Capitolo 26: Snowflake
Eleonora si avvicinò, con passo felpato, ai posti di Olivia e Gabriele. Mentre la corvina sembrava perfettamente a proprio agio, l'agente invece non sembrava così tranquillo, effettivamente Fiamma non aveva tutti i torti nel dire che pareva un'anima in pena.
Continuava infatti a cliccare nervosamente sul telefono; la ragazza notò le cuffie nelle sue orecchie: quindi stava ascoltando qualcosa, della musica probabilmente, ma si stava vistosamente innervosendo.
Una volta avvicinatasi abbastanza da farsi scorgere però, cambiò improvvisamente idea. Che pessimo piano quello di Fiamma, non le avrebbero mai dato quella foto e in più avrebbe fatto pure la figura della patetica.
Fece per girare i tacchi e andarsene, ma una voce interruppe i propri pensieri: "Mi scusi, signorina, non può stare qua in piedi nel corridoio, l'aereo sta per atterrare!"
La ragazza si voltò e si trovò faccia a faccia con una hostess: una donna di mezz'età, piuttosto distinta e dalla parvenza rigida.
"Che cosa? È già passato tutto questo tempo?!" mormorò la ragazza, poi fece per scusarsi e tornare indietro, ma una mano la afferrò per una manica della camicia e d'improvviso si ritrovò seduta sulle ginocchia di Olivia, la quale le fece segno di spostarsi nel sedile, a fianco a lei, rimasto libero.
"Che cosa diamine fai?! Abbiamo detto di NON attirare l'attenzione, capisci cosa significa NON?! O devi metterti sempre in bella mostra per accaparrarti la scena?! Disse la Saintclair con sguardo arcigno.
Nel frattempo Gabriele continuava a far finta di niente e ad ascoltare la musica o qualsiasi altra cosa stesse facendo.
"Stavo andando al bagno, adesso torno al mio posto!" bofonchiò Eleonora, sul punto di andarsene, ma appena fece per alzarsi Olivia la ributtò a sedere.
"Il bagno è dall'altra parte, principessa! Dimmi che cosa stavi combinando e ti lascio andare!" le intimò la corvina.
"Bene, ero venuta qui perché volevo dare nuovamente un'occhiata alla fotografia della struttura in Giappone; magari ci è sfuggito qualcosa!" le disse la ragazza sottovoce.
"Bosco!" sentì pronunciare improvvisamente alle sue spalle. Pensò che Gabriele stesse facendo una registrazione vocale o qualcosa di simile, ma improvvisamente scandì nuovamente le stesse cinque lettere.
Eleonora si voltò confusa verso di lui e vide che la stava fissando.
"Gli altri non vedrebbero altro che il bosco di larici, nessuna struttura, niente di più!" disse lui in un modo così apparentemente calmo e morigerato che alla ragazza fece ribollire il sangue, sentì naso e orecchie improvvisamente irrorate di ira liquida.
"Qualcuno ha chiesto la tua opinione?!" lo fulminò la giovane con lo sguardo.
"Sappiamo che avete il Libro delle Origini, era solo questione di tempo prima che saltasse fuori questa domanda. Adesso lo sapete, solo noi quattro vediamo le strutture!" rispose lui sussurrando per non farsi sentire.
Eleonora provò nuovamente ad alzarsi per andarsene, ma improvvisamente si ritrovò scaraventata sul petto dell'uomo che la sorreggeva saldamente per le braccia.
"Siamo giunti a destinazione. Benvenuti a Praga!" esordì una giovane hostess dall'aria serena e cordiale, sicuramente molto più di quella che l'aveva ammonita poco prima.
La ragazza puntò, per qualche secondo, i suoi occhi in quelli dell'uomo. Per un attimo si era spaventata per via del brusco atterraggio, ma poi, come sempre, il tocco avvolgente di Gabriele l'aveva fatta sentire immediatamente al sicuro.
La ragazza però non volle pensarci, così si scansò immediatamente e una volta ricomposta raggiunse Fiamma, per raccontarle della fotografia e per apprestarsi a scendere da lì.
Una volta scese le scale, un vento gelido attraversò loro le ossa, guardarono in alto: stava nevicando. Bastò fare qualche ulteriore passo per vedere che c'erano dei cumuli di neve ammucchiati ai bordi dell'aeroporto, non doveva essere il primo giorno in cui nevicava e anche se non molto fitta, la neve tendeva ad attecchire molto bene a terra.
Non erano molte le occasioni in cui Eleonora aveva avuto l'opportunità di vedere la neve, c'era sempre qualcosa di misterioso e contemplativo in quell'evento atmosferico, finché restava nei limiti ovviamente.
Mentre meditava su quelle cose, un fiocco gelato si posò sulla sua mano calda e le scivolò giù dal palmo come una lacrima. Sentì un brivido, come se quei fiocchi stessero lavando via qualcosa da dentro di lei, ne aveva bisogno pensò, aveva bisogno di ricongiungersi per un attimo con la natura, aveva bisogno di sentirsi nuovamente parte di qualcosa, qualcosa che non cercasse di circuirla e raggirarla pochi attimi dopo.
A scuoterla dal suo torpore però ci pensò Fiamma, passandole una mano davanti agli occhi:" Ohi ci sei?! È arrivato il taxi dobbiamo andare!"
"Il taxi..." ripeté lei per un attimo, come imbambolata. "Sì, il caro agente deve essere a corto di fondi, niente mezzi privati ad attenderci questa volta! Forse il papi di Olivia gli ha tagliato i fondi!"
La mora sentì quella battuta, pronunciata volutamente dalla rossa a voce troppo alta e ribatté a mezza voce:" Non abbiamo avuto abbastanza tempo per organizzarci, tra una settimana sarà già dicembre e abbiamo ancora pochi mesi per portare a termine il progetto! Comunque entro domani avremo un mezzo per raggiungere Tursko, per stanotte resteremo a Praga, in città!"
"Certo, certo, come dici tu Olivia! Adesso andiamo però, il tassista ci sta facendo segno di salire!" disse la Parini incamminandosi verso la portiera dell'auto.
Nota autrice: Ciao ragazzi, come sapete per il momento non riesco a pubblicare più di un capitolo a settimana, essendo però un po' indietro rispetto alla mia tabella di marcia vorrei provare a pubblicare il seguito in questo fine settimana, non vi prometto niente, ma ci proverò! A presto!💙
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Hellionor II
FantasySequel di Hellionor : (Nell'introduzione troverete un riassunto oppure potete trovare Hellionor sul mio profilo) Duemilaventitre, sono passati poco più di due anni dal primo incontro tra Fiamma ed Eleonora. In un giorno d'autunno, l'agente sotto cop...