47. andiamo

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Marta's pov
Parliamo fino alle 8, quando suona la campanella e dobbiamo entrare in classe.
Ho scoperto di avere un sacco di cose in comune con lei, non pensavo.
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Stiamo uscendo, le ore sono passate abbastanza velocemente.
Visto che sono i primi giorni ne abbiamo fatte 4.
Mentre sto dicendo a Mariasole che stamattina sono caduta per le scale, sobbalzo.
Sobbalzo perché vedo il bus che passa.
L'ho perso, cazzo.
Sbuffo.
Mar: tutto ok?
M: quello
Le indico l'auto che passava.
M: è l'auto che prendo per tornare a casa
Mar: ah, vabbè, prendi il prossimo
M: è tipo tra un ora
Mar: cazzo, se vuoi puoi venire da me, abito qui vicino
M: no, ma non voglio disturbare, al massimo mi vado a fare un giro
Mar: macchè, ma non disturbi, così magari ci conosciamo anche meglio, sei l'unica della classe che mi sta simpatica
Sorrido alla sua affermazione.
Mar: poi puoi rimanere anche fino ad aspettare il bus dopo ancora
Che carina.
M: ok, chiamo mia mamma e glielo dico 
Mar: ok, nel mentre chiamo anch'io mia mamma per dirle di aggiungere un posto a pranzo
Annuisco e mi allontano un po', timorosa della reazione di mia madre quando le dirò che ho perso l'auto.
Sospiro e avvio la chiamata.
Mm: Marta, tesoro, tutto bene? Sei sull'auto?
M: ehm... sì, tutto bene, ma ho perso l'auto
Sta in silenzio qualche istante.
Credetemi se vi dico che sto sudando freddo.
M: mamma?
Mm: dai, tranquilla succede, mentre aspetti il prossimo ti conviene andare a mangiare un pezzo di pizza o morirai di fame
M: in realtà una ragazza della mia classe mi ha offerto di andare da lei
Mm: vi conoscete da due giorni...
Dice incerta.
M: lo so, ma oggi ho parlato praticamente solo con lei ed è l'unica che mi sta simpatica
Mm: va bene, ma stai attenta, a che ora torni
M: penso di prendere il bus delle 16
Mm: non è un po' tardi? Staresti da lei per 4 ore...
M: lei mi ha detto di aspettare il bus dopo ancora, cioè quello delle 16, lo sai che ad inizio settembre gli orari fanno sempre schifo
La sento sospirare.
Mm: va bene, ma 16 e non si discute
M: ok, grazie mamma, ti voglio bene
Mm: anch'io amore, anch'io
M: a dopo
Mm: a dopo
Attacco.
Pensavo in una reazione peggiore.
Noto che Mariasole aveva già finito di parlare al telefono, così vado da lei.
M: fatto
Mar: andiamo?
M: andiamo
Sorridiamo e ci incamminiamo.
Arriviamo da lei, mi presenta la madre, mangiamo e poi andiamo nella sua camera.
Mi racconta che il padre ha abbandonato lei e la madre qualche anno fa senza un apparente motivo, ora ha una nuova moglie e una nuova figlia a cui, a quanto pare, è più legato.
Ora sta asciugando le lacrime che le sono uscite ripensando a quell'uomo...
Mar: il fatto è che, io cosa gli ho fatto?
La guardo dispiaciuta.
Odio vedere le persone piangere, in momenti simili, poi...
La abbraccio e lei continua a singhiozzare sulla mia spalla.
Dopo alcuni minuti si calma e ricomincia a respirare normalmente.
M: sicura di star bene?
Mar: sì, ormai è andata, non posso farci nulla
Annuisco.
M: sai, sicuramente non sarà mai allo stesso livello, ma 4 anni fa persi mia nonna
Sospiro.
M: avevo 9 anni ed è morta 3 giorni prima del mio decimo compleanno
Cerco di trattenere le lacrime a quel ricordo e continuo a parlare.
M: lì per lì ho pianto solo subito dopo la notizia ed andai a casa di un'amica di mamma che ha una figlia che andava in classe con me, ero triste, ma riuscivo facilmente a non pensarci
Alzo lo sguardo verso Mary che mi guardava incitandomi a continuare.
M: finché poi, in seconda media iniziai a sentire un vuoto, piangevo tutte le sere e mi sentivo tremendamente in colpa per la sua morte. Ero convinta fosse colpa mia
Mar: perché?
M: quando mia nonna morì io ero sul letto a scrivere su un quadernino che avevo appena comprato, mia madre era a casa sua per darle la spesa che avevamo fatto per lei, finché il telefono di papà squillò
Sospiro.
Devo riuscire a continuare.
M: così risposi io, era mamma che chiedeva insistentemente di parlare con papà, io non gli diedi subito il telefono, ma dopo un po'. Appena passai il telefono a papà sentii mamma urlare "MIA MADRE SI STA SENTENDO MALE" mio padre si precipitò fuori la porta, visto che abitavamo una affianco all'altra, ed andò da lei
Vedo Mary sbarrare gli occhi.
M: così non sapevo cosa fare, iniziai a farmi idee si cosa potesse essere successo finché non vidi l'ambulanza parcheggiare fuori casa, suonarono al mio campanello, intuii subito che avessero sbagliato, aprii
Declutisco.
M: "hai chiamato te?", mi disse io scossi la testa per negare, non riuscivo a parlare, a fare niente, capendo la situazione mi salutò ed andò a suonare di fianco, a mia nonna
Ecco che scende la prima lacrima.
M: mi sedetti sul letto e rimasi a guardare un punto fisso pensando alla mia vita senza di lei e, per qualche secondo, ho anche chiesto aiuto a Dio
Arriva la seconda lacrima.
M: poi mi affacciai alla finestra per vedere la situazione e vidi i medici dell'ambulanza andare via senza mia nonna, non capivo, non capivo se dovessi essere felice, perché magari stava bene, o triste perché poteva essere morta
Mary mi stringe la mano.
M: tornai sul letto a pensare finché sentii il campanello suonare di nuovo, era papà subito iniziai a fargli 1000 domande a cui lui subito nemmeno rispose, poi guardò i miei occhi lucidi e mi disse "nonna non c'è più", scoppiai a piangere, era tutto per me mia nonna, tanto che dopo la morte facevo finta che non fosse mai esistita, pensando di non soffrire. In seconda media mi tornò il ricordo, sentivo che era colpa mia perché mi chiedevo cosa sarebbe successo se avessi passato subito il telefono a papà, mi tormentava questa incognita, andai perfino dalla psicologa scolastica, ottenendo risultati a dir poco inutili, ancora non sono riuscita a superare a tutti gli effetti la sua morte, ma ogni volta che vorrei parlare con lei scrivo tutto quello che vorrei dirle, come una lettera, poi la leggo ad alta voce sperando che, in qualche modo, mi possa sentire
Wow.
Non mi sono mai aperta in questo modo con una persona, nemmeno con Giulia e Gaia.
Ormai ero un fiume di lacrime ed il mio respiro irregolare, notai anche Mary con gli occhi lucidi.
Si era commossa.
Mi abbracciò subito.
Mi strinse forte.
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Eii!💕
Spero di non avervi fatto piangere, perché io sono un fiume!💕
Capitolo un po' più lungo perché non volevo mettere ansia su una cosa tanto importante e delicata.
Non sprecate il tempo che avete a disposizione, usate ogni secondo.
Consiglio da una che ci è passata...❤
P.S. le cose che ho scritto sono frutto della mia immaginazione, mia nonna si è morta, ma non così, ci tenevo a puntualizzarlo.💕

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