Capitolo 2.

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"Johnson? Andresti gentilmente a consegnare questi moduli in V E?" chiese il professore di filosofia.

Jennifer si alzò pronta a rispondere ai comandi. Il fatto che la interpellasse per farle svolgere delle commissioni non la sorprendeva, era la sua favorita ed il sentimento era reciproco. Prese in mano i moduli e si diresse verso la bacheca dove erano appesi i vari orari.

"Ecco il V E! Matematica?"

Un dubbio si insinuò in lei: Damon Ross insegnava anche in quella classe?
Decise di mettere da parte la sua curiosità e si diresse verso la classe. Si fermò quando vide che il professore le stava venendo incontro bevendo una tazza di caffè.

"Signorina Johnson, in qualità di professore devo richiamarla per essere in giro nei corridoi durante le lezioni. In qualità di gentiluomo, posso fare qualcosa per aiutarla?" domandò cordiale.

Jennifer arrossì per il pizzico di malizia presente nel suo tono, non voleva essere un'altra vittima del suo fascino, non le piaceva essere succube di uomini così.

"Vengo per conto del professor Smith, mi ha chiesto di consegnare questi moduli in V E" si affrettò a spiegare.

"Posso dargli un'occhiata?"

La ragazza annuì e lasciò che il professore le prendesse i moduli dalle mani. Non le sfuggì il fatto di voler prolungare il contatto fra le loro mani. Voleva che le cadesse ai piedi come le altre.

"Sì, credo proprio che siano per me" disse dopo averli esaminati.

"Perfetto, devo riferire qualcosa al professore?"

"No, ti ringrazio Jennifer. Posso sdebitarmi con un caffè?"

La ragazza inarcò un sopracciglio, stranita da quella proposta. Non le andava di rimanere da sola con lui, non voleva comportarsi come Kristen, le sembrava tutto dannatamente sbagliato.

"Dai, ci penserò io a giustificarti" insistette.

La lezione era decisamente noiosa, Aristotele non aveva catturato il suo interesse e l'idea di una sigaretta dopo un bel caffè fumante l'allettava. Inoltre temeva che il professore si accanisse contro di lei per il rifiuto. Decise di accettare, senza lasciare che si trasformasse in qualcosa di più che in un normale colloquio tra professore ed alunna.

"Va bene" sorrise.

Si diressero verso il bar e si accomodarono ad un tavolo, il professore pagò il caffè di Jennifer e la guardò sorseggiarlo.

"Come te la cavi nelle altre materie?"

"Bene, matematica è il mio unico problema"

"C'è un qualche metodo per farti piacere la mia materia?" scherzò lui.

"Trasportarmi in un universo parallelo" propose dopo averci riflettuto.

Entrambi risero e Jennifer terminò il suo caffè, concedendosi una sigaretta.

"Ecco un'altra cosa per cui ammonirti" la rimproverò Damon.

Sfrontata la ragazza gli sbuffò il fumo in faccia, facendogli capire che non era lui a comandare. L'uomo fu veloce a rubarle la sigaretta dalle mani e a portarsela alla bocca, mimando il suo stesso gesto.
I due si scambiarono uno sguardo intenso, di sfida, uno dei due voleva prevalere sull'altro.
Fu Jennifer che con tutta la razionalità che aveva in corpo mise fine al gioco, capendo che era proprio quello che lui voleva.

"È meglio se rientro" sentenziò, finendo la sua sigaretta.

Il professore annuì e la lasciò andare, prendendosi il tempo per osservarla. Era una bella ragazza Jennifer Johnson, dagli occhi chiarissimi, quasi innaturali, i capelli castano chiaro ed il fisico asciutto. Inutile dire che aveva attirato subito la sua attenzione ed il fatto che cercasse in tutti i modi di sfuggirgli gli piaceva parecchio.

Jennifer rientrò in classe e riuscì a farsi perdonare dal professore per il suo ritardo, così ritornò a sedersi.

"Che cosa hai fatto?" domandò curiosa Elisa.

"Ho preso un caffè con Ross" ammise lei.

L'amica sgranò gli occhi e si affrettò a chiedergli tutti i particolari dell'incontro. La ragazza raccontò tutto ad Elisa.

"Mi fa sentire strana. Mi fa sentire come se fossi piccola piccola e lui fosse superiore a me" confessò.

"In pratica ti piace?"

"Cosa?! No!" rispose indignata Jennifer.

"Allora smettila di pensarci Jenny, è il tuo professore."

La ragazza capì che la sua migliore amica aveva ragione, così cercò di reprimere i suoi pensieri su Damon.

Make Me Wanna Blood.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora