Capitolo 11.

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"Cazzo Jennifer, svegliati!"

Bruscamente fu risvegliata dal dolce sogno che stava facendo dopo tanto tempo. La prima cosa che vide quando aprì gli occhi fu il viso preoccupato di Jacob ed un altro vampiro, il quale teneva un coltello in mano. Spalancò gli occhi e li guardò con aria interrogativa,mentre quelli non distoglievano lo sguardo dalla porta. Dal piano di sotto era possibile udire degli strani tonfi e rumori di lotta.
Senza pensarci più del dovuto, balzò in piedi ed estrasse da sotto il cuscino il suo coltello, imbevuto di acqua santa, che aveva saggiamente conservato per ogni evenienza.
Sebbene non potesse vederlo, Jacob sorrideva soddisfatto per la perspicacia della giovane, mantenendo sempre la sua espressione corrucciata.
Il cuore di Jennifer palpitava impazzito, a causa della paura per ciò che l'aspettava. Per quanto fosse stata decisa all'inizio, era consapevole della sua scarsa capacità di lotta, sia con gli umani che con i vampiri.
Non aveva la minima idea di cosa stesse accadendo ma le fu chiaro quando due vampiri fecero irruzione nella stanza. Il viso di entrambi era segnato da un orrendo e macabro ghigno, il quale non fece altro se non creare ancora più timore nell'animo della ragazza.
Veloce come un fulmine, uno di loro si avventò sul compagno di Jacob, dando inizio ad una lotta in cui sembrava avere la meglio. L'altro, dopo aver sfoderato i suoi appuntiti canini, si lanciò contro i due. Jacob lo evitò con nonchalance, seguito da Jennifer che puntò il coltello contro il nemico, che reagì con una profonda risata e con un movimento lesto la disarmò, immobilizzandola. Nonostante il suo dimenarsi continuo e deciso, il vampiro seppe tenerla a bada, senza impiegare troppe energie.
Non avendo badato ad altro se non a domare Jennifer, Jaco approfittò della distrazione dell'altro e con un colpo netto gli tranciò la testa.
Anche il suo compagno era riuscito ad eliminare il suo avversario.
La ragazza inizialmente era inorridita dallo spettacolo sanguinario che aveva davanti, ma si decise a seguire i due vampiri al piano di sotto, trovandovi il caos totale.
Tutti erano impegnati in una sanguinosa lotta, nella quale i nemici si imponevano per il numero e ciò metteva in difficoltà i cinque della tribù.
Badando che la ragazza non fosse troppo soggetta a pericoli, Jacob e Zoan, così pareva si chiamasse l'altro vampiro al suo fianco, lottarono con due uomini alla volta, con successo.
Jennifer, la quale si era tranquillizzata, non poteva fare altro che guardare la scena impotente. Ora sentiva una scarica di adrenalina che la percorreva tutta, ed il desiderio di buttarsi nella mischia la tentava come non mai, voleva assolutamente dare una lezione a quelle orride creature. Prima di commettere un errore, che le sarebbe costato la vita, si ricordò che loro erano forti il triplo di lei e che, di conseguenza, lei non poteva fare niente se non sperare di sopravvivere.
D'un tratto una mano le tappò la bocca e la lama gelida di un coltello sfiorò il suo collo. Sentì una voce profonda che le intimava di fare silenzio e non impiegò molto tempo a riconoscerla.
Damon Ross.
Sentiva le sue mani freddi sul suo corpo e tutto ciò la terrorizzava, poi la paura lasciò posto alla rabbia e gemette più forte che poteva con la speranza di attirare qualcuno ed infatti Zoan, mentre decapitava un altro vampiro, si girò verso di loro con sguardo allarmato.
Quasi tutti i vampiri della tribù si voltarono nella stessa direzione, eccetto due che stavano ancora combattendo.
Avendo notato che ora l'attenzione della buon parte dei presenti era su di lui, colse l'occasione di parlare.
La fragorosa risata di Damon riecheggiò nella stanza, fungendo da benzina per alimentare il fuoco che ardeva dentro Jennifer.

Con una calma impressionante, disse: "Ebbene, dimostrate sempre di essere bravi combattenti"

"Dovevo immaginarlo, figlio di puttana!" esclamò rabbioso Zoan.

Il vampiro dai capelli neri tolse la mano dalla bocca di Jennifer per farla parlare.

"Stronzo" sussurrò lei.

In risposta lui spinse di più il coltello nella sua pelle, che le provocò un graffio superficiale, dal quale leccò il sangue. Ogni muscolo di Jennifer era teso, in attesa che il suo cervello architettasse qualcosa per liberarsi e farla pagare a quel maledetto bastardo, il quale sorrideva, gustando il suo appetitoso sangue.
Jacob fu l'unico a farsi avanti, con altrettanta tranquillità.

"Damon, dunque devo dedurre che sei qui per lei?" chiese, ghignando.

"Oh Jacob, sai, la ragazza ha un sangue molto appetitoso ed in più io non lascio mai un lavoro incompiuto!" detto ciò, i suoi occhi furono attraversati da un lampo di malvagità.

"Riprova, sarai più fortunato!"

Uno dei vampiri più giovani, munito di un incredibile coraggio nell'affrontare qualcuno più potente di lui, sferrò il coltello, il quale si andò a conficcare nella spalla dell'altro. Preso alla sprovvista, lasciò andare Jennifer e questa dopo aver rimuginato sull'opportunità di sferrargli il colpo finale, si costrinse a desistere e gattonò in direzione di Jacob, il quale l'aiuto a mettersi in piedi.
Damon estrasse il coltello dalla sua spalla con una leggera smorfia di dolore sul viso, guardando in cagnesco colui che aveva osato quell'affronto. Dopo alcuni secondi di riflessioni, tutti quanti poterono osservare l'arma che ritornava al proprietario, conficcandosi nel collo. La ragazza inorridì nel vedere il giovane vampiro che era crollato a terra, agonizzante.
Il vampiro dai capelli neri la inchiodò con i suoi chiarissimi occhi verdi curvando le labbra in un sorriso appena percettibile, portandosi la mano sulla ferita da cui spirava una copiosa quantità di sangue, sembrava anche abbastanza profonda.
Prima che tutti si fiondassero su di lui, era già scomparso.
Anche se sconvolti per la perdita del loro compagno, tutti tirarono un sospiro di sollievo.
Il peggio era passato.

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