Fratellone? Sorellina!

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Peter qui non è Spiderman, ed è il fratello biologico di Morgan

Peter e Morgan avevano perso i genitori quando erano molto piccoli, infatti Peter aveva 6 anni e Morgan solo 1, e per questo erano andati a vivere con gli zii, May e Ben; Ben però era morto un paio di anni dopo, e May lo aveva seguito quando Peter aveva 10 anni e Morgan 5. Peter non aveva lasciato però che i servizi sociali sapessero della loro situazione; era molto intelligente, sapeva che gli orfani che finivano nel sistema non facevano mai una bella fine, ne aveva incontrati molti a scuola; per questo aveva imparato a falsificare la firma di May a regola d'arte, aveva iniziato ad andare ai colloqui degli insegnati con i genitori, trovando ogni volta una scusa credibile per l'assenza di May, si era trovato un paio di lavoretti che gli permettevano di nutrire e vestire dignitosamente la sorellina, mentre lui mangiava al massimo una volta al giorno, e i suoi vestiti erano molto più sgualciti e messi decisamente peggio di quelli di Morgan, ma finché lei era felice lui era felice.

Un giorno però venne indetto nella scuola di Peter un concorso per un posto come stagista per la Stark Industrie. La paga sarebbe stata misera, molto più bassa di quelle di entrambi i suoi lavori, e non sarebbe riuscito in nessun modo a fare tutte e tre le cose mantenendo una condotta ineccepibile a scuola, cosa fondamentale se non voleva attirare l'attenzione degli insegnanti. Ma quello era il lavoro dei suoi sogni, e voleva davvero tanto cogliere quell'opportunità che, ne era cero, capitava una volta nella vita. Morgan aveva capito che c'era qualcosa che non andava. "Peter?" Chiese la bambina quella sera, quando, com'era tradizione, i due fratelli si stesero sul letto del letto a leggere un capitolo di una delle serie di fantascienza preferite di Peter quando aveva l'età della sorellina. "Sì cucciola?" Chiese Peter guardando la bambina; nonostante tutti i suoi impegni lavorativi e scolastici cercava di passare quell'oretta della sera con lei prima che fosse ora per la piccola di andare a dormire, anche a costo di stare sveglio tutta la notte per lavorare e fare i compiti. "Cosa c'è che non va?" Chiese lei. Peter sbarrò gli occhi, ma poi sorrise; ovviamente la sorellina si era accorta che c'era qualcosa che non andava, era molto sveglia per la sua età. Rispondere che non c''era niente che non andava non darebbe servito. "E' solo che c'è questo stage alla Stark Industrie, e io non posso provare, perché non avrei abbastanza tempo e dovrei lasciare uno dei due lavori che ho, ma poi on riuscirei più a comprarti il regalo di compleanno." Era solo una parte della verità, se l'avesse fatto lui avrebbe dovuto rinunciare a mangiare una volta al giorno, e se Morgan si fosse ammalata avrebbe avuto appena i soldi per guarirla, il regalo era solo la punta dell'iceberg. Morgan capì quanto il fratello ci tenesse ad andare in quel posto, e se tutto quello che serviva per rendere felice il suo fratellone era rinunciare a un regalo di compleanno, beh, lo avrebbe fatto volentieri. "Peter, per favore, prendi quello stage." E lo guardò con quegli occhi castani sgranati, e Peter non trovò più nessuna ragione per rifiutarsi. "Va bene cucciola. Adesso a dormire." Le disse Peter sorridendo e dandole un bacio sulla fronte. Morgan sorrise e disse "Buonanotte fratellone." Prima di chiudere gli occhi ed addormentarsi. Peter il giorno dopo fece il test per avere lo stage alla Stark Industrie, e dopo un mese gli annunciarono che ce l'aveva fatta. Mollò il suo lavoro come barista ma mantenne quello di cameriere, che pagava un pochino di più, e finalmente si ritrovò davanti alle porte della torre. Il suo colloquio andò bene, gli venne dato il suo badge e si mise al lavoro; le sue invenzioni attirarono l'occhi di Tony Stark, che s'incuriosì sul ragazzo, e per questo lo invitò nell'attico per parlarci, dopotutto una mano in laboratorio e un cervello in più potevano fare comodo.

Peter era estremamente nervoso, ma riuscì comunque a fare un'ottima impressione su Tony, che lo promosse a suo assistente personale. Tony e Peter si avvicinarono molto, e dopo qualche mese il multimiliardario iniziò a sentire il ragazzo come suo figlio; anche Pepper si avvicinò moltissimo al teenager. Tuttavia c'erano molti comportamenti di Peter che erano parecchio strani, ad esempio non arrivava mai prima delle 5 del pomeriggio e non si fermava mai oltre le 6, ed era troppo autosufficiente per la sua età, perché infatti sapeva fare tutte le mansioni domestiche, come cucinare, lavare sia a mano sia con la lavatrice, stendere, stirare e persino cucire, ma la curiosità e la preoccupazione divennero troppe quando Peter un giorno svenne davanti a lui; si riprese dopo una mezzoretta e disse che era colpa di un calo di zuccheri, ma Tony non ci credette; in verità Peter aveva continuato ad andare sia a lavorare sia a scuola anche quando si era preso una fortissima febbre che, non essendo stata curata, si trasformò in una malattia ben più grave. Per questo Tony, spinto dalla curiosità, un giorno decise di seguirlo per vedere cosa nascondeva davvero quel misterioso ragazzo. Si travestì come Natasha gli aveva insegnato e lo seguì sulla metro fino ad arrivare davanti a un ristorante nel Queens; osservò Peter entrare in una porta che diceva "riservata al personale" ed uscirne con un grembiule uguale a quello di tutti gli altri camerieri del ristorante. Spalancò gli occhi vedendolo lavorare in un altro posto che non fosse la Torre, ovviamente poteva farlo perché aveva bisogno di altri soldi per comprare qualcosa di particolarmente costoso, ma il ragazzo sembrava terribilmente familiare sia con il luogo sia con il resto del personale. Rimase lì vicino per ore, finché alle 10 di sera finalmente Peter si cambiò di nuovo e uscì dal ristorante, e Tony continuò a seguirlo fino un complesso di appartamenti nel cuore del Queens. Entrò nella tromba delle scale, e ascoltò la conversazione che li ragazzo stava avendo con uno sconosciuto. "Grazie signor Lewis per aver tenuto Morgan anche oggi." "Ma figurati Peter, è sempre un piacere." Rispose lo sconosciuto a Peter. Tony sapeva che Peter abitava al terzo piano, perciò senza farsi vedere salì sulle scale antincendio fino al terzo piano, dove trovò la finestra di quella che sembrava la camera di Peter aperta, dalla quale fece entrare un drone, in modo da vedere e sentire tutto quello che succedeva in quella casa. Si sedette sulla scala e tirò fuori il suo telefono; dallo schermo vide Peter che preparava la cena mentre una bambina chiacchierava amabilmente della sua giornata mentre faceva i compiti. Presto il pasto fu pronto, e i due si sedettero ad un tavolo sghembo, ma prima di mangiare i due dissero una preghiera, e fu così che Tony capì cosa era successo. "Signore, proteggi me e il mio fratellone, e salutaci mamma, papà, zia May e zio Ben, e grazie per il cibo che ci hai dato. Amen" Disse la bambina prima di fare un veloce segno della croce prima di cominciare a mangiare, mentre Peter la guardava annuendo ed intervenendo in alcuni punti del discorso della bambina, ma senza mangiare niente. Tony osservò mentre Peter sparecchiava e lavava le cose usate per la cena della sorellina mentre quest'ultima finiva di fare i compiti, e poi li vide cambiarsi per la notte e infilarsi entrambi nel letto della sorellina e leggevano un capitolo di un capitolo di fantascienza; poi Peter diede la buonanotte alla bambina e uscì. Tony manovrò il drone in modo tale che questo tornasse da lui, ma non si accorse che Morgan aveva notato l'oggetto e che lo stava seguendo curiosa, perciò quando la sentì parlare sobbalzò violentemente "Cosa ci fa qui signore?" Chiese la bambina, e Tony, una volta che si fu ripreso dallo spavento, rispose. "Sai, il tuo fratellone si stava comportando in modo strano recentemente, perciò sono venuto a vedere se stava bene." Disse Tony, nascondendo la parte in cui Peter era svenuto davanti ai suoi occhi. "Peter è il migliore fratellone del mondo. Dopo che zia May è morta saremmo dovuti andare all'orfanotrofio, e invece Peter ha fatto di tutto perché non venissimo presi. E' il migliore fratellone del mondo." Tony fece un sorriso dolceamaro, poteva vedere chiaramente l'affetto che i due fratelli provavano l'uno per l'altra, ma poteva anche vedere quante responsabilità e sacrifici stesse affrontando il ragazzo, che era decisamente troppo giovane per doverlo fare. "Tu sei Tony vero?" chiese innocentemente la bambina; Tony sorrise "Sì, sono io. Tu invece come ti chiami?" Chiese, e la bambina gli porse la manina "Piacere, io sono Morgan Parker." Disse la bambina "Piacere mio, io sono Tony Stark." Disse stringendo la mano di Morgan. I due parlarono per molto tempo, e Tony scoprì che Peter aveva parlato moltissimo di lui alla sorellina, facendo sì che lui diventasse un idolo per la bambina; sorrise, perché era una cosa molto "alla Peter".

Quando Tony tornò alla Torre si sedette sul letto, e si mise la testa tra le mani. Quando Pepper entrò nella stanza e lo trovò così capì che c'era qualcosa che non andava, perciò si sedette vicino a lui. "Cosa c'è?" Gli chiese, e Tony scosse la testa. "Ho scoperto cosa c'è che non va con Peter." Pepper s'irrigidì, anche lei si era affezionata molto al ragazzo. "Cosa c'è?" chiese facendo trasparire leggermente la sua preoccupazione. "E' solo. Non ha nessun adulto, niente padre, madre, zii o chiunque altro. E ti dirò di più. Ha una sorellina minore a cui fa da padre, madre e fratello, lavora per mantenere entrambi, si preoccupa che entrambi siano abbastanza presentabili e che la sorellina mangi abbastanza, ma senza farlo lui. Morgan, la sorellina, ha detto che sono passati anni dall'ultima volta che è stato da un medico, anche se si è ammalato, e che l'ultima volta che è stato male non si è né fermato né ha preso qualche medicina." Pepper ci mise qualche secondo ad assorbire tutte le informazioni che il marito le aveva appena dato, e quando finalmente ci riuscì si alzò "Vado a preparare i fogli per l'adozione di entrambi." Tony alzò la testa e sorrise "Sei la migliore." Disse alzandosi e posandole un veloce bacio sulle labbra.

Il giorno dopo era sabato, e Peter fu svegliato dal suono del campanello. Si alzò controvoglia ed, ancora mezzo addormentato, andò ad aprire, ma fu improvvisamente sveglio quando vide Tony e Pepper Stark alla sua porta. Sbarrò gli occhi e si affrettò a farli entrare mentre pensava ad una bugia credibile per il fatto che lui fosse solo a casa, senza contare che doveva trovare un modo per giustificare la presenza di Morgan. Stava per parlare quando Morgan entrò in cucina. Peter si aspettava che la sorellina andasse da lui, di certo non si aspettava che Morgan corresse da Tony gridando il suo nome e facendosi prendere in braccio da lui, e che il suo capo la prendesse tra le braccia. Dopo poco Tony mandò Morgan a cambiarsi, e tornò serio, cosa che rese molto nervoso Peter. Perché Tony Stark conosceva la sua sorellina? Tony si schiarì la voce. "Peter" disse dolcemente "sappiamo che non avete né genitori, né zii, né nessun adulto che si occupi di voi." Peter s'irrigidì e il suo respiro accelerò. "C – come?" Chiese con voce rotta Peter "Ieri ti ho seguito dopo che sei uscito dalla Torre, ma non è questo il punto. Noi vorremmo adottarvi." Peter rimase in silenzio cercando di accettare cosa gli stavano dicendo. Non riusciva a credere che proprio Tony e Pepper Stark volessero adottarli. Il pensiero di poter smettere di dormire 2 ore a notte, mangiare tutti i giorni, riuscire a passare più tempo con la sua sorellina quasi gli diede il capogiro. "Sì." Sussurrò Peter, ancora incredibilmente sopraffatto; Morgan notò questa cosa e corse dal fratellone, saltandogli sul grembo. "Peter, cosa succede?" Chiese guardandolo con i suoi grandi occhi castani, e Peter deglutì "Piccola, ti piacerebbe avere di nuovo una mamma e un papà? Ti piacerebbe andare con Tony e Pepper?" Morgan guardò i due adulti seduti dall'altra parte del tavolo, che le sorrisero incoraggianti. "Ma tu vieni con me vero?" Chiese aggrottando la fronte. Peter sorrise. "Certo Morgan, ti sarò sempre accanto." Morgan annuì soddisfatta dalla risposta del fratello "Sì." Rispose allora. "Mi piacerebbe avere di nuovo una mamma e un papà." "Venite allora." Disse Tony alzandosi dal tavolo. "Ci sono i documenti dell'adozione che ci aspettano a casa." E così quella che presto sarebbe diventata una famiglia uscì dall'appartamento.

I'll always be with youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora