"Non me ne andrò"

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Era Jimin.

A quella visione, il viso di Tae si illuminò, e i suoi occhi divennero lucidi, e gli si fiondò addosso, cosa che fece quasi cadere il minore, il moro prese tra le mani subito il suo volto, guardandolo e accarezzando le guance con i pollici, come per accertarsi che fosse vero, e delle lacrime cominciarono a tracciarli il viso. E lo abbracciò.

Jimin in tutto ciò era paralizzato, non se lo aspettava, ormai come ogni volta le sue guance presero colore, e si sentì scaldare di nuovo, dopo un periodo di gelo, sentì quel gesto come una mano tesa che lo stava prendendo da un profondo abisso che lo stava risucchiando.

Era felice.

°°°

Si trovano nel magazzino del negozio, seduti su delle scatole, i suoi colleghi diedero il permesso al biondo di fare una pausa. In quel momento Jimin, si sentiva a disagio, e non sapeva cosa dire, come avrebbe dovuto iniziare? non riusciva neanche a guardarlo in faccia dopo quello che aveva fatto, gli aveva dato buca ed era scomparso senza dire niente, con quale coraggio gli avrebbe parlato. Aveva paura dentro di se, che il moro gli facesse domande, e l'ansia continuava a salire ogni minuto che passava.

Tae nel frattempo si asciugava le lacrime, che aveva versato poco fa.

"Ehm... t-ti volevo chiedere ancora scusa per l' altra volta, ti ho lasciato là ed hai aspettato c-comunque" disse Jimin, sentendo ancora il dovere di scusarsi.

Il moro rialzò lo sguardo, e disse "non mi chiedere scusa, avrai avuto i tuoi motivi, ti chiedo scusa io per la scenata che ho fatto prima nel locale" disse accompagnandolo da una piccola risata. 

"Sono stato un po' troppo brusco, però sono felicissimo, pensavo di non incontrarti più" continuò il maggiore.

"No, sarei tornato comunque, avevo solo degli impegni  che hanno preso più tempo del dovuto. Avevo appena ottenuto questo lavoro, sarebbe stato uno spreco andarmene." disse con un piccolo sorriso per rassicurarlo.

"Lo so, però avevo paura comunque, non volevo perdere il mio modello e soggetto preferito" rispose il moro guardandolo negli occhi e con un sorriso.

Quest'ultimo svanì quando il minore disse: "A p-proposito della cosa del modello, non credo che potrò farlo, non perché non voglia, non l' ho mai fatto e mi piace l'idea ma, non voglio arrecarti disturbo facendoti aspettare, e rischiando ancora di non presentarmi e farti perdere tempo. E ti chiedo ancora scusa per quello che è successo, cercherò di farmi perdonare se vuoi offrendoti qualcosa!"

"Se vuoi farti perdonare, devi farmi da soggetto!!E poi ti aspetterò! Aspettarti non è una perdita di tempo!" disse Tae quasi serio ma non troppo.

Jimin lo guardò quasi divertito da quella reazione inaspettata e disse: "ma, perché ci tieni così tanto? cosa ho di così affascinante?" 

"Ya! Sarà la quarta volta che te lo dico!" rispose il moro.

"Mi piace chiedertelo e sentire la tua risposta, mi piace sentirlo!" rispose il biondo con il broncio.

Il maggiore lo guardò e disse: "sei così egocentrico? haha, mi piace ogni tuo piccolo dettaglio, ti trovo perfetto, ogni tuo difetto e ogni tuo dettaglio!"

E per l'ennesima volta Jimin arrossì sentendo le farfalle nello stomaco andare a ballare. 

E così continuarono a guardarsi sorridendosi a vicenda, immersi nella contemplazione di uno e dell'altro.

"Secondo me, anche tu sei affascinante" disse il minore dal nulla, cosa che fece impazzire l'altro, ed entrambi si ritrovarono con le gote di un colore rosato. 

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