplice

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Francine non intendeva scendere da Daikatana per trattare, per dimostrare che Pasternak l'aveva già tradita una volta e non si fidava più di lui. Dopotuttto la Spada Immacolata di Francia non era mai stata buona nella diplomazia, se non quando coinvolgeva il potere distruttivo della sua macchina, quindi era giusto che parlamentasse spada alla mano.

"Lasciateci uscire da questa città con tutti i nostri myrmidon." decretò. Il suo sguardò andò all'ORL che era stata costretta a distruggere. Avrebbe avuto comunque bisogno di tutte le risorse disponibili e averlo perso le dispiaceva. Non si sarebbe però abbassata a portarsi via i tunguska, non voleva dare idea di fare prede di guerra, voleva solo tornare alla sua guerra.

"Assieme a quelli verrà con noi la contessa Roksana e tutti coloro che vorranno seguirla."

Intorno alla camionetta su cui si trovava Pasternak si era riunita una sorta di guardia d'onore formata da rivoluzionari armati. Erano armati di armi stupide, che non servivano a niente, ma le stringevano come se avessero poteri magici. A quelle parole cominciarono a protestare e il dottore dovette ammansirli prima di poter parlare. "Non posso farvi uscire con la contessa."

La spada di Daikatana oscillò. "Quello che non potete fare è fermarmi."

"Generale Santaroche, ammetto che la decisione del comitato rivoluzionario di imprigionarvi è stata sbagliata ed è un atto di giustizia permettervi di riprendere il vostro cammino. Se però vi porterete con voi il simbolo di tutto ciò che la rivoluzione combatte diventeremo necessarimente nemici. Come potete garantirmi che non userete la contessa per restituire il potere agli zar una volta a Mosca?"

Francine si irritò al punto da far sfiatare Daikatana, così che tutti vedessero le ali bianche di vapore della macchina. Pasternak continuava a vedere solo fino alla sua rivoluzione, quando lei stava combattendo per qualcosa di molto più elevato. La sua miopia era irritante. "Ho fatto un patto con loro e di certo non li lascerò indietro."

Nel frattempo arrivarono nella piazza tre konsole, un altro ORL assieme a Coniglio e l'Ecclesiaste di Maschera di Ferro. Se anche era inquietante quell'assembramento di giganti di ferro, erano un ben sparuto gruppo e rappresentavano tutto quello che gli rimaneva. E Mosca era ancora così lontana.

Pastenak si guardò intorno, per lui quei pochi mezzi erano un'armata devastante. Probabilmente a lui erano rimasti giusto un paio di tunguska guidati da piloti male in arnese. "Potrete lasciare la città, ma la rivoluzione farà di tutto per fermarvi." decretò.

"Molti hanno cercato di fermarmi prima di voi." E a tutti loro aveva donato un rogo.

Il gruppo di Francine lasciò la città di Rostokov quel giorno stesso, come abbiamo detto si portava dietro sei macchine da guerra. Al suo seguito, il manipolo lealista ancora al servizio della contessa Roksana contava una quarantina di uomini. Dato il tempo che era passato, Francine decise che l'aeronave di Valerius era già in rotta per il loro destino finale e che loro avrebbero dovuto fare altrettanto, sebbene davanti a lei si stendesse ancora una vasta regione della Russia, dove avrebbe trovato pochi amici. Non aveva però alcuna intenzione di esitare, l'unica cosa che desiderava era essere presente all'ultima battaglia.

Valerius Demoire - vol. 5Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora