I'll always be with you

Le parole hanno sempre un peso

*TW! Bullismo, Cyberbullismo, autolesionismo, pensieri suicidi ed altre cose del genere! Leggete solo se siete sicuri! Se state passando qualcosa del genere, cercate aiuto!*

Che Peter fosse vittima di bullismo non era una cosa sconosciuta. Tutti i giorni veniva spinto sugli armadietti da Flash e i suoi amici, che lo picchiavano spesso a sangue, mentre i professori fingevano di non vederlo per non perdere i fondi che i genitori davano alla scuola; ancora peggio per Peter era il bullismo verbale ed emotivo che subiva ogni giorno a scuola, ma la parte ancora peggiore era tutti gli insulti e le denigrazioni che subiva quotidianamente sui social. E se questo non fosse abbastanza ogni giorno doveva subire gli insulti urlati da tutti coloro che odiavano il giovane supereroe, e soprattutto le notizie false che lo dipingevano come una minaccia, un pericolo pubblico.

Tutte queste cose lo stavano divorando dall'interno, e quelle frasi stavano lentamente prendendo sempre più spazio e volume nella sua testa. Ogni giorno Peter andava a dormire mentre quella maledetta vocina nella sua testa continuava a ripetergli che non valeva nulla, che era un essere inutile, che avrebbe fatto meglio a togliersi la vita perché non sarebbe mancato a nessuno, ma che anzi avrebbe smesso di essere un peso per chiunque.

Aveva iniziato a provare piacere nel dolore effimero dei tagli che si autoinfliggeva ogni sera prima di cadere in un sonno tormentato dagli incubi, e aveva iniziato a farsi colpire sempre più spesso quando usciva in pattuglia.

Ogni giorno, dopo che era uscito da scuola e aveva subito la sua solita dose di bullismo fisico e verbale quasi tutti i suoi compagni di classe gli mandavano screen della pagina Instagram che i suoi bulli avevano creato e dove lo insultavano molto pesantemente. I messaggi più frequenti che gli inviavano erano link di siti che vendevano corde o coltelli, con tanto di descrizione su come Peter avrebbe potuto usarli per togliersi la vita. La maggior parte di loro non lo pensava davvero e credeva che fosse solo uno scherzo innocente, ma questo non voleva dire che le loro parole facessero meno male.

La giornata di scuola era finita, e Peter era tornato a casa; si stava cambiando per uscire un pattugliamento quando il suo telefono vibrò. Era Flash. Peter non fu sorpreso di trovare l'ennesimo messaggio che lo esortava al suicidio, ma questo gli fece più male del solito.

<<Muori.>> Diceva Flash.

Nel messaggio successivo c'era una foto di Flash con la sua famiglia, mentre tutti sorridevano felici, e sotto c'era scritto

<<Sei tu la ragione per cui praticamente tutta la tua famiglia è morta. Non mi stupirei se tua zia stesse cercando un modo per liberarsi di te. Fai un favore a tutti. Risparmiale la fatica. Muori.>>

Peter si infilò la maschera e uscì saltando fuori dalla finestra, mentre la fastidiosa vocina che da tempo occupava la sua testa iniziava a sussurrare.

'Sei solo un peso' diceva la vocina 'dovresti morire, non mancheresti a nessuno.'

'Perché credi che zia May ormai stia pochissimo a casa? Ovviamente vuole passare meno tempo possibile con te.'

'Perché credi che gli Avengers non ti chiamino mai per una missione? Perché sanno che sei inutile, e vogliono evitare di averti tra i piedi.'

Peter vide una rapina e saltò in mezzo alla donna e al ladro. La donna vittima della rapina fuggì, e il ladro rimase lì, con la pistola puntata contro il giovane supereroe.

Peter vide accadere tutto a rallentatore. Vide l'uomo premere il grilletto e osservò il proiettile venire verso di lui. 'Perché dovrei schivarlo?' si chiese 'Tanto non importerebbe a nessuno.' E così lasciò che la pallottola lo colpisse e che si conficcasse molto vicino al suo cuore. Il ladro fuggì, e Peter si accasciò a terra, mentre i sensi lo abbandonavano velocemente. Peter sapeva che avrebbe dovuto rialzarsi ed andare alla Torre per ricevere assistenza medica, ma la voce nella sua testa lo dissuase; dopotutto a chi sarebbe mancato se fosse morto?