Steve, informati

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Gli Avengers che si erano schierati con Steve durante la battaglia dell'aeroporto in Germania erano da poco tornati a vivere alla base, e tutti sembravano camminare sui gusci d'uovo quando erano gli uni vicino agli altri. Steve in particolare era sempre molto nervoso, come se stesse costantemente per essere attaccato da un momento all'altro. Tony, Peter (di cui tutti eccetto Rhodey ignoravano l'esistenza), Pepper e Rhodey vivevano in un piano a cui solo loro avevano accesso, il che faceva alquanto innervosire tutti gli altri. Tony di solito si faceva vedere almeno una volta al giorno, ma secondo Steve questo era fin troppo poco, perché credeva che passare più tempo possibile insieme fosse l'unico modo per rimettere insieme la squadra.
Un giorno però perse la pazienza. "Friday?" Chiamò, deciso a mettere le cose in chiaro con Tony. "Sì Capitano Rogers?" Rispose cortesemente l'AI. "Puoi dirmi dov'è Stark?" Chiese Steve. "Capo è nel laboratorio." Rispose Friday. "Capisco... Friday disattiva l'elettricità nei laboratori, codice di controllo 'Avengers', e di' a Stark che se vuole riattivarla dovrà venire qui di persona." Ordinò Steve. Tony infatti aveva dato ai compagni Avengers il controllo sulla rete idrica ed elettrica della base in caso di emergenza. "Il suo ordine è stato eseguito signor Rogers." Steve annuì tra sé e sé, pregustando il momento in cui Tony sarebbe sceso.

Tony però in quel momento si trovava in un incontro di lavoro in Europa, e dunque non era nel suo laboratorio. Chi invece era lì era Peter, che stava lavorando a un progetto elettronico per il compleanno di suo padre. Stava per salvare le modifiche che aveva apportato quel giorno, che lo avevano impegnato molto e che avrebbero quasi concluso il suo lavoro quando Friday disse: "Disattivazione dell'elettricità, codice: Avengers. Disattivazione completata." Le luci si spensero e Peter rimase come in trance a guardare il punto dove solo qualche secondo prima c'era stato il progetto in cui aveva investito moltissime energie e tempo, ormai andato in fumo. "Friday?" Ringhiò, sapendo che l'AI usava un generatore a sé che non poteva essere disattivato. "Chi cazzo è stato a dare l'ordine di disattivazione?" Chiese lentamente digrignando i denti. "Il capitano Rogers." Dopo qualche secondo Peter si riscosse e uscì a passo di carica dal laboratorio, diretto alla sala comune dove si trovava Steve.
Il biondo intanto era in piedi in mezzo alla sala comune che sorrideva compiaciuto in direzione della porta, mentre tutti i suoi compagni lo guardavano interrogativi, chiedendosi il motivo di tale reazione. Neanche un minuto dopo Peter spalancò la porta e, senza degnare di uno sguardo gli altri supereroi nella stanza andò dritto da Steve e gli tirò un pugno.
Steve, che assolutamente non se lo aspettava, rimase per qualche secondo attonito "Chi sei?" Chiese, ma Peter lo ignorò, continuando a tenere i pugni stretti e digrignando i denti; Rodhey, capendo al volo che era successo qualcosa a suo nipote, gli si avvicinò e cercò di calmarlo. "Peter? Peter? Cos'è successo?" Chiese lentamente con tono pacato. "Rhodey, tu lo conosci? Chi è?" Chiese ancora Steve, ma sia Peter sia Rodhey lo ignorarono. Peter spiegò cos'era successo a denti stretti, e Rodhey capì cos'era successo. Però prima che potesse aprire bocca per spiegare a tutti gli altri supereroi chi era Peter e cos'era successo Steve si rese conto di una cosa. "Tu hai la superforza." Affermò, e Peter sobbalzò, di solito evitava di usare i suoi poteri  quando non era Spiderman, ma in quel momento non era proprio riuscito a controllarsi. "Stark ha fatto esperimenti su di te? Puoi dirmelo sai, ti posso aiutare contro quel verme..." Appena Peter sentì l'insulto di Steve gli diede un calcio e lo attaccò con una ragnatela al muro, chiudendogli anche la bocca. "Ascoltami bene." Disse mentre si avvicinava lentamente a Steve. "Tu osa dire un'altra parola del genere su mio padre e vedrai in quanto tempo riesco a sbatterti fuori di qui dritto dritto nel Raft." Concluse arrivando a un centimetro dal viso di Steve, che annuì frenetico.
Rodhey sorrise. "Ragazzi." Disse mentre metteva una mano sulla spalla. "Lui è Peter Stark, il figlio di Tony, nonché Spiderman." Peter salutò con la mano. Ci fu qualche attimo di silenzio, che fu poi rotto da Sam. "Ma è solo un bambino. Stark si riconferma come la persona meno responsabile dell'universo, con sorpresa di... nessuno." Disse Sam ironico, ma Peter si adombrò, e con una velocità sovrumana sferrò un pugno sul viso di Sam e lo attaccò al muro vicino a Steve. "Senti un po'." Esordì Peter. "Stupido essere dal cervello evidentemente sottosviluppato" Continuò, avvicinandosi a grandi falcate a Sam. "Non ti azzardare a dire un'altra parola che non sia positiva riguardo quell'uomo grazie al quale voi adesso siete liberi di girare a sparare minchiate, perché altrimenti la prossima volta non sarò così gentile." Ringhiò solo a qualche centimetro dal viso di Sam, che annuì lievemente, spaventato da quel ragazzo all'apparenza innocuo. Peter sorrise e si scostò. "Inoltre." disse ancora Peter. "Mi sembra proprio di ricordare di aver preso abbondantemente a calci in culo te e il tuo compare lì dietro." Disse ironico mentre asciava la stanza.

Bucky fece un mezzo sorriso. "Mi piace il ragazzo." Affermò.

Gli Avengers rividero Peter qualche settimana dopo, quando, entrando nella sala comune dopo  essere tornati in anticipo da una missione. Il ragazzo era seduto sul divano addormentato, con la testa infilata nel collo di Tony, che aveva un braccio avvolto protettivamente intorno a suo figlio. Quando sentì l'ascensore aprirsi Tony si girò e quando li vide sgranò gli occhi. Prima però che lui potesse fare o dire qualsiasi cosa Clint disse "Tranquillo Tony, sappiamo già di lui. In effetti ha rotto il naso sia a Cap sia a Sam. Ad ogni modo sei invitato ad unirti a me ed a Scott nella squadra dei papà." Tony strabuzzò ancora di più gli occhi quando sentì che il figlio aveva rotto il naso a due Avengers, ma si tranquillizzò quando vide che né Steve né Sam sembravano portare rancore. "Mi piacerebbe." Rispose soltanto. Poi però il suo viso tornò di colpo serio. "Provate in qualsiasi modo e per qualsiasi motivo a ferirlo e vi farò pentire di essere vivo." Tutti gli Avengers annuirono con dei lievi sorrisi, mentre Rhodey sorrise più apertamente e disse "Tale padre tale figlio."

*Nota autrice* 

Ciao a tutt*. So di non aver pubblica per due mesi  e che questa os non è il massimo, ma volevo avvisarvi che la prossima settimana ne uscirà un'altra, decisamente più pesante di questa. 

Inoltre volevo entrare più in contatto con voi, senza però mettere note su note, ma scrivere ogni volta un commento per fare due chiacchere, perciò ditemi che cosa ne pensate. 

Detto ciò credo che per il momento sia tutto

Ele

I'll always be with youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora