Capitolo 28: Tursko
Il giorno seguente, Eleonora si svegliò nel letto di una stanza d'hotel, ancora vestita e con qualche postumo dovuto alla serata alcolica del giorno prima.
La prima cosa che le venne in mente fu il consiglio datole da Gabriele:" devi bere tanta acqua".
Si mise a sedere e perlustrò con sguardo bramoso la camera in cerca di un piccolo frigobar dove poter trovare dell'acqua, per poi rendersi conto, dopo appena qualche secondo, che la bottiglia si trovava proprio lì di fianco a lei sul comodino, doveva essersene premurato Gabriele, pensò la giovane.
Mentre si dissetava avidamente, rifletté sul comportamento esemplare che l'uomo aveva tenuto la sera precedente nei suoi confronti e si imbarazzò anche un po', ricordando come invece si era approcciata lei.
Proprio mentre un sentore caldo attraversava le sue guance, qualcuno bussò alla porta, si trattava di Fiamma che le aveva portato la colazione.
"Buongiorno raggio di sole!" proruppe ironicamente la rossa, mentre entrava a tastoni in quella penombra, con un vassoio in mano.
"La colazione a buffet è finita cerca mezz'ora fa, abbiamo pensato di lasciarti dormire ancora un po', visti i bagordi di ieri sera! A proposito, come ti senti?" le sussurrò la donna con tono mellifluo.
"Sono stata peggio!" Mi vergogno solo per come mi sono comportata con Gabriele, è stato imbarazzante?" domandò la ragazza ancora in pena.
"Io non ho visto, né sentito niente! Ero a fare la lotta con Olivia, come al solito!" la rincuorò la rossa sorridendole.
E proprio in quell'attimo, un altro tamburellare di dita si propagò dalla porta, era un tocco troppo delicato per essere quello dell'agente, ma allo stesso tempo troppo insistente per essere una cameriera e al check-out mancava circa un'ora.
"Mhmm, eccoci, secondo round!" bofonchiò Fiamma tra sé e sé, "vieni Olivia entra pure, Eleonora si sente bene!"
A quel punto la corvina spalancò la porta e fece il suo ingresso trionfale:" Buongiornooo mie care, come si sente sua maestà?! Su, su fuori dal letto tra mezz'ora partiamo per Tursko!" esclamò la donna mentre tirava le tende che adornavano la grande finestra, facendo sì che la luce del mattino rimbalzasse dritta in testa alla ragazza ancora assonnata.
"Il mattino ha l'or..." fece per proseguire la Saintclair, ma Eleonora si alzò di scatto e la interruppe:" Si sì ho capito, mi vesto! Tra mezz'ora partiamo, ci vediamo giù!"
"Va bene principessa a dopo!" rispose la Saintclair stringendosi nelle spalle e voltandosi per andarsene.
Prima che potesse varcare la soglia della porta però, Eleonora richiamò la sua attenzione:" Ah, Olivia..."
"Sì?!" rispose lei con aria apparentemente indifferente.
"Grazie per avermi accompagnata in hotel ieri sera e ringrazia anche Gabriele per avermi fatto portare l'acqua!"
"Non c'è di che! La farò addebitare sul tuo conto!" le disse lei facendole l'occhiolino ed uscendo dalla stanza.
Una manciata di minuti dopo i quattro si ritrovarono nella hall dell'hotel, saldarono il conto e si diressero verso la porta girevole.
Appena varcata la soglia, trovarono un SUV grigio antracite, ultimo modello, parcheggiato proprio di fronte all'ingresso.
Fiamma iniziò a guardarsi intorno:" Allora dov'è la nostra bagnarola? Forse è parcheggiata dietro quell'imponente fregata?" ironizzò la Parini.
"Ahhhh, abbiamo un lupo di mare tra noi!" ribatté Gabriele divertito," allora nostromo salga a bordo della fregata qui innanzi che leviamo l'ancora!"
Fiamma guardò Gabriele sbigottita indicando l'auto:" Lì sopra?! Ti hanno promosso di grado forse?!"
"Sì adesso è uno 007!" intervenne Eleonora allegramente nel discorso, per poi rendersi conto di aver parlato a voce alta e inabissandosi di fronte allo sguardo altamente divertito dell'agente che la fissava intensamente.
"Va bene partiamo! Parini imposti la rotta!" disse lui improvvisamente, schiodando i propri occhi da quelli della ragazza. E così partirono alla volta di Tursko.
Dopo un breve tratto di strada giunsero alla meta e, come avevano avuto modo di constatare su internet, si ritrovarono di fronte ad ettari ed ettari di prateria, intervallati ogni tanto da qualche piccolo complesso residenziale.
"Beh, non c'è traccia di un abete qui intorno!" esclamò la Parini, "a questo punto credo che il dipinto collegato a questa struttura, sia il castello nella prateria. Di prato ce n'è tanto...non resta che trovare il castello!"
"Grazie Fiamma di aver ribadito l'ovvio come al tuo solito!" disse la Saintclair tirando fuori la fotografia del dipinto menzionato e consegnandola a Gabriele. "Iniziamo a cercare!" chiosò infine.
I quattro si misero in cammino, fecero diversi metri, la prateria era intervallata da tratti più erbosi ad altri più brulli, con un sottile strato di neve sulla superficie. D'un tratto videro una specie di collinetta, si incamminarono in quella direzione e salirono di qualche passo finché in lontananza non videro la cima di una torre, di quello che a colpo d'occhio sembrava una sorta di castello.
A quel punto affrettarono il passo, fin quasi a correre, per raggiungere la struttura. Non appena furono abbastanza vicini, la sagoma del castello iniziò a prender forma sotto i loro occhi, era una specie di vecchia fortezza arroccata, i bastioni erano un po' malandati, ma il resto era in perfetto stato.
Anche in questo caso però non c'era traccia di ingresso, l'unica cosa che campeggiava sulla facciata frontale della fortezza, apparentemente inespugnabile, era il solito rilievo: simile a un pulsante, con sopra un'incisione raffigurante, in questo caso, un cavalletto da pittura.
"Qualcosa mi dice che stavolta tocca a te!" disse Gabriele lanciando uno sguardo alla Parini.
"Sì, ci ero arrivata...purtroppo!" rispose la donna con un sorriso tutt'altro che allegro, poi si voltò verso Olivia e disse:" Avanti pifferaio magico sblocca questa porta!"
"Quanta fretta Parini! Stai tranquilla non scappa la tua reggia! A proposito, Principessa qui si sentirà perfettamente a suo agio, potrebbe fare gli onori di casa!" ribatté la Saintclair.
"Avanti suona il tuo brano e fai poco la spiritosa!" intervenne Eleonora lapidaria.
"E va bene..." rispose Olivia, poi estrasse il flauto di Pan e intonò la sua melodia. Una volta terminato il brano, aguzzarono tutti la vista in cerca di un apertura e tesero le orecchie per poter captare qualche strano rumore meccanico, ma niente... la fortezza era praticamente tale e quale a prima o almeno così sembrava.
D' un tratto però mentre perlustravano le pareti, Eleonora gridò:" Ehi venite qua, si è creata una piccola apertura sul rilievo raffigurante il cavalletto, sembra che ci sia qualcosa qua dentro!"
Gli altri tre corsero a vedere, tutti notarono qualcosa di sottile incastrato in quella fessura, ma l'unica che riuscì ad estrarlo fu proprio Fiamma.
Appena le sue dita accarezzarono le setole morbide e il fusto legnoso, la pittrice non ebbe il minimo dubbio, senza nemmeno il bisogno di osservarlo, lei si rivolse ai compagni di viaggio ed esclamò:" Si tratta di un pennello da pittura!"
Nota autrice: Ciao ragazzi, ho impiegato un po' di più stavolta per scrivere questo capitolo, spero che l'attesa sia valsa la pena; nei prossimi capitoli scopriremo di più su questa misteriosa struttura. Se vi va di lasciare un commentino qui sotto o in privato, per farmi sapere che cosa ne pensate attualmente della storia, sarebbe molto utile per me!💕
P.S A differenza delle descrizioni dei luoghi dei capitoli precedenti, che sono molto più realistiche, grazie anche a delle ricerche su internet; in questo capitolo sono andata molto di fantasia, quindi la descrizione non sarà perfettamente rispondente alla realtà!😊
A presto! Eleonorahope93💙
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Hellionor II
FantasySequel di Hellionor : (Nell'introduzione troverete un riassunto oppure potete trovare Hellionor sul mio profilo) Duemilaventitre, sono passati poco più di due anni dal primo incontro tra Fiamma ed Eleonora. In un giorno d'autunno, l'agente sotto cop...