"Dillo!"

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Taehyung si sveglio, appoggiato con il busto e le braccia nel bordo del letto, su cui la sera prima aveva spostato Jimin, dove ora c'erano solo il cuscino e le coperte disordinate, cosa che fece agitare il maggiore che si alzò e si mise a cercarlo per casa.

Durante la ricerca (tipo le avventure di Dora l'esploratrice lol), gli tornarono in mente le labbra di Jimin che si erano poggiati sul suo naso, e sempre le stesse di cui aveva azzardato a poggiare sulle sue, per poi scoprire che il soggetto era svenuto, arrossendo per l'imbarazzo, mentre sperava che il minore non se ne ricordasse, per paura di una reazione che avrebbe potuto allontanarli, ed era l'ultima cosa che desiderava. Non ora che si stava avvicinando a quello gli sembrava una figura come il vetro, che può sembrare dura e resistente, ma che è anche delicata e che si può spezzare se colpita con troppa forza. (diritti alla mia compagna che ha parlato del vetro in moto filosofico)

Questi pensieri si fermarono quando si trovò sulla soglia della porta del bagno, senza farsi notare, vide Jimin a petto nudo davanti allo specchio. Vedeva quello sguardo di disgusto che aveva il biondo  verso se stesso, aveva un livido più visibile degli altri sull'addome probabilmente dovuto al pugno ricevuto la sera prima, aveva alcuni segni un po' ovunque ma meno freschi, magari erano stagnati là ormai da giorni o settimane.

Poi vide gli occhi dell'altro diventare lucidi, e delle lacrime sgorgare sul viso che si stava contorcendo in una smorfia, per poi vederlo sciacquarsi il viso, asciugarlo e infine vederlo versare altre lacrime, sembravano non darlo pace, facendolo poi abbassarsi e chiudersi come un riccio con le ginocchia al petto tenute dalle braccia e la schiena appoggiata sul bordo della vasca, nascondendo il volto nello spazio tra il suo petto e le gambe.

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 Jimin si era svegliato steso sul letto di Taehyung, cosa che gli fece sentire le farfalle nello stomaco, facendolo affondare il viso sul cuscino e le coperte per poi annusarle ed assimilarne l'odore, trovando poi l'amico appoggiato vicino a lui, appeso in un sonno profondo. Si alzò cercando di fare attenzione, per poi andare in bagno a darsi una rinfrescata.

Si tolse la maglia e si guardò allo specchio, era il solito quadro, erano dei segni che vedeva spesso, ogni tanto cambiavano posizione e forma, ma erano quasi sempre così, non ci poteva fare nulla, se non solo nasconderli o cercare di ignorarli, ma quel giorno non ci sarebbe riuscito, e ripensando a come delle mani indesiderate avessero provato a toccarlo e violarlo, sentì un brivido lungo la schiena, e cominciò a sentire l'aria mancarli. 

I segni rimanevano, non per sempre ma per un buon periodo, e quando scomparivano ne apparivano di nuovi, erano come un promemoria a tutto ciò che subiva, continuando a rimanere nel silenzio e sopportando, pensava che meno persone erano coinvolte nei suoi problemi meglio era; ma Tae era entrato nella sua vita e non riusciva a farne a meno, avrebbe preferito continuare a frequentarlo tranquillamente, e inconsciamente usarlo come una ventata di aria fresca che gli facesse dimenticare quelle parti oscure della sua realtà. Invece il moro si era inoltrato, e questo stava rendendo più debole l'altro che per tutta la sua vita era riuscito a creare un barriera che lo rendesse invisibile e di poca importanza alle altre persone, ma non al maggiore, che era rimasto solo meravigliato e scosso da quella persona rompendo questo muro, volendo conoscere quella persona, renderla partecipe della sua vita, e farlo sentire accettato, renderlo felice e a casa, fiducia ed essere quel qualcuno su cui prendere la presa nel momento della caduta. 

Jimin si sentì delle lacrime tiepide ma amare tracciarli il viso, si sentì la faccia far male, e la gola quasi bruciare, voleva urlare, esternare la sua fatica, ma sapeva che avrebbe solo svegliato il maggiore e lo avrebbe solo fatto preoccupare, allora si risciacquò il viso invano, per poi finire a piangere in silenzio accovacciato nel  freddo pavimento del bagno del suo amico, che probabilmente si sarebbe svegliato a momenti.

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