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Vengo svegliato dal rumore dello schiocco dei baci ripetuti all'angolo della bocca, che appena sveglio sembravano così forti e assordanti

"buongiorno" disse la ragazza aggrappata come un koala al mio braccio, e con il capo appoggiato sulla spalla sinistra, tornando a darmi piccoli baci

"non ce la fai a stare senza queste" mi leccai le labbra per poi prenderle il viso possentemente e attaccarla a me sentendola sorridere al contatto

"forse hai ragione"

"mi stai dando ragione?" chiesi incredulo

in risposta roteò gli occhi e si alzò dal letto coperta solo della mia maglietta e dell'intimo inferiore.
Uscita dalla stanza mi passai le mani tra i capelli sorridendo. Finalmente.

Misi qualcosa addosso e la raggiunsi in cucina dove stava prendendo un succo dal frigo.

"allora?" chiesi affiancandola

"allora cosa"

"come è stato?"

"non ti imbarazza neanche un po' parlarne così?"

"no" sorrisi prendendola per i fianchi da dietro "voglio saperlo" le dissi con voce bassa, sapevo benissimo cosa le provocavo, e amavo vederla così. "voglio sapere cosa hai sentito"

"perché sei così?" chiese girandosi poi fino a guardarmi negli occhi e poi il petto

"così fottutamente perfetto? non lo so, ci sono nato" risi cercando il suo sguardo avvicinandomi e baciandola nuovamente

"devo andare a cambiarmi" la lasciai così che potè andare in bagno a lavarsi e a rivestirsi.
Ero felice...
Ero davvero felice ed è così strano ad ammetterlo...
Ammettere che sia un'altra persona ma cause della mia felicità e non me stesso...
Sono sempre stato abituato così, ma ora è evidentemente tutto cambiato.

Mentre lei era in bagno decisi di sistemare un po' la stanza, dato che i miei sarebbero tornati, per poi sedermi sul divano aspettando che lei uscisse.

Inaspettatamente però qualcuno suonò alla porta, e aprendola notai che mia madre era già tornata. Cazzo.

"Taehyung, ti ho portato una sorpresa" disse lei

"mamma non dovevi" alzai un po' la voce per far capire a Lyla di non uscire dal bagno

"sarai molto contento, sta per salire in ascensore" detto ciò la donna mi sorpassò

"il bagno principale è ancora rotto" la avvisai sorridendo, lei scrollando le spalle andò al secondo

Aspettai l'ascensore e quando sentii un campanellino capii che era arrivata al piano. La porta si aprì ed io sbiancai.

"Taehyungie!" Seyon si attaccò a me come una cozza ed io non potei non abbracciarla.

Park Seyon, la mia fidanzatina dell'asilo e delle elementari, rimasti sempre in buoni rapporti, da quando eravamo piccoli, fino a quando non è diventata una spocchiosa e stupida cone l'ottanta per cento delle ragazze.

"Seyon, che ci fai qua?" chiesi facendo finta di interessarmi

"mi trasferisco a New York City!" disse alzando le braccia in segno di vittoria "e verrò alla Dalton, assieme a te." merda

"è fantastico" dovrò sopportarla io

Lyla
chi è questa Seyon?
perché si è trasferita?
e perché deve venire alla Dalton?
Queste erano le domande che si ripercuotevano nella mia mente sentendo quella ragazza parlare, e Taehyung risponderle.

"Taehyungie è da tanto che non ci vediamo... non hai proprio nulla da raccontarmi?"

"ehm... sinceramente non saprei cosa dirti, a scuola va bene e insomma mi sono fatto degli amici"

"e una ragazza?" persi un battito

"ti pare... no, non ho una ragazza"

Ci misi un po' a realizzare il fatto che aveva negato di stare con qualcuno, con me. Perché no, non lo abbiamo mai ufficializzato, ma cazzo Taehyung.
I miei occhi iniziarono a pizzicare leggermente, ma decisi di ritrarre le lacrime e finire di vestirmi.

"Ti sono mancata almeno un po'?"

"certo"

"stasera usciamo, niente scuse ok?"

"ehm.. si va bene" era una tortura

"Seyon tesoro, ti accompagno nel tuo appartamento e andiamo a farci un'aperitivo. Taehyung vieni con noi vero?" chiese la signora Kim

"ehm.. ora non posso devo sistemare delle cose, vi raggiungo dopo per l'aperitivo" disse il ragazzo

Quando sentii la porta d'ingresso chiudersi e dei saluti decisi di uscire dal bagno. 
Andai in camera di Tae, presi le mie cose e feci per andarmene

"dove scappi? sto preparando la colazione"

"non ce n'è bisogno, non ho fame e dopo tu devi andare all'aperitivo quindi.. ci sentiamo Tae"

"cosa è successo? perché te ne stai andando?"

"non ho motivo di stare qua, sistema le tue cose e poi esci. Ripeto, ci sentiamo" e chiusi la porta alle mie spalle

Odio le scenate di gelosia, ma questo... cazzo questo. Ha negato di avere una ragazza e stasera esce con quella.
Non so cosa aspettarmi da lui...
È un bambino viziato in cerca di attenzioni e di modi per sfogare le sue fantasie sessuali...
E lo ha fatto con me.

Misi gli occhiali da sole così da non far vedere a tutta New York i miei occhi lucidi e, una volta arrivata, entrai in casa sbattendo la porta.

"fiorellino dove sei stata?"  mio padre mi bloccò in mezzo alle scale

"da Jo"

"potevi avvertirmi"

"non ci ho pensato, scusami"

"non fa niente, va tutto bene?" chiese

"si, e ho preso una decisione papà" lo guardai dritto negli occhi con tutta la serietà "domani parto per Parigi".

𝚊 𝚙𝚊𝚌𝚔 𝚘𝚏 𝚖𝚊𝚛𝚕𝚋𝚘𝚛𝚘𝚜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora