Epilogo.

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La ragazza si guardò intorno smarrita, alla ricerca di un'uscita. Col corpo imbottito di alcol non riusciva a capire dove dirigersi per uscire da quel bar maledetto. Non era che una povera ragazza di venti anni o poco più, la quale aveva perso tutto. Si portò una mano alla bocca, tentando di sopprimere un conato di vomito, doveva andarsene via da lì ed al più presto. Improvvisamente una ragazza alta e snella le si avvicinò, i lunghi capelli castani le ricadevano sui fianchi. Con occhi da cerbiatta le rivolse un sorriso rassicurante, quasi materno.

"Ti sei persa?" domandò dolce.

La poveretta annuì, cercando di darsi un aspetto dignitoso.

"Oh tesoro, dove abiti? Magari posso riportarti a casa."

"Non ho più una casa!"

A quelle parole scoppiò in lacrime, ricordando di aver perso l'amore della sua vita, di aver abbandonato i suoi genitori e tutto ciò a lei caro.L'altra sembrò avere un attimo di esitazione, si rivedeva perfettamente in quella sconosciuta. Le sorrise un'ultima volta e la condusse fuori da quel locale. Sentirono dei fischi di approvazione da parte di alcuni uomini, sicuramente ubriachi, ma li ignorarono e continuarono tranquille il loro cammino. Più volte la ragazza barcollò e l'altra fu pronta a reggerla, mantenendo il profilo di perfetta paladina.La luna era alta nel cielo e le strade erano ormai vuote. Nessun rumore disturbava la quiete notturna e ciò permise di farle dirigere inosservate fino al bosco. Iniziando a riprendersi, la ragazza si guardò intorno confusa.

"Stiamo andando nel bosco." mormorò.

La ragazza dai capelli castani non proferì parola e continuò a condurla tra le vegetazione. Il cuore dell'altra iniziò a battere impazzito, mentre la sua mente si affollava di domande. Provò a liberarsi dalla sua stretta, ma lei la tenne bene in pugno.

"No!" urlò impaurita.

Jennifer perse la pazienza e tirò fuori i canini.

"Smettila, ti sto facendo solo un favore!" esclamò minacciosa.

La giovane scoppiò a piangere, tentando ancora di sfuggirle.Arrivarono nel mezzo di un fitto bosco. L'unica fonte di luce era un fuocherello accesso con qualche rametto, davanti al quale stava un ragazzo. L'uomo vedendole arrivare sorrise, puntando il suo sguardo sulla preda.

"Jennifer, vedo che stai diventando sempre più brava." si complimentò.

La ragazza gli sorrise maliziosa, inginocchiandosi davanti a lui per baciarlo, senza mollare la presa sulla ragazza.

"Come ti senti?" domandò Jennifer, guardando il suo collo fasciato.

"Sto bene, ho solo molta fame."

I suoi occhi si tinsero di un rosso scarlatto e le urla della povera ragazza riecheggiarono nell'aria.


Dopo aver consumato il loro pasto i due amanti si distesero sull'erba abbracciati. Jennifer stringeva a sé Damon come a volerlo proteggere. Aveva già provato la paura di perderlo e le era bastata una volta. Lo accarezzava dolcemente, beandosi del conforto che gli davano le sue braccia. Damon era riuscito a sopravvivere, la guerra tra le tribù era terminata ed ora non c'era nessun altro se non loro due. Jennifer aveva mantenuto la sua promessa, quella di non farlo morire. Gli aveva fatto bere il suo sangue, in modo che la sua ferita guarisse e così era accaduto. Ci erano voluti mesi perché il vampiro recuperasse del tutto le forze e in quell'arco di tempo la ragazza le era rimasta accanto, curandolo e procurandogli tutto ciò di cui aveva bisogno. 

Solo ora Jennifer capiva che Damon le aveva regalato un nuovo inizio, che quella non era una maledizione, bensì un dono. Aveva l'eternità davanti insieme al suo amato e niente avrebbe potuti separarli. Se prima malediva il giorno in cui Damon Ross aveva fatto capolino nella sua classe e le aveva sconvolto la vita, adesso lui era tutto ciò che le era rimasto. I due avrebbero sacrificato la loro eternità per stare insieme, quella era la loro promessa.


Make Me Wanna Blood.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora