Capitolo 10.

1.9K 128 0
                                    

"Credevi davvero che sarebbe stata la favoletta del vampiro dolce che salva l'innocente ragazza umana? Povera sciocca" sibilò maligno Jacob.

Era con le spalle al muro, praticamente in trappola, mentre lui si avvicinava minacciosamente a lei. Gli occhi erano di un rosso scarlatto ed i canini ben esposti. Il viso aveva abbandonato la sua tipica espressione dolce e calma ed era contratto in un sorriso sadico, da far venire i brividi a chiunque.

"Jacob... no!" singhiozzò terrorizzata.

Il vampiro non si lasciò minimamente impietosire, al contrario vedere la paura che segnava il volto di Jennifer gli piaceva.

"Ti sei fidata di un vampiro Jenny. Non esistono i buoni" la schernì.

La ragazza scuoteva la testa incredula, non riusciva a capacitarsi di come il ragazzo che aveva conosciuto potesse essersi tramutato in mostro.

"È la nostra natura" gli rispose lui.

"Jacob tu non sei così..." disse cercando di convincere più se stessa che lui.

In mezzo all'oscurità si fece strada un-altra figura. Avanzava con un'andatura fiera, felina. Il cacciatore che ha intrappolato la preda.

"Ti godi il divertimento senza di me?"

Damon Ross aveva la mano sulla spalla di Jacob ed entrambi si guardavano compaciuti.
Guardarono un'ultima la ragazza implorante e poi si fondarono su di lei.
La ragazza cadde a terra, ormai stremata dalle ferite che gli stavano infliggendo. Il pavimento era ricoperto dal suo sangue, lo stesso che i due vampiri stavano assaporando con tanta avidità.
Entrambi sembravano ignorare le sue lacrime ed il suo dolore. Lei piangeva, distrutta, stava morendo e stavolta nessuno l'avrebbe salvata. Lei non era mai stata salvata.

Si svegliò di soprassalto, urlando con tutto il fiato che aveva in gola, sentendo ancora le terribili sensazioni di quel sogno opprimerla.
Il cuore le batteva impazzito nel petto ed il suo respiro era irregolare.
Pochi secondi dopo vide Jacob precipitarsi da lei, allarmato dalle sue urla.
Trasalì alla vista del vampiro, ma si tranquillizzò quando vide che il suo aspetto era normale e che si ero solo preoccupato per lei.

"Ho avuto un incubo, scusami" mormorò dispiaciuta.

"È tutto ok, ti senti meglio?"

Jennifer annuì e rilassò i suoi muscoli tesi. Quel sogno le era sembrato così dannatamente reale da sentire il dolore, ma soprattutto da farle credere davvero che Jacob la stesse uccidendo.
Quando lo vide sorridergli dolce, ogni suo dubbio su di lui svanì. Era certa che non sarebbe mai stato capace di ucciderla.
Doveva essere rimasta impressionata dopo averlo visto in quelle condizioni ieri sera.

"È quasi giorno, vuoi ritornare a dormire?"

"No, credo che scenderò a mangiare qualcosa"

Jacob annuì ed insieme si diressero di sotto.
Dopo aver consumato la sua colazione, il vampiro le annunciò che aveva qualcosa per lei e le chiese di aspettare là per qualche minuto.
Ritornò qualche minuto dopo con i mano alcune buste.

"I tuoi vestiti sono rotti e sporchi. Ieri nella confusione mi sono scordato di darti questi, ma puoi benissimo cambiarti adesso"

Jennifer guardò la sua felpa, macchiata del suo sangue ed i suoi jeans ridotti a brandelli e pensò che era felice di sbarazzarsene.
Jacob le aveva comprato alcune maglie ed aveva scelto dei pantaloni di tuta per stare più comoda nel caso fossero dovuti andare da qualche parte, le spiegò.

"Grazie davvero" sorrise soddisfatta lei.

"Ed ho preso anche queste" aggiunse tirando fuori dalla tasca un pacchetto di sigarette ed un accendino.

Quando se ne portò una alla bocca le sembrò di essere tornata una comune ragazza con i suoi vizi e le sue distrazioni. Non sapeva quanto quell'effetto sarebbe durato, ma voleva godersi quell'illusione per un po'.

"Che incubo hai fatto?" le domandò lui.

Non voleva certo dirgli che aveva sognato di essere ridotta in brandelli da lui e farlo sentire in colpa dopo tutte le premure che le aveva riservato.

"Ho sognato Damon" si limitò a dire.

Il ragazzo piegò la bocca in una smorfia di disapprovazione.

"Lo uccideremo Jenny. E tutto ritornerà normale" le sussurrò sicuro.

Un barlume di speranza si fece strada in lei. Non voleva la morte di nessuno, nemmeno quella di Damon, ma se era l'unica soluzione per ritornare alla sua vita normale e porre fine a quell'incubo avrebbe decapitato Damon con le sue mani.

"Tieni questo, così potrai difenderti e forse ti farà sentire più sicura" le disse porgendole un coltello.

"Ma ho già provato ad accoltellarti e non è successo niente!"

"Questo è imbevuto di acqua santa, non ci uccide ma ci ferisce e guariamo più lentamente"

La ragazza afferrò il coltello, finalmente più sicura.

Make Me Wanna Blood.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora