In Between Lost And Found

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Erano passati un paio di mesi dallo schiocco di Tony, e il mondo stava lentamente ritornando un suo equilibrio. Per Pepper e Morgan Stark però questa stabilità sembrava non arrivare mai, ma chi se la stava passando peggio di tutti era Peter Parker, che dopo la morte della sua quinta figura genitoriale (Zia May era morta in un incidente un paio di mesi prima della cosiddetta Infinity War) era andato a pezzi. Viveva per la strada, complice il caos che regnava tra le autorità che gestivano orfanotrofi e scuole. Chiedeva l'elemosina e riparava telefoni per qualche dollaro, ma il suo metabolismo così veloce non rendeva facile sopportare la fame, il freddo e la stanchezza.

Un giorno Pepper aveva ceduto alle preghiere di Morgan ed aveva portato la bambina in città. Stavano passeggiando in una delle vie principali di New York quando le loro attenzioni vennero attirate da dei forti rumori provenienti da un vicolo lì vicino. Happy, che le aveva accompagnate per proteggerle, andò a vedere ciò che stava succedendo. Happy si immobilizzò quando vide un uomo di grande statura picchiare una figura molto più piccola, raggomitolata su se stessa. Dopo essersi accertato che Morgan e Pepper fossero al sicuro dietro di lui si precipitò ad aiutare la persona in difficoltà. Con qualche difficoltà riuscì a scacciare l'uomo, ma quando si chinò per soccorrere l'altro realizzò con orrore che era Peter, che per le percosse subite era svenuto. I tre portarono velocemente il ragazzo all'ospedale, e furono sconvolti nello scoprire, e furono sconvolti dallo scoprire quando prossimo fosse alla morte. Dopo che i medici ebbero affermato che non si sarebbe svegliato per almeno una settimana i tre decisero di tornare a casa, soprattutto per Morgan. La bambina dal canto suo era piuttosto spaesata e curiosa: quel ragazzo le era familiare, perché non solo lo aveva visto al funerale di suo padre, ma aveva visto la sua foto a casa, e suo padre le aveva raccontato tantissime storie del suo fratellone, che era un supereroe come il loro papà. Ma dunque quel ragazzo era davvero Peter?

"Mamma?" Chiese Morgan dal sedile posteriore. "Sì tesoro?" Rispose la madre dolcemente "Quel ragazzo è il mio fratellone Peter?" Domandò piano Morgan, e Pepper strozzò un singhiozzo dato dal ricordo improvviso di suo marito che raccontava alla figlia storie del suo fratellone. "Sì." Disse Pepper prossima alle lacrime, e Morgan sorrise felice: l'assenza del padre faceva ancora molto male, ma almeno avrebbe potuto finalmente conoscere quel ragazzo i cui il padre le aveva parlato così tanto.

Quando il giorno dopo i tre tornarono all'ospedale i medici, alla luce di analisi più specifiche, avevano confermato che il corpo del ragazzo era stato portato così tanto allo stremo che, nonostante la sua mutazione data dal morso radioattivo del ragno, il tempo che avrebbe impiegato per rimettersi abbastanza da svegliarsi sarebbe stato lungo. Morgan però era fermamente convinta che Peter la potesse sentire, e dunque passava ore e ore a parlare e raccontare qualsiasi cosa al ragazzo, per nulla dissuasa dalla mancanza di reazione e risposta da parte del ragazzo.

Dopo un mese circa un'infermiera disse a Morgan, Pepper e d Happy che la loro presenza era benefica per il ragazzo, le cui attività celebrali aumentavano esponenzialmente quando loro lo visitavano, e Morgan allora portò a Peter un orsacchiotto di peluche con un costume da Ironman, in modo tale che non si sentisse mai solo. Questa fu la spinta definitiva che portò Pepper ad iniziare il processo legale affinché Peter venisse affidato a lei, perché sapeva che Morgan non si sarebbe più staccata dal suo 'fratellone'. E poi avrebbe reso più facile un possibile processo di adozione successivamente.

Passò un altro mese, poi un altro e un altro ancora; durante tutto quel tempo Morgan, Pepper ed Happy continuarono a visitare Peter quotidianamente, e Morgan continuò a parlargli come se avesse potuto sentirla e risponderle. Ogni settimana Pepper gli lavava dolcemente i capelli, che nel corso del tempo erano cresciuti molto, fino quasi a raggiungere le sue spalle; Morgan però un giorno volle lavare i capelli del fratello, e fu irremovibile, tanto che Pepper cedette e glielo permise. Morgan lavò i capelli del ragazzo con grande attenzione ed amore, e poi gli acconciò goffamante i capelli in una treccia fissata con elastico e mollette rosa.

Stavano per lasciare l'ospedale e tornare a casa quando dei macchinari iniziarono a fare rumore, e un paio di medici ed infermieri entrarono nella stanza, si raccolsero intorno al letto di Peter, discutendo e prendendo valori dai macchinari, mentre Happy e Pepper chiedevano a gran voce cosa stesse succedendo. Dopo qualche minuto di caos i medici e gli infermieri iniziarono ad allontanarsi dal letto ed alcuni lasciarono la stanza. Un infermiere finalmente si avvicinò ai tre per dargli spiegazioni su cosa stesse succedendo. "Il paziente si sta svegliando." A Morgan non servì altro, sgusciò via dalla presa della madre e corse tra le gambe dei medici e degli infermieri, salì sul letto e guardò stupefatta mentre Peter apriva gli occhi.

Peter era euforico, finalmente aveva racimolato abbastanza energia per aprire gli occhi; moriva dalla voglia di incontrare quella bambina che si considerava la sua sorellina, e rivedere Happy e Pepper.

Peter aprì gli occhi, e dopo che i suoi occhi si furono abituati alla luce e vide una bambina con occhi e capelli castani che lo guardava con gli occhi spalancati; Peter sorrise, "Ciao Morgan" Disse con voce raschiante e sbiascicata, e Morgan sgranò ancora di più gli occhi. "Sei stanca?" Chiese ancora Peter sbiascicando un po', e la bambina annuì come trasognata Peter sorrise di nuovo e con enorme fatica sollevò un braccio, e Morgan scivolò velocemente sotto esso; il ragazzo abbassò di nuovo il braccio cingendo la sorellina e stringendola a sé. Morgan si ritrovò ad affondare nell'abbraccio del fratello, e si stupì di come le risultasse familiare, simile a quello del padre; cullata da questa sensazione si addormentò. I medici, che avevano guardato la scena in un silenzio stupefatto, cercarono di convincerlo a lasciare che loro portassero via la bambina per lasciarlo riposare, ma lui si oppose fermamente. Pepper allora si riscosse dall'immobilità in cui la forte scossa di dolcezza e familiarità che l'interazione tra Peter e Morgan le aveva portato, e disse ai medici che lei ed Happy sarebbero rimasti lì in caso ci fossero stati problemi.

Finalmente dopo una altro mese Peter fu rilasciato dall'ospedale, e ancora senza crederci andò a casa con Happy, Pepper e Morgan, che era al settimo cielo. Per Peter però non fu facile ambientarsi in quella quotidianità che dopo così tanto tempo, nonostante tutti gli forzi fatti da Pepper e Morgan. Il ragazzo si sentiva sempre prono a scoppiare in lacrime, che però tratteneva dolorosamente ogni volta perché era convinto di non essere degno.

Il reprimere le emozioni però non poteva durare a lungo, e quando Morgan arrivò correndo da lui e da Pepper con in mano la maschera di Tony aveva usato nella sua ultima battaglia semplicemente non riuscì ad evitare di scoppiare in lacrime. Morgan si congelò sul posto, poiché non si aspettava una reazione del genere, mentre Pepper scattò in piedi ed agì: chiese a Rhodey, che era in visita per qualche giorno al cottage degli Stark, di portare Morgan in un'altra stanza, e poi si avvicinò a Peter lentamente, come ad un animale ferito, ma lui si ritrasse, La donna però non demorse, ed iniziò a calmarsi a calmarlo e consolarlo parlandogli piano. Finalmente riuscì ad avvicinarlo abbastanza da abbracciarlo, e sentendo il suo corpo scosso dai singhiozzi delle lacrime silenziose iniziarono a solcargli il viso. Si sentì il rumore di passi veloci e Morgan si buttò come una palla di cannone nell'abbraccio, e Rhodey sorrise dall'uscio della porta: insieme guariranno, pensò.

Anche Tony la pensava così.

I'll always be with youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora