-troppo nervoso?-

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Buio. E all'improvviso delle immagini di alcuni momenti dei giorni prima gli passarono davanti.

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Taehyung camminava sereno, affiancando un Jimin piuttosto nervoso che riusciva a stento a camminare, spaventato pure dai suoi stessi passi, insicuri qual' erano in quel momento. Sulla via della sera, dove ancora il sole era presente illuminando la città ancora un po' per quel che poteva, prima di andare in letargo e tornare il giorno dopo e ancora quello successivo.

Il maggiore che era rimasto perso nel suo mondo, notò l'ansia dell'altro e allora prese la sua mano, spaventando leggermente il minore, che lo guardò sorpreso da quell'azione improvvisa, guardandosi subito attorno, come a cercare la minima ombra.

"Tae siamo in pubblico" disse rimproverandolo a bassa voce.

"E non posso tenerti per mano?" chiese quasi offeso il moro. 

"n-no, non dico questo...solo che devi stare attento, e se ci vedessero??" all'udire queste parole, Taehyung subito attirò verso di sé il platino, poggiando di colpo le sue labbra su quelle dell'altro, lasciando un bacio fulmineo "e se anche vedessero?" rispose poi con un sorriso beffardo, provocatorio, e divertito dal volto sorpreso e arrossato di Jimin, che si allontanò dal viso dell'altro e si portò il dorso della mano davanti alla bocca, a toccare le sue labbra.

Anche se era un tocco già conosciuto, il minore si vide comunque infiammare dall' imbarazzo.

Dall'imbarazzo di qualcosa che non era per il gesto in sé, ma per l'effetto che aveva quella persona su di lui, un qualcosa che gli faceva sentire lo stomaco gorgogliare e il cuore fulminare anche al solo sentire la sua voce, il respiro e il tocco. Qualcosa che c'era stato fin da subito. Dal primo incrocio. Da ogni cosa che si era creata e continuava a evolversi giorno dopo giorno, evento dopo evento.

Mise un broncio e si voltò di nuovo di fronte a sé continuando a camminare più spedito di prima e più frettolosamente, tenendo da una parte stretta la stringa dello zaino che portava, e nell'altra la mano del maggiore che aveva invece un sorriso compiaciuto. 

Di sicuro ora Jimin non sembrava qualcuno che stava per andare in pasto a dei leoni, come sembrava poco prima, da quanto era terrorizzato. Stavano andando alla palestra o scuola di danza del rosso, dato che il minore per colpa della scenata del moro che era avvenuta nel secondo locale, aveva in poche parole perso il lavoro, allora l'altro che si era sentito in colpa decise di rimediare in qualche maniera, nonostante il platino avesse detto che non era necessario.

Poco dopo si fermarono di fronte ad un edificio non particolarmente grande, ma non da sottovalutare. Entrarono, venendo accolti poco dopo da un Hoseok come al solito pimpante e solare, che gli approcciò fin da subito.

"Alloooraaa, pronti a muovere quei vecchi sederi gay che non fanno niente dalla mattina alla sera?" 

"Dovrei prenderla come una offesa?" chiese Taehyung.

"Non credo... infondo ha ragione" disse il minore.

"Ma non andare dalla sua parte, guarda che ha preso in giro anche te" disse offeso il moro.

"Eh lo so, ma devo ammettere che non sto facendo nulla, ne io, ne il mio sedere, e che sono gay, quindi ha ragione lui" rispose il platino all'altro.

"Per il sedere posso rimediare io se vuoi" disse subito Taehyung, dando spazio ad un ghigno sul suo viso.

"Ora non ci tengo graz-"

"Al posto di chiacchierare fra di voi, potreste invece seguirmi, che tanto rimanete gay comunque" disse Hobi interrompendo i due e cominciando a spostarsi per farsi seguire per lo studio.

Mentre camminavano svelti tra i corridoi dell'edificio, seguendo Hoseok che intanto parlava e dava informazioni a manetta, e il Jimin nervoso di prima era tornato; torturandosi le dita e annuendo ogni tanto mentre scrutava quello che lo circondava.

Era da tanto che non entrava in una palestra, e in quel momento sentiva il mondo andare troppo velocemente, e la curiosità quanta l'emozione lo facevano tremare dall'ansia. Mentre il suo compagno li seguiva indifferente, trovando il rosso incredibilmente veloce a camminare.

"ma cosa mangia questo a colazione? caffè nel caffè con accompagnamento di vitamine di unicorno ultrasonico con doppi zuccherini?"

All'improvviso si fermarono di fronte ad una porta, il maggiore bussò e entrarono in una stanza piuttosto ampia, l'odore di sudore era già presente nell'aria, era più luminoso dei corridoi, e a riempire quell'aula erano delle panche affiancate ai muri, con sacche, borracce e felpe con varie cose casuali poggiati per terra. Di lato c'era un tavolino avente due computer e alcuni materiali probabilmente per far riecheggiare le melodie e le canzoni da accompagnare ai passi e ai movimenti dei corpi danzanti in quella stanza da non sottovalutare.

Ad attenderli c'erano già un paio di persone, alcune sedute ed altre in piedi, non erano molte, era possibile contarle sulle dita di due mani. Alcuni di loro erano già sudati ed accaldati, mentre altri sembravano anche loro arrivati da poco.

Jimin era rimasto sulla soglia della porta, un po' perso e con occhi curiosi che scrutavano l'ambiente, venendo poi spintonato leggermente da Hoseok che da dietro aspettava di entrare, e invitava l'altro ad entrare con fare fin troppo vivace ed energico, svegliando Jimin dal suo stato di trance; seguito da un Taehyung che fece scivolare lo sguardo dal basso verso l'alto per tutta la stanza, guardando infine le persone che sembravano non aver ancora notato la loro presenza.

"Buongiorno ragazzi!!" così il rosso attirò l'attenzione di tutti.

"Ma è sera" disse qualcuno di indefinito tra il gruppo di persone.

"Ehhh, ma io illumino d'immenso, e quindi dove ci sono io, è giorno, quindi shhhhh" disse facendo scappare una risata a Taehyung che si dovette tappare la bocca con una mano.

"Hai finito di ridere?" chiese il maggiore a Taehyung che lo guardò subito serio.

"Sisisi, vai"

"Ah ecco bravo"

"Allora, oggi a farvi compagnia ci sarà un mio amico , quindi trattatemelo bene. Lui ha già ballato prima, ma purtroppo non ha potuto continuare per svariati motivi, ed ora dopo anni è tornato a riprovare. Eh oggi è qui... ehm... beh.. beh perché altrimenti Taehyung mi avrebbe seguito pure in bagno e mi avrebbe ucciso. Ora però io vi lascio che ho da fare, spero andiate d'accordo. Ora scappo ciaoooo" disse Hoseok, fuggendo dalla stanza neanche fosse flash seguito dallo sguardo perso del minore.

Jimin venne risvegliato poco dopo da Taehyung che gli tocco la spalla, facendo poi segno con la testa di fare qualcosa, altrimenti la cosa sarebbe diventata più imbarazzante di quanto già non era. Subito il minore si voltò verso il gruppo e si chinò leggermente. 

"P-piacere! Mi chiamo Park Jimin! Spero di andare d'accordo con voi, e siate pazienti, grazie"

Il moro si chinò a sua volta. "Piacere, sono Kim Taehyung e sono solo un osservatore"

"Non serve tutta questa formalità! Comunque Piacere" disse uno, avvicinandosi e porgendo la sua mano, che venne presa da una stretta di Jimin, che sorrise compiaciuto.

E più il tempo passava e più Taehyung guardava il minore sotto uno sguardo orgoglioso, di se stesso, ancora più convinto che il suo duro lavoro nel tentativo di far passare un po' di tempo in modo diverso al minore, non era stato buttato.

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ho fame :D


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