Peter quando era triste aveva l'abitudine di sedersi a testa in giù sul soffitto e rimanere in quella posizione fino a quando non si sentiva meglio. Nessuno degli Avengers lo sapeva, supponevano che fosse soltanto una sua stranezza. Quella giornata era stata particolarmente orribile per Peter; si era alzato di nuovo in ritardo e non aveva potuto fare colazione con Tony e gli altri, era arrivato in ritardo a scuola e si era beccato un'altra ramanzina e la conseguente punizione. Ma la cosa peggiore era che oggi era un mese che zia May era morta a causa di un incidente stradale, e di conseguenza il giovane supereroe era abbastanza triste. Dopo essere andato al cimitero e aver trattenuto le lacrime con discreto successo era tornato alla torre e lì si era seduto a testa in giù sul soffitto, senza pensare effettivamente a niente.
Quando Clint e Sam lo videro però pensarono che fosse solo un'ostentazione dei suoi poteri e decisero subito di fargli uno scherzo. Presero dunque una scopa e mentre Sam lo punzecchiava con il manico Clint esclamava ridendo "Vattene, orribile insetto." Peter sapeva che era solo uno scherzo, ma questo non gli impedì di essere ferito da ciò. Decise di allontanarsi e perciò salì sul tetto. 'Tanto prima o poi qualcuno si accorgerà che non ci sono e mi verrà a cercare.' Pensò desiderando con tutto il cuore che accadesse presto. Per quanto odiasse ammetterlo a sé stesso aveva davvero bisogno di conforto, di qualcuno che lo stringesse forte e gli dicesse che andava tutto bene. Pensando a queste cose guardò il sole tramontare, e la notte fare capolino. Faceva freddo sul tetto, ma a Peter non importava.
Quando Tony tornò nell'attico dopo una sfiancante giornata piena di riunioni la prima cosa che pensò fu quanto gli sarebbe piaciuto andare in laboratorio a lavorare con il suo stagista preferito. Si diresse perciò subito nel laboratorio, ma non lo trovò; pensò che fosse strano, dal momento che il ragazzo il giorno prima stava lavorando a un progetto da cui sembrava parecchio preso. Scrollò le spalle, pensando che magari era a guardare la tv con il resto della squadra; ma quando non lo vide neanche in salotto capì che c'era qualcosa che non andava. Sfortunatamente arrivò un'inaspettata chiamata dai guardiani della galassia; essi spiegarono di aver un grande problema e di aver bisogno di aiuto, perciò Thor andò da loro, mentre Tony rimase a monitorarli in caso avessero avuto bisogno di aiuto. Tra una cosa e l'altra la cena passò, il Ragno ormai dimenticato, o almeno finché Bruce non si voltò verso dove avrebbe dovuto essere seduto il teenager chiedendo se gli andava di aiutarlo in laboratorio.
Era strano che il ragazzo fosse così silenzioso per un lungo periodo di tempo, perciò dedusse che non fosse mai venuto a cena. "Uhm ragazzi ... dov'è Peter?" Chiese lo scienziato, e Natasha scrollò le spalle. "Sarà andato in pattugliamento. Non mi preoccuperei." Tony scosse la testa. "Friday ha detto che non ci sono stati avvistamenti di Spiderman dall'altro ieri." La spia allora alzò lo sguardo, osservando tutti i volti dei presenti cercando un indizio, e trovò sospetta l'insolita attenzione che Clint e Sam stavano rivolgendo a quella conversazione; aggrottò la fronte, ma lasciò correre. "Friday." Disse intanto il multi miliardario. "Dimmi cosa ha fatto Peter da quando è entrato qui." L'intelligenza artificiale rispose immediatamente. "Peter è entrato qui alle 4.30 precise, e si è diretto subito all'ascensore privato senza salutare il receptionist di turno come fa di solito." 'Strano' pensò Tony. "Poi si è diretto al bagno dopo aver buttato lo zaino sul letto, e ci è rimasto per esattamente 8 minuti, Ho paura di non sapervi dire cosa ha fatto lì." Natasha scoccò un'occhiata storta al multimiliardario, che si difese dicendo "Che c'è? Le persone devono avere un po' di privacy quando vanno al bagno. Continua, Friday." "Come stavo dicendo, dopo essere rimasto in bagno per 8 minuti si è diretto in salotto e lì si è seduto a gambe incrociate sul soffitto."
"Cazzo." Esclamò Tony. "Linguaggio ..." sussurrò Steve. L'altro però lo ignorò completamente. "Cazzo, cazzo, cazzo. Friday, che giorno è oggi?" Chiese, immaginando già la risposta. "Il 7 giugno, signore." Rispose subito L'AI. "Diavolo ..." Borbottò. "Qualcuno gli ha parlato mentre era lì?" Chiese ancora. "Sì." Rispose Friday. "Il signor Sam e il signor Clint lo hanno fatto. Vuole che le faccia vedere la registrazione?" Proseguì la voce femminile. "Certo." Rispose Tony, e subito su un muro gli Avengers videro proiettato ciò che era successo qualche ora prima. Videro Peter sedersi sul soffitto, e poco dopo Sam e Clint che si avvicinavano, e mentre uno di loro lo colpiva piano con il manico di una scopa l'altro esclamava "Vattene, orribile insetto.", e qui la registrazione s'interruppe. Tony divenne rosso per la rabbia, e disse stringendo i denti. "Friday?" "Sì capo?" "Dov'è Peter adesso?" "Sembra essere sul tetto da 3,32 ore." rispose cordialmente Friday. "Cazzo, ragazzo." Esclamò Tony precipitandosi verso il tetto.
"Sapete che giorno è oggi?" Chiese improvvisamente Natasha a Clint e Sam. I due scossero la tasta, e lei appoggiò la schiena alla sedia. "Oggi è un mese che la zia di Peter, May, nonché la sua ultima familiare, da cui è stato allevato fin dall'infanzia, è morta davanti ai suoi occhi per un incidente stradale. Lui si siede a testa in giù sul soffitto quando è triste, e voi idioti lo avete preso in giro. Qualcosa da aggiungere?" I due guardarono verso il basso e mugugnarono un "Ci dispiace." "Questo però non dovete dirlo a me." Rispose Natasha. "Trovate un modo per farvi perdonare da lui." I due allora lasciarono la stanza, escogitando un piano per farsi perdonare dal giovane supereroe.
Tony intanto era arrivato sul tetto, e aveva tirato un sospiro di sollievo quando aveva visto che il ragazzo non era seduto sul bordo del cornicione, ma più verso l'interno. Si assicurò di fare passi pesanti, in modo tale che il più giovane non si spaventasse al suo arrivo, e quando fu abbastanza vicino lo abbracciò, sedendosi a sua volta. Rimasero seduti in quella posizione per quella che sembrò un'eternità prima che Peter iniziasse a piangere e Tony lo stringesse ancora di più. "Signor Stark ..." "Shh." Lo interruppe il miliardario. "Va tutto bene, scusa per non essere venuto prima." Peter sbadigliò appoggiandosi ancora di più al petto dell'uomo dietro di lui. "Nnnon importa ... solo non andartene." Tony ridacchiò piano, posando un bacio sui capelli del ragazzo. "Non me lo sogno neanche." Entrambi tacquero, e rimasero in quella posizione finché non si addormentarono.
Il giorno dopo Sam e Clint andarono a cercare Peter nella sua stanza, ma senza trovarlo; andarono dunque nel laboratorio e poi nella camera di Tony, ma senza trovare nessuno dei due. Allora chiesero a Friday dove fossero i due, apprendendo che erano entrambi sul tetto. Si diressero lì e li trovarono addormentati; fecero una foto per immortalare quel momento e poi li svegliarono, trascinando con loro il ragazzo a cui avevano preparato un grande colazione completa di pancake sui quali, con le gocce di cioccolato, c'era scritto "Ci dispiace, ci perdoni?" Peter rise e annuì, ricevendo dai due supereroi un grande abbraccio.
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I'll always be with you
FanfictionUna raccolta di one shots irondad e spiderson scritte da me. Assolutamente non Starker. Nota: non ci sono contenuti sessuali, ma l'ho classificata per adulti per via di altri argomenti molto pesanti trattati in alcune one shots. Ci sono sempre avvis...