Capitolo 4.

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In tutta la città la notizia si era sparsa velocemente, ma coloro i quali erano più vicini alla vicenda era la V C, la classe di Jennifer.
Quando la mattina erano entrati in classe ed avevano visto la loro professoressa di italiano pallida in volto, con uno sguardo perplesso, non avevano fatto altro che chiedersi cosa fosse successo, la professoressa con la sua voce gracchiante disse tutto d'un fiato: "Kristen, la vostra compagna è morta".
Tutti quanti sbiancarono, dopo pochi secondi, alcuni singhiozzi e alcuni lamenti risuonavano nella classe, nessuno si aspettava una cosa del genere.
Era da giorni che non la vedevano, tutti pensavano che si fosse beccata una brutta influenza eppure nessuno sapeva della sua scomparsa.
La notizia circolò per tutta la scuola, non c'era una persona che non sapesse cosa fosse accaduto alla giovane Kristen.
Era stata assassinata in maniera feroce, l'avevano ritrovata in mezzo al bosco nuda e con due enormi squarci sul collo, ma la cosa curiosa era che le era rimasto pochissimo sangue in corpo. Eppure era solo uno di una tanta serie di omicidi che si tenevano in quella piccola città, da mesi era sconvolta da questi delitti, che facevano presumere si trattasse di un serial killer, visti gli stessi squarci sul collo di ogni vittima.
Iniziarono a circolare voci bizzarre, si parlava di vampiri, di mostri, addirittura di una maledizione sulla città.
Jennifer stava col capo chino, odiava Kristen, ma la sua morte aveva sconvolto anche lei ed ovviamente le dispiaceva. In fondo anche lei celava qualcosa di buono sotto quella sua personalità antipatica. Elisa scoppiò a piangere, più per lo shock che per il dispiacere.
L'immagine del corpo nudo,pallido e mal ridotto della giovane tormentava il cervello di Jennifer.
Durante la ricreazione le due amiche rimasero in classe, senza spiccicare una parola, con lo sguardo perso nel vuoto.
Fu Lorenzo a rompere quell'atmosfera lugubre.

"Ragazze, scendete dai!" le incitò l'amico.

Ma entrambe non avevano voglia di scendere e continuare a sentire la gente che mormorava sull'omicidio della loro compagna.
Dopo qualche altro tentativo Lorenzo si rassegnò e di nuovo il silenzio calò su di loro, fu Jennifer a parlare per prima.

"Mi mancheranno i suoi sguardi odiosi" sorrise debolmente.

Elisa le sorrise di rimando.
Speravano entrambe che presto catturassero il killer e gli facessero pagare il prezzo di tutte quelle persone a cui aveva tolto la vita.

Il funerale si svolse il giorno seguente. In chiesa il colore nero sembrava avesse inghiottito ogni persona e rinchiuso il loro spirito allegro. Riecheggiavano pianti, lamenti e singhiozzi. Il discorso dei suoi genitori fu commovente, al punto da strappare una lacrima anche alla fredda Jennifer.
Quando fu il momento di accompagnare la defunta al cimitero i tre amici si radunarono fuori dalla chiesa e decisero di ritornare a casa, nessuno di loro aveva voglia di vedere la loro compagna sepolta sottoterra.
Fu allora che Jennifer iniziò a pensare a quanto potessero cambiare le cose da un giorno all'altro. A come una persona poteva esserci il giorno prima e non esserci più quello seguente.
Scoppiò a piangere, oppressa dal pensiero di poter perdere i suoi familiari, i suoi amici.
Elisa e Lorenzo capirono immediatamente cosa le passasse per la testa, la conoscevano da anni e tra loro c'era un legame dove non c'era bisogno di parole per capirsi.
Si confortarono con un abbraccio,uno di quelli veri, quelli che segnavano la quiete dopo la tempesta.
Tre amici davanti ad una chiesa che si promettevano di rimanere insieme, qualunque cosa accadesse.

Make Me Wanna Blood.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora