Capitolo 23: Truth (terza parte)

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Capitolo 23: Truth (terza parte)

Olivia si schiarì la voce, poi proseguì con la spiegazione sul passato di Gabriele.

"Passarono i mesi in questo modo, la mia famiglia tentò in tutti i modi di far riconciliare padre e figlio, ma Gabriele non voleva saperne.

Ad un certo punto il ragazzo venne a sapere che il padre si era trasferito a Bolzano per lavorare, non voleva più restare in quel vecchio focolare da solo.

E così, visto che il nostro appartamentino era piccolo e piuttosto affollato, Gabriele decise di tornare in Trentino per andare a vivere con mia nonna, essendo anche lei molto anziana e sempre sola.

Gabriele è rimasto con mia nonna per molti anni e si è preso cura di lei, nel frattempo ha studiato e ha frequentato dei corsi consigliatigli da mio padre. Ogni estate quando tornavo per le vacanze, passavamo tutto il nostro tempo insieme, quella fotografia infatti risale a pochi anni dopo il litigio con il padre.

Quando nonna se ne andò, lui avendo fatto dei lavoretti e messo da parte dei soldi, si trasferì definitivamente a Roma per cercare di entrare in una speciale accademia, ci riuscì e anni dopo divenne un agente segreto, lavorando nell'agenzia presieduta da mio padre.

Suo padre ha cercato di rintracciarlo un paio di volte, ma senza successo, nonostante noi non fossimo del tutto d'accordo con la presa di posizione da parte di Gabriele, ma oramai era maggiorenne e la vita era la sua..."

"ERA infatti, è il tempo verbale giusto!" risuonò improvvisamente, dopo un lasso di tempo interminabile, la voce di Gabriele dal fondo della stanza.

"Perché parli al passato, Gabriele?" domandò Fiamma, notando che Eleonora in tutto ciò non riusciva ad aprire bocca.

"Perché ovviamente dopo tutto quello che hanno fatto per me, come la qui presente Olivia non manca di rinfacciarmi ogni due per tre, figuriamoci se potevo rifiutarmi di collaborare con lei in questa dannata missione!" disse lui aspro.

"Ne abbiamo già parlato altre volte, Gabriele, se avessi avuto un'alternativa non ti avrei mai chiesto di fare questo per me!" ribatté la Saintclair cupa.

"Una scelta c'era, abbandonare questa follia e andare avanti normalmente con le nostre vite, sapevi quanto mi fosse già costata questa storia!" disse lui in tono profondamente amareggiato, ma collerico allo stesso tempo.

"Hai ragione, ne abbiamo parlato più volte, a questo punto il litigio con tuo padre è stato inutile è vero, ma proprio per questo noi ti abbiamo incoraggiato più volte a cercarlo e a riprendere i contatti!" disse la Saintclair seccata.

"Certo, per vedermi sbattere la porta in faccia o peggio per sentirmi rinfacciare quanto sia stato inutile tutto quello che ho fatto fin ora per sfuggire a questa cosa. Che questa missione fa parte dei miei piani e che lui mi aveva avvertito e aveva ragione sin dall'inizio. No, grazie, Olivia! Preferisco risparmiarmi almeno quest'ultima umiliazione!" rispose duramente l'uomo.

"E comunque..." continuò lui, "l'unica consolazione in tutto ciò per me, non è fare contenta te o mio padre, ma sapere che almeno realizzerò i desideri dei nostri nonni, loro credevano fermamente in questo progetto, Lucia me ne ha parlato spesso nel periodo in cui ho abitato da lei!"

"Ecco, allora smettila di farmi sentire continuamente in colpa e andiamo avanti con la missione, visto che piano piano sta iniziando a decollare!" si impuntò la Saintclair.

"Sì grazie ad Eleonora che ha avuto l'intuizione che l'indizio si trovasse nella sua poesia, altrimenti saremmo punto e a capo. Ah, a proposito, visto che siamo in vena di confessioni, vi basti sapere che le uniche cose di cui è a conoscenza Olivia, sono le stesse che avete potuto leggere anche voi nel libro, né più, né meno. Quindi non confidate troppo nelle sue improvvise rivelazioni, perché da qui in poi siamo tutti sullo stesso piano!" disse l'uomo.

"Escluso il fatto che lei è l'unica a poter sbloccare le strutture con le sue melodie!" ribatté Fiamma.

"Sì escluso quello!" rispose Gabriele.

"Ed escluse le informazioni sulla MIA famiglia!" tuonò improvvisamente Eleonora.

"Già!" confermò lui mesto," non me ne sono dimenticato, ma ti assicuro che se sapessi dove si trovano te lo avrei già detto!"

"Certo come no! Come hai finto di non sapere nulla fino a quando non ti ho confessato il mio vero nome e non ti ho fatto vedere il mio braccialetto. O come hai finto fino adesso di essere quello che non sei e di essere dalla mia parte! Per non parlare di altro...quanto ti sei spinto oltre per la tua Olivia!"

"Eleonora, non c'è nulla di finto in quello che c'è stato tra noi e che per me c'è ancora adesso! Ti prego di credermi e di perdonarmi, non ti mentirò mai più, sono stato costretto a farlo fino ad ora, ma da oggi sarà diverso. E fidati che se sapessi dove si trovano gli Alberigi te lo direi, ma è vero che hanno cambiato cognome e si sono trasferiti, non ho idea di dove si trovino attualmente!"

"Ma se non sei riuscito a scoprirlo tu che sei un agente, lei come avrebbe fatto? Quindi potrebbe essere una menzogna la sua!" ribatté Eleonora.

"No... sua nonna mi disse al tempo che Olivia era riuscita a scoprire dove fossero andati i tuoi genitori e le loro nuove identità, grazie a delle informazioni che al tempo solo la madre di Olivia conosceva, infatti lei e tua madre erano amiche prima che quest'ultima decidesse di abbandonarti e sparire nel nulla. Il problema è che io non domandai niente su di loro a Lucia, in fondo quanto poteva interessarmi? Io non avevo intenzione di partecipare a questa cosa, ma lei sperava che un giorno potessi cambiare idea e quindi mi parlava spesso di questi fatti, ma non sono mai entrato nel dettaglio. Per quanto riguarda Olivia e sua madre, ultimamente ho provato a farle parlare, ma non c'è stato modo e dopo quello che appunto hanno fatto per me, non potrei mai obbligarle a farlo, mi dispiace."

"A me di più, Gabriele, fidati! Molto di più!" chiosò Eleonora esausta, poi prese il telefono e il suo zaino e si incamminò verso le scale, per uscire fuori da quel posto in cui l'aria si era fatta irrespirabile.

Nota autrice: Ciao ragazzi, qualche giorno fa ho ricontrollato il capitolo precedente e ho trovato diversi errori di distrazione, tra cui un predicato verbale che avevo modificato, senza accorgermi però che nel mezzo era rimasto l'ausiliare del predicato verbale precedente e quindi era venuto fuori un verbo assurdo. Vi assicuro che rileggo i testi più volte prima di pubblicarli, ma un po' per le modifiche che faccio all'ultimo, un po' a volte per mancanza di concentrazione, ogni tanto mi scappano errori di questo genere. Sappiate comunque che ogni dieci capitoli di solito faccio una revisione e quindi man mano dovrei sistemare queste cose! A presto!😊💙

Hellionor IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora