Le parole hanno sempre un peso 2

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Ned stava facendo i compiti di chimica come ogni giovedì quando il suo telefono squillò. Sbuffando si alzò ed andò a rispondere, aggrottando la fronte quando vide che era un numero sconosciuto. "Peter non andrà a scuola per un po' ed avrà bisogno dei compiti e degli appunti. Puoi aiutare?" Ned capì che era Happy, ma fu sorpreso dalla richiesta: di solito Peter stava via fino a una settimana e recuperava poi, e ciò lo fece preoccupare "Cosa gli è successo? Sta bene? E' sveglio? Quando tornerà?" Chiese velocemente Ned, ed Happy simpatizzò con il povero ragazzo. "Sei libero questo pomeriggio?" Ned guardò i compiti di matematica e si mise velocemente le scarpe "Sì" rispose Ned "ti vengo a prendere. Sarò lì tra 10 minuti." Quando Ned arrivò alla macchina ed entrò Happy non partì subito, ma sospirò e si girò verso Ned. "Peter ... è stato dimesso dall'infermeria oggi. Ma ... mentalmente non sta bene; sai qualcosa del bullismo che ha subito?" Disse Happy cautamente "So che a scuola Flash a volte lo spintona e lo insulta, ma non sembrava che Peter ci desse molto peso." Disse Ned, iniziando a temere dove questa conversazione stava andando. "Dunque non sapevi nulla del cyber bullismo e delle aggressioni?" Chiese Happy. "No!" Esclamò Ned. "Cosa ... cosa hanno fatto?" Chiese piano, ed Happy sospirò. "Non conosco i dettagli, ma so che molti vostri compagni gli mandavano messaggi in cui lo esortavano a suicidarsi. In più Peter ha prestato ascolto agli articoli che dipingevano Spiderman come una minaccia, e quindi è stato distrutto." "E io non l'ho notato. Sono il suo migliore amico da anni. Ed io non l'ho notato." Mormorò Ned che venne velocemente sopraffatto dai sensi di colpa pensando a tutto ciò che Peter aveva passato. "Peter è molto bravo a nascondere quando è ferito, e tu lo sai bene." Lo rassicurò Happy. "Ma..." Ribatté Ned "Ma niente. Vuoi rimanere qui ad autocommiserarti o vuoi andare a vedere il tuo migliore amico e supportarlo?" Disse duramente Happy, e Ned non ebbe esitazione nella sua risposta. "Portami da lui, ti prego."

Quando le porte dell'ascensore si aprirono Ned trovò Peter in piedi, ma perso nei suoi pensieri, e Ned non poté fare a meno di correre ad abbracciarlo con tutta la forza che aveva in corpo. Peter fu preso alla sprovvista, ma quel contatto così familiare lo fece scoppiare in lacrime e stringere forte il suo migliore amico. Rimasero così per un bel po', e quando si staccarono andarono in camera di Peter, a costruire lego mentre ascoltavano musica pop, come facevano sempre quando erano più piccoli. Quel tempo ebbe un effetto benefico su entrambi i ragazzi, facendoli tornare almeno per qualche ora a tempi in cui tutto era più facile, e quando si separarono erano entrambi molto più in pace.

Poi Happy tornò con Zia May, che non fece altro che abbracciarlo e calmarlo. Anche quel contatto sapeva di casa per Peter, ma gli estenuanti e lunghissimi turni della zia gli avevano precluso quei contatti, portandolo a doversi trasferire alla Torre per non essere sempre solo a casa. Peter si addormentò circondato dal calore familiare della sua ultima parente in vita, ed in quel momento Pepper e Tony tornarono nell'attico della Torre. May si districò dall'abbraccio del nipote, profondamente addormentato, e fece scivolare nelle sue orecchie i suoi auricolari speciali che cancellavano i suoni esterni. May allora si piazzò davanti ai due e disse, con voce mortalmente calma. "Dove eravate?" "Siamo andati in tribunale per iniziare le pratiche della denuncia alla scuola e ..." "No. Dove eravate mentre tutto questo succedeva?" Lo interruppe May, ed entrambi furono pervasi dal senso di colpa; sapevano infatti che stavano disperatamente cercando di giustizia per Peter per soffocare la vergogna ce li tormentava per non aver notato cosa stava succedendo a Peter fino a quando non era stato quasi troppo tardi. "No..." Tutti si voltarono verso Peter, che si stava lentamente tirando a sedere sul divano. "Peter, fermo!" Esclamarono gli adulti, ma Peter non li ascoltò e dunque tutti si precipitarono da lui. "No... non datevi la colpa. E' colpa mia, non sono stato abbastanza forte, non avrei dovuto prendermela..." "No!" Esclamarono Tony, Pepper e May. "Non è colpa tua, chiaro?" "Non c'è niente che tu debba rimproverarti." "E' colpa di tutti fuorché tua, ok?" Dissero i tre, e Peter sospirò. "Allora se non è colpa mia non è neanche vostra. Io ve l'ho nascosto, e non ho cercato aiuto." Disse Peter fermo, e gli adulti sorrisero: era proprio da Peter preoccuparsi prima di ciò che provavano gli altri che dei suoi problemi. "Ci torneremo poi, ok?" Disse dolcemente May "Come ti sei svegliato?" Chiese Pepper, e Peter alzò le spalle "Non erano messe bene le cuffiette." Rispose Peter. May, Tony e Pepper si sistemarono intorno a lui, che si addormentò molto in fretta. May dopo qualche minuto si rivolse a Pepper e Tony "Avete fatto pentire quei bastardi per ciò che hanno fatto a Peter?" Chiese con un piccolo ghigno "Oh fidati." Rispose Tony molto soddisfatto. "Si pentiranno di essere nati."

BONUS!

Era una domenica come le altre fino a quando gli studenti la loro scuola era stata chiusa perché quasi tutti i professori erano stati accusati di corruzione e mancata reazione a gravi episodi di bullismo, da niente meno Tony Stark; arrivò poco dopo la notizia del quasi suicidio di Peter da Ned, che fece sentire molto in colpa tanti studenti. Eugene "Flash" Thompson e i suoi compagni più coinvolti negli episodi di bullismo ebbero un'ulteriore notizia inaspettata: una denuncia per aggressioni verbali e fisiche e cyber bullismo da parte di QUEL Tony Stark che non avevano alcuna possibilità di vincere.

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