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Sono finalmente uscita da scuola e non faccio altro che pensare a come saranno questi giorni sapendo che ci sono quei due ragazzi a scuola. Mentre scendo dalle scalinate per raggiungere la macchina vengo fermata

"Lyla! Ciao" mi saluta la sorella minore di Yoon. Hanno due anni di differenza e un bellissimo rapporto.

"Ciao Yuri, come stai? Che ci fai ancora qui, il lunedì tu non esci prima?" Chiedo curiosa

"In realtà sì, ma ho bisogno di un tuo parere" dice iniziando a frugare nella sua borsa in cerca di qualcosa, fin quando non caccia dei bozzetti

"Sono fantastici Yuri" dico prendendone due che erano caduti a terra

"Volevo chiederti quale dovrei provare a realizzare per primo, sai che ci ho messo molto e tra qualche anno voglio assolutamente fer indossare i miei vestiti a delle modelle, e magari farle sfilare, alla mia sfilata" dice con gli occhi che le brillano.

Yuri ha questa passione da ormai tre anni e io le ho sempre dato buoni consigli

"Prova a ricreare prima questo, se vuoi posso procurarti il tulle e i bottoni" dico prendendo la bozza di un abito che sembra davvero fantastico

"Prova a ricreare prima questo, se vuoi posso procurarti il tulle e i bottoni" dico prendendo la bozza di un abito che sembra davvero fantastico

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"Grazie Lyla" dice sorridente, posando i disegni in borsa

"Di nulla Yuri, ci vediamo domani a scuola, ora vado che mio padre mi ha mandato un messaggio e se non torno subito a casa mi ucciderà" la saluto velocemente e corro verso la mia macchina, entrando e partendo.

Una volta arrivata a casa varco la soglia trovandomi davanti mio padre e la sua compagna con un sorriso stampato in volto. Quella donna mi è sempre stata antipatica, sono cortese solo perché in questi giorni sta dormendo qui per aiutare papà con il lavoro, ma non la sopporto, non vedo l'ora che sistemino queste ultime carte così che possa tornare a casa sua...

Perché mi sta antipatica? Bhe, perché ho capito il suo gioco: sta con mio padre solo per i soldi, ma lui sembra ceco. Mi dispiace per lui perché non vuole proprio credermi, ma si vede lontano un miglio...

"Ciao papà, signora Buss" li saluto posando le chiavi in un piattino all'ingresso "sarò la signora Buss ancora per poco, poi potrai chiamarmi signora Smith..." commenta lei alzando la mano.

Non capivo fin quando all'anulare notai un insolito luccichio, un anello...

"Papà-" dico con la voce spezzata

"sì tesoro, ci sposeremo" dice con tutta tranquillità.

Quelle parole mi distrussero, lui sa dell'antipatia verso quella donna, eppure non se n'è importato nulla rispetto a quello che penso io. A passo svelto salgo le scale andando in camera mia, lanciando lo zaino a terra iniziando a singhiozzare, poi mi siedo davanti la mia toeletta. Alzo lo sguardo vedendo il mio riflesso, tutto il mascara colato, e gli occhi rossi

"Io non merito questo" dico tirando su le lacrime.

La mia mente malefica non smette mai di pensare a nuovi complotti, ed è così che mi è venuto in mente un piano...

Velocemente esco sul mio balcone, e guardo giù: gli scogli e il mare, non si vede un pezzo di terra dal mio terrazzo. Così vado nella cabina armadio di mio padre, dove si sono anche alcune cose della sua quasi moglie, e prendo i tacchi di 'Louis Saint Laurent', una borsa della 'Chanel', e un vestito di 'D&G'.

Mi affaccio sulle scale e grido "VEDREMO SE DOPO QUESTA VORRAI ANCORA AVERMI COME FIGLIASTRA"

Vado poi in camera mia, ed esco fuori il balcone. Ho suscitato la curiosità della donna e di mio padre, che sono saliti in camera mia, e mi hanno raggiunta fuori "cosa vuoi fare con quelli?" Mi chiede la donna

"bhe, dargli una lavata" affermo lasciando andare i capi d'abbigliamento, facendoli così, cadere in acqua

"ma tu sei pazza?!" Urla la donna istericamente, affacciandosi alla ringhiera per vedere i suoi oggetti affondare lentamente

"Lyla questo è davvero troppo!" Ringhia mio padre prendendomi per un braccio e trascinandomi di sotto, seguita dalla signora

"Cosa vuoi farmi eh?" Chiedo in modo saccente "spedirmi al collegio?" Dico sarcastica

"Ho un'idea migliore: andrai a lavorare nella tabaccheria in centro, dato che so quanto tu odi l'odore delle sigarette e roba varia, e con i soldi che guadagnerai, ricomprerai le scarpe a Julie. Le altre cose te le ricomprerò io tesoro" dice mio padre, addolcendo l'ultima frase per la sua amata Julie

"Ah! E non azzardarti a prendere la macchina per andare a scuola. Ti accompagnerà Benjamin in limousine, chissà dove potresti andare da sola dopo aver studiato... e magari saltare il lavoro"

"Tu sei pazzo"

"Sei tu quella pazza qui dentro, e ora vai in camera tua a studiare, inizi a lavorare domani, alle tre e mezza del pomeriggio, fino alle sei. Ora vai" dice

"Ma papà-"

"Vai!" Mi interrompe

Decido di non andare oltre e andare in camera mia.
Lavorare in una tabaccheria? Ma è serio? Però dai, poteva andarmi molto peggio...

𝚊 𝚙𝚊𝚌𝚔 𝚘𝚏 𝚖𝚊𝚛𝚕𝚋𝚘𝚛𝚘𝚜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora