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Se i rivoluzionari erano inquietati dagli ORL e dal Daikatana, la vista dei konsole li terrorizzò. Perché i konsole erano fatti per terrorizzare, con quella forma quasi animalesca, la figura curva, i lunghi artigli e il modo sconnesso con cui avanzavano seguendo i comandi mentali dei loro piloti telepati. Era evidente che si avvicinavano in pace e Francine garantì per loro, ma dopo aver visto le reazioni dei primi uomini di Pasternak tutti giudicarono saggio farli andare a sistemare dove già i myrmidon di Francine erano stati messi a riposo.

"Generale Santaroche" disse il capitano della squadra, scendendo dal suo gigante, ancora bardato nella tuta da pilota "sono il capitano Krun. Arrivo direttamente dall'aeronave."

Francine avrebbe dovuto essere lieta che qualcuno fosse venuto finalmente a prenderla, ma in realtà non si era mai sentita come qualcuno da salvare. Una volta che le avevano dato una guerra (anche se non sua) aveva capito che poteva cavarsela da sola. Oltretutto, ancor prima di Bismark, sapeva quanto fosse stupida, strategicamente, l'idea di venirla a recuperare sfidando l'esercito russo. "Capitano." salutò "Spero che Valerius non stia spargendo tutte le nostre forze a gruppi di cinque per la Russia."

"La mia squadra in questi giorni si è dedicata al sabotaggio delle ferrovie russe per rallentare l'armata nemica. Sono stato dirottato qui quando la rivolta è diventata rilevante."

Francine fu sollevata. Quella era un'idea intelligente, quasi sicuramente non di Valerius. "Mi sono trovata gioco-forza a partecipare a questa rivolta... che i miei alleati chiamano rivoluzione. Nella loro idea questa provincia è stata sottratta al controllo dei Romanov. O di Rasputin, considerando chi comanda a Mosca."

Krun era un bell'uomo alto, dal volto squadrato, insospettabilmente aitante per essere un mutante. Nonostante i telepati si fossero diffusi principalmente in Germania, quelli con cui Francine aveva avuto a che fare erano sempre risultati bassi e raramente slanciati, come se il potere li schiacciasse. A parte i capelli bianchi e gli occhi rossi dell'albinismo, invece, Krun sembrava un moderno Sigfrido. "Quello che avete fatto ci è stato di grande aiuto perché sta distraendo i nostri nemici. La loro caccia nei nostri confronti è ancora tenace, ma credo che abbiano cominciato a esitare. Questo però ha anche i suoi lati negativi."

"Di cosa state parlando?"

"Sebbene per lungo tempo abbia evitato di farlo, ora sembra che l'esercito russo abbia distaccato un gruppo di myrmidon dalle truppe principali per mandarle qui a sedare la rivolta. Siamo riusciti a individuarli prima di raggiungervi. Sono almeno trenta unità e credo stiano marciando su questo castello."

Myrmidon. Come molti altri prima di lui, quando Pasternak aveva visto i colossi di Francine aveva creduto che la loro presenza fosse sufficiente a vincere la guerra. Invece quando un myrmidon scendeva su un campo di battaglia quello che faceva era chiamarne altri al combattimento. Era sempre stato così, da quando la prima versione dell'Orleans aveva sconfitto l'Elegante Macellaio. "Trenta unità." ripeté tra i denti. Erano più di quante se ne aspettasse e anche con la squadra di Krun significava un rapporto di tre a uno.

"Significa che l'esercito che ci da la caccia è notevolmente indebolito." provò a essere ottimista Krun. Nei vari messaggi che scambiava telepaticamente con Bismark sapeva che il suo generale voleva che Valerius attaccasse perché mai si sarebbero trovati in una condizione così favorevole. Sapeva però anche quanto Valerius stesse esitando.

"Per quello che mi riguarda" rispose Francine pragmatica "significa che invece noi siamo bloccati qui e che presto avremo una battaglia molto difficile da combattere."

Krun aprì un gran sorriso sul suo volto. "Non mi aspettavo niente di diverso, offrendomi volontario per questa missione."

Francine cercò di capire il tedesco senza riuscirci. Non era un novellino, l'età e il suo modo di muoversi facevano capire che era un veterano della guerra, eppure aveva conservato quel ruggente desiderio di gloria e morte che aveva visto in tanti ragazzi che erano morti al loro battesimo del fuoco. Forse questo era Krun: uno di quelli, inaspettatamente sopravvissuto alla guerra. Poteva essere un vantaggio, poteva essere un pericolo. "Vedremo di accontentarvi allora" disse sardonica "in modo ottimo e abbondante."

Valerius Demoire - vol. 5Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora