Capitolo 8: "Not again!"

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Capitolo 8: "Not again!"

Una volta aperta la porta, di fronte a loro trovarono una scala a chiocciola, salirono fino ad arrivare al secondo piano di quella strana struttura.

Si affacciarono all'ingresso e il volto di Eleonora sbiancò nuovamente:" No, non un'altra volta!". Infatti la ragazza era convinta di aver già fatto la propria parte lì dentro e che il resto sarebbe toccato agli altri e invece vide con orrore che la stanza del secondo piano era identica a quella del primo, stesso corridoio di parole e in fondo l'ennesima porta chiusa.

Gabriele le cinse le spalle e disse:" Non temere, non è detto che sia nuovamente per te!"

Ma la ragazza aveva il presentimento che non fosse così, iniziò a pensare che quell'incisione all'ingresso raffigurante una piuma, potesse rappresentare la scrittura e che quel posto volesse qualcosa proprio da lei.

Dopo aver nuovamente ispezionato la porta in fondo al corridoio, anch'essa mancante di dei tasselli e non apribile in nessun altro modo, decisero di intraprendere nuovamente il percorso di parole.

"Una nuova esperienza mi attende, spero di esserne all'altezza e a pensarci bene sembra quasi un sogno!" tradusse Gabriele per tutti. Eleonora alzò la mano con un sorrisetto sbilenco:" Ecco qua la vincitrice, è mia pure questa!". Fiamma le mise una mano su un fianco e la accompagnò in quel modo per tutto il corridoio cercando di darle coraggio.

"Forse eravamo troppo simili e forse era il momento sbagliato, ma improvvisamente mi sentivo capita e stavo bene!" lesse a voce alta Gabriele e la ragazza gli fece segno di proseguire, anche quella l'aveva scritta e lo ricordava ancora molto bene.

"Ho bisogno di te, non lasciarmi adesso gli dissi prima di voltarmi!", Gabriele sussurrò queste parole a mezza voce, quasi come se percepisse che quella fosse la frase fuori posto e infatti Eleonora si bloccò nuovamente come era accaduto poco prima al piano inferiore.

"Non l'hai scritta tu, giusto?!" le domandò lui con sguardo d'intesa. "Esatto! Proviamo a scardinare i tasselli!" rispose questa volta molto calma, l'agente si chinò e provò ad estrarli, ma non ci riuscì:" No, questi non vogliono togliersi!" disse lui pensando bene alle successive parole da pronunciare, non voleva dare ad intendere che non fosse quella la frase che non aveva scritto, già ci era rimasta male una volta per non essere stata creduta, così continuò a pensare, quando improvvisamente qualcuno dietro di loro si avvicinò:" Salve, sono sempre io, quella intelligente del gruppo...perché non provi a farlo fare a lei, come al piano di sotto?"

Impossibile non riconoscere il tono caustico della Saintclair, il volto di Olivia era ad un palmo della sua spalla e sorrideva beffardamente. Nonostante gli dolesse ammetterlo, la donna corvina non aveva tutti i torti, la sua idea avrebbe potuto funzionare e così prima ancora che potesse proferir parola, Gabriele vide Eleonora chinarsi per provare ad estrarre i tasselli ed infatti pochi attimi dopo, li porse nelle sue mani.

"Grazie Olivia...non c'è di che Eleonora!" mimò la Saintclair parlando con se stessa. "Ma grazie di cosa, se siamo qui è per causa tua e sicuramente l'unica che ci guadagnerà qualcosa da tutto questo sei proprio tu!" si intromise Fiamma adirata.

"E allora che sei venuta a fare?" le domandò Olivia per provocarla. "Me lo sto domandando anche io da giorni, probabilmente voglio capire a cosa ho contribuito decidendo ingenuamente di collaborare con te ai tempi!" rispose Fiamma.

"Brava, è giusto che tu ti prenda le tue responsabilità, ci sei dentro quanto noi!" disse Olivia cristallina. Prima ancora che la Parini potesse rispondere, Gabriele si mise in mezzo e bloccò la baraonda:" Forza andiamo ad aprire quella porta!" disse come un vero leader e si avviò verso di essa.

Una volta di fronte alla porta, porse i tasselli ad Eleonora, la quale li incastrò nei vari buchi, sempre nell'ordine di composizione della frase e anche stavolta il meccanismo scattò.

Poi la ragazza si voltò verso gli altri membri del gruppo e con fare esasperato disse:" Spero vivamente di non dover attraversare nuovamente un fiume di caratteri giapponesi!"

"Tranquilla," disse Olivia, "qualcosa mi dice che le sabbie mobili terminano qua!" e le fece un occhiolino stranamente incoraggiante.

Hellionor IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora