Sono passati giorni, e tra una sola settimana mio padre sposerà quella donna. Non parlo più praticamente con nessuno, anche Kate mi ha rivoltato le spalle perché 'non sono più quella di prima'... ma non posso farci nulla. Jo è stata l'unica che ha provato a parlarmi, senza risultati, dato che per non rovinarle le giornate ho provato ad evitarla il più possibile, non voglio che si allontani dalle altre a causa mia. E Kim? Bhe... non l'ho più rivisto, in tabaccheria, a scuola lo vedevo poco e niente dato che ero concentrata a guardarmi le scarpe mentre camminavo. Perché? Perché mi vergogno di me stessa, di quello che sono diventata. Sparire dalla circolazione sta aiutando tutti a respirare meglio, ho scoperto di avere attorno persone che non volevano veramente il mio supporto, la mia stima, o semplicemente la mia compagnia. Non parlare più con Taehyung è una soddisfazione... non saprei proprio cosa dirgli, perché ha ragione, e odio ammettere che qualcuno oltre a me abbia ragione. Lo so è da stupidi, ma mi piace stare al comando di tutto, sembra una cosa da pazzi maniaci a dirlo così, ma non lo è. Sarebbe strano essere sottomessa, e l'unico che è riuscito a tenermi testa è stato quel coglione di Kim Taehyung... non si è intimorito, forse perché è giusto leggermente più alto e possente di me... sicuramente, ma mi sono capitati ragazzi che pur essendo più grandi di me, sentendomi parlare si sono fatti mettere i piedi in testa. E a raccontare tutto ciò mi sento uno schifo... ero una manipolatrice seriale cazzo...
Sono stesa a pancia sotto sul mio letto intenta a leggere un libro, che ho da circa un anno su quella dannatissima mensola affianco alla finestra, che per ora ha preso solo polvere Quando lo presi e ci soffiai sopra mi sembrava di essere uno di quegli esploratori che trovano qualcosa di antico per poi soffiarci sopra per togliere tutto lo sporco e la polvere accumulata nel corso degli anni... figo. Mentre finisco il primo capitolo sento delle voci al piano di sotto
"Lyla è in casa?" chiese una voce minuta, quella di Jo...
"è in camera sua, non so se voglia vedere qualcuno, è strana ultimamente" rispose mio padre. Chissà perché sono strana eh papà...
"provo a parlarle io e se vedo che mi alza una sedia contro scendo subito" conclude in una risata
Sento piano piano i passi della ragazza avvicinarsi, mi irrigidii subito quando sentii la sua mano sulla porta e abbassare la maniglia. Aprii di poco e chiese il permesso di entrare, mugugnai un leggero 'sì' e la ragazza fece il suo ingresso in camera mia. Si guardò attorno e poi posò il suo sguardo sulla mia figura stanca
"questa stanza è un porcile" disse prendendo una maglietta da terra, piegandola per poi riporla a posto
"Jo non iniziare... lascia stare"
"Mi spieghi cosa ti succede? Odi il disordine, odi lo sporco, ami risplendere e far invidiare gli altri di non essere 'Lyla Smith'... Cosa c'è che non va?"
"Jo non fare la finta premurosa, fai come le altre, vattene"
"non sto fingendo..." disse offesa
"perché dovresti stare ancora qui? Ho trattato male tante persone, le altre hanno fatto bene ad allontanarsi da un mostro come me"
"non sei un mostro. Ti conosco, conosco i tuoi punti deboli, cose che le altre si sognavano di scoprire dato il tuo mostrarti indipendente. Ma ora hai smesso con questa farsa... Lyla sei migliore di quello che fai credere di essere, o meglio facevi credere di essere... ti sei stancata di stare al comando anche se ti piace farlo, e lo so che per te è difficile ammettere che qualcuno è migliore di te in qualcosa, o che hai torto... ma finalmente lo stai capendo ed è un grande passo avanti" dice dolcemente
"sono pessima..." continuo
"non lo sei"
"Jo... perchè tu sei rimasta?" chiesi... perché sarebbe dovuta rimanere? Dopo tutto quello che ho fatto non capisco perché una ragazza gentile come lei debba avere come amica qualcuno come me
"perché ti voglio bene. E so che hai grande forza di volontà, e se vuoi cambiare ci riuscirai"
La conversazione si interruppe lì. Ci abbracciammo e poi assieme decidemmo di mettere a posto la mia stanza, che ormai era diventata un mercato...
Il giorno seguente non andai a scuola, decisi di riprendermi del tutto il quella nottata, dato che il quelle precedenti avevo dormito a mala pena tre ore. Pranzai e, a piedi, andai verso quello che ormai era diventato il mio lavoro. Entrai in tabaccheria e per l'uomo anziano vedermi con le sneakers, un jeans ed una felpa fu una sorpresa. Mi lasciò lì e io iniziai a vendere, quando inaspettatamente, entrò la persona che non vedevo in questo negozietto da troppo tempo...Taehyung...
Appena mi notò tirò un sospiro camminando verso il bancone
"un pacchetto-" si bloccò quando gli misi le sigarette davanti agli occhi
"grazie..." disse prendendole e lasciando i soldi lì sopra
Fece per uscire ma poi tornò indietro
"mi spieghi cosa succede?" chiese
"che cosa intendi?"
"Amavo il nostro continuo sfotterci... anche se a volte ti avrei letteralmente disintegrata... adoravo litigare con te, mi hai saputo tenere testa, e ora non vieni nemmeno più a scuola. Le poche volte che ti vedo sei sempre sola e eviti il mio sguardo, non ti vesti più con i tuoi vestiti di marca che ti risaltano le forme, non che mi dispiaccia, perché qualunque cosa tu indossi preserverai sempre quel tuo lato elegante... elegante e perfido..." dice facendomi alzare lo sguardo verso di lui
"sei un po' incoerente..." gli dissi
"hai detto che non avrei dovuto più farmi vedere da te, e così ho fatto"
"si ma... conoscendo Lyla Smith non pensavo che lo facessi sul serio, anzi, pensavo che nonostante io ti avessi detto 'sparisci' tu ti saresti fatta vedere il doppio delle volte. A dir la verità quando mi hai chiesto scusa sono rimasto spiazzato..."
"hai vinto" dissi semplicemente
"non ho vinto nulla... non c'era il palio niente. Era semplicemente una sfida tra noi due, diventata un flop totale..." ride leggermente facendo ridere anche me
"sei carina quando sorridi..." sussurra
"aish... dovevo prendere solo le sigarette... cosa posso comprare per restare qualche altro minuto?" chiese ghignando
"ci sono delle gomme se ti interessano" dissi restando al suo gioco
"quali mi consigli?"
"quelle alla fragola, sono le mie preferite"
Il ragazzo lentamente prese le gomme e le appoggiò sul bancone
"ti stai muovendo lentamente apposta?"
"cosa te lo fa pensare?" chiese ridendo
"ehi ragazzino ci vuole tanto? dovrei comprare delle sigarette" urlo un uomo da fuori
"gliele prendo subito" dissi, conoscendo il signore sapevo anche quale tipo di sigarette volesse
Mi alzai sulle punte ma non arrivai a prendere quel dannatissimo pacchetto. Il corvino fece il giro e mi affiancò, il mio viso sfiorò il suo petto e con un semplice gesto della mano prese il pacchetto desiderato dall'uomo di mezza età lì fuori. Sembrò andare tutto a rallentatore, il ragazzo mi guardò e sorrise, andò poi dall'uomo che lo pagò frettolosamente
"grazie per l'aiuto..."
"ora, dato che ti ho aiutata, fammi un favore"
"dimmi..." dissi incerta
"mandami a fanculo come solo tu sai fare"
con quella frase mi lasciò spiazzata, ma mi piacque molto il modo in cui lo disse... la voce roca e lenta, le parole uscite quasi in un sussurro... tremendamente irresistibile
"vaffanculo Kim"
e con un sorrisetto, il ragazzo uscì dal negozio soddisfatto, e io potei finalmente riprendere fiato
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𝚊 𝚙𝚊𝚌𝚔 𝚘𝚏 𝚖𝚊𝚛𝚕𝚋𝚘𝚛𝚘𝚜
Teen FictionUn ragazzo nuovo in città si iscriverà alla Dalton, una delle più prestigiose scuole americane, dove regna la popolarità e l'apparire, e una ragazza in particolare ci riesce bene. Lei: Lyla Smith, figlia di un grande imprenditore, con uno spiccato s...