Capitolo 11: La fenice

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Capitolo 11: La fenice

I due rimasero abbracciati nella vasca per un po', fino a quando Eleonora fece scorrere un polpastrello sul tatuaggio del ragazzo, il quale si irrigidì, cosa che fece anche lei a sua volta, sentendo che sotto il profilo della fenice tatuata, sembrava esserci un'enorme cicatrice.

Lei lo guardò con aria un po' smarrita, lui vedendo il volto di lei quasi sbiancare, si riprese e cercò di stemperare la situazione, sorridendole e baciandole il collo.

Ma lei si voltò seria verso di lui:" Gabriele, che cos'è quella cicatrice? È vastissima!"

"Non è niente di che, screzi del passato, ho tatuato la fenice sopra a posta per non doverci pensare più, non roviniamo il momento!" disse lui.

"Va bene come vuoi!" rispose la ragazza un po' incupita, mentre con la mano destra gli accarezzava il viso.

D'un tratto però, la loro quiete fu interrotta da degli schiamazzi al piano di sotto, quelle due stavano ancora litigando, così i due giovani dovettero alzarsi dalla vasca, rivestirsi e andare a sistemare la situazione incresciosa, prima che Aki si preoccupasse.

"Sei una subdola carogna, Olivia!" urlò Fiamma ad un passo dalla faccia della Saintclair. "Insultarmi non ti aiuterà né a dimenticare quello che c'è stato tra noi, né a venire a capo di questa faccenda!" ribatté la donna corvina, impassibile.

"Bene, per me la questione finisce qua, adesso vado a preparare i bagagli e domani me ne tornerò a Firenze!" disse Fiamma e fece per incamminarsi verso le scale, ma Olivia le si parò di fronte:" E come farai? Con quale mezzo te ne tornerai a casa?"

"Mi farò accompagnare da Gabriele fino a Kyoto, da lì prenderò un treno fino all'aeroporto più vicino, dopo di che bon voyage e tanti auguri per il tuo progetto scellerato!" disse lei con un ghigno, poi si voltò e dietro di lei vide Gabriele ed Eleonora che stavano assistendo alla conversazione, pronti ad intervenire qualora la situazione fosse degenerata.

"Dico bene, agente?!" domandò lei in cerca di approvazione, ma Gabriele titubò un attimo e poi le rispose:" Se hai intenzione di mollarci proprio adesso che abbiamo una pista in mano, non sarò io a fermarti, ma nemmeno ti aiuterò, siamo venuti qua tutti insieme, ci siamo tutti dentro fino al collo, Eleonora ha passato una prova non semplice eppure vuole andare avanti, perché tu vuoi abbandonarci proprio adesso?!"

Fiamma lo guardò con aria assolutamente sconvolta, quasi come se l'avesse insultata e poi sibilò:" Pista? Quale sarebbe questa pista? Una mappa con una zona dorata e una poesia? Non prendiamoci in giro, siamo venuti qua come degli incoscienti, senza prima appurare quale fosse il piano di questa pazza, se tu avessi voluto avresti potuto farla parlare e invece siamo ancora qui a chiederci dove andare e cosa fare. Il fatto è semplice, se lei parla io rimango, altrimenti me ne vado domani stesso, con o senza il tuo aiuto. Sei d'accordo, Eleonora?!" Disse rivolgendo questa volta il suo sguardo verso la ragazza.

La giovane rivolse gli occhi a terra:" Io...in realtà vorrei saperne di più, prima o poi Olivia parlerà, è inutile forzarla, diamole ancora un po' di tempo, poi se dovesse continuare su questa linea, abbandonerò anche io la barca!"

"Sei assurda, pur di non dare torto o metterti contro al fidanzatino, sei disposta a voltarmi le spalle, mi ricorderò di questo, sappilo!" disse Fiamma adirata.

Poi si avviò come una furia verso le scale, Eleonora provò a fermarla per un braccio, ma la Parini si divincolò in modo aggressivo e proseguì il suo cammino.

"Lasciatela fare!" disse Olivia, appena sentì il rumore della stanza da letto chiudersi" ormai la conosco, non se ne andrà mai senza il benestare della sua beniamina!"

Disse rivolgendo uno sguardo allusivo verso Eleonora, la quale si imbarazzò, destando un leggero fastidio anche in Gabriele.

"Olivia...io ho cercato di essere diplomatica per salvare la situazione, ma adesso anche io sono davvero stanca, adesso ci sediamo qua fuori, mangiamo un boccone e intanto tu mi accennerai qualcosa, altrimenti anche io me ne andrò con Fiamma e tra parentesi, non la conosci così bene come credi, altrimenti sapresti che domani mattina se la situazione rimarrà tale, di Fiamma non troverai nemmeno l'ombra!" disse la ragazza in tono severo, poi invitò la Saintclair a prendere il suo Bento e a sedersi con lei a mangiare, in una piccola terrazza interna che dava su un cortiletto composto da migliaia di sassolini bianchi e una fontana a forma di ninfea al centro.

Hellionor IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora