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L'evento è finito e l'aria è diventata pesante, al pensiero di mostrare i miei lavori a quello che è il padre di Taehyung, non che un famoso stilista, spero apprezzi.
Dietro il tendone c'è un grande caos, tra le ragazze che si struccano, che si cambiano per tornare a casa, e le assistenti di Kim che impazziscono per mettere tutto a posto. Presi il quaderno nella mia borsa e cercai Shou tra la folla, ci misi un po' a trovarlo, dato che alcuni giornalisti gli stavano praticamente addosso

"scusi signore ehm.. appena può, potrebbe dedicarmi due minuti" chiesi all'uomo

"mi libero di loro e arrivo"

mi allontanai un po' da tutto quell'ammasso di gente nell'attesa di poter parlare con Shou, l'ansia era tanta e le mie mani non smettevano di tremare.

"aaaah!" sentii un urletto e poi un peso addosso

"sei stata fantastica"

"Jo mi hai fatto prendere uno spavento" misi una mano sul cuore

"scusa. Ma lo hai visto? c'era Taehyung in seconda fila e-"

"si lo so, l'ho visto. È stato lui assieme a suo padre ad avermi fatto arrivare in tempo"

"mhh.. ti ha portato con la carrozza?" sorride poi

"finiscila. Oh.. Jo scusami, devo parlare con il signor Kim dei miei lavori" dissi vedendo quest'ultimo avvicinarsi

"buona fortuna" mi incita per poi allontanarsi

"allora, di cosa voleva parlarmi signorina?"

"volevo chiederle cosa ne pensasse.." risposi porgendogli il quaderno

Taehyung
vidi Lyla e mio padre parlare, ma di cosa?

"hai davvero un talento per la tua età.." la voce di mio padre così squillante mi fa leggermente paura

"..c'è davvero un bel bilanciamento, in tutto, colori, forme, materiali, un perfetto equilibrio"

"grazie, davvero grazie.. pensa che io possa avere un futuro?"

"lo hai già" osservai l'uomo dare un foglio alla ragazza

"ho bisogno di qualcuno come te, nella mia sede principale a Parigi, e finalmente ti ho trovata"

"a Parigi?" le brillavano gli occhi

"posso parlare io con tuo padre, per i mezzi di trasporto e il resto. Tu tieni questo foglio e pensaci. Potresti anche creare un tuo brand tra qualche anno, e Parigi è proprio la città ideale nella quale formarsi. È stato un piacere" si strinsero poi la mano, e io andai velocemente al di fuori dello studio a prendere una boccata d'aria

Lyla
Parigi? è un sogno.. è così lontana.. lascerei tutto. Ma è comunque un'opportunità, e la coglierò.

Contenta prendo il telefono, e noto un messaggio da mio padre

Pa:
sono andato un secondo in studio, inizia ad uscire che tra qualche minuto ti passo a prendere

Faccio come dice, trovando Taehyung appoggiato ad una ringhiera a fissare il nulla

"Hey.." attiro la sua attenzione

"ciao"

"cosa stai fissando?"

"sto pensando, e mi ero imbambolato.. nulla di importante" dice vago "di cosa stavate parlando tu e mio padre prima?" chiede subito dopo prendendo un pacchetto di malboro dalla tasca

"niente di che.." accese la sigaretta

"mi stai mentendo" fa uscire il fumo dalla bocca "dimmi la verità"

"Taehyung non abbiamo parlato di nulla di importante.." risposi, non volevo sapesse della mia possibile partenza

"ti ho dato una chance. Vi ho sentiti.." ammise freddo "te ne andrai vero?"

non risposi

"aish.. non ci si può fidare di nessuno, non posso fidarmi neanche di te Lyla.. è vero, tutti prima o poi ti abbandonano"

"nulla è certo Taehyung.. non so se partirò"

"non sei una stupida.. partirai e ti farai una carriera, dimenticherai me e questa metropoli"

"non potrei mai dimenticarti.. e non potrei mai dimenticare New York"

"oh.. eccome se lo farai. Ma comunque non dovrebbe importarmene, per te non sono nessuno alla fine. Vivi la tua vita e io vivo la mia.."

"perché fai così? Si può sapere che ti prende? Nulla è certo, e anche se partissi non sarebbe un addio. Potrei venire a trovarti e tu potresti venire lì.."

"già solo il fatto che tu stia dicendo ciò mi fa capire che hai deciso.. non mentirmi, e non mentire a te stessa Lyla"

sentii un clacson, mi girai e notai mio padre che aveva appena parcheggiato

"ora vai.." buttò la sigaretta a terra e la calpestò. Si girò e iniziò a camminare

"Taehyung" mi misi nuovamente davanti a lui "perché te ne vai così?"

piano piano si avvicinò, e incontrai le sue labbra morbide

"sei tu che te ne stai andando.."

𝚊 𝚙𝚊𝚌𝚔 𝚘𝚏 𝚖𝚊𝚛𝚕𝚋𝚘𝚛𝚘𝚜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora